Il Pop up Llove hotel è stato creato da designers giapponesi e olandesi ispirati dal fenomeno dei love hotel giapponesi. Le stanze ognuna diversa dall’altra sono delle installazioni in cui si può però scegliere di soggiornare come in un vero hotel per un notte. L’iniziativa promossa dal Lloyd hotel di Amsterdam per celebrare in occasione della Tokyo Designers Week quattro secoli di relazioni culturali commerciali tra Giappone e Olanda si chiama non a caso still in love. Il Lloyd hotel di Amsterdam situato nel nuovo quartiere trendy degli ex moli a est dell stazione centrale è una vetrina del design olandese. In questo caso invece Il nostro pop up hotel si trova nel quartiere centrale di Daikanyama e resterà aperto per altre due settimane fino al prossimo 23 novembre.
Suzanne Oxenaar direttrice artistica del Lloyd hotel aveva già in mente di realizzare un progetto simile avendo vissuto in Giappone per alcuni anni ed era rimasta affascinata dal fenomeno tutto giapponese dei love hotels e soprattutto dal fatto di poter scegliere una stanza in base al proprio umore. Ha deciso di rivolgersi all’architetto giapponese Jo Nagasaka di Sschemata chiedendogli di scegliere gli altri designers e di supervisionare i lavori. L’edificio sul quale si è intervenuti- un blocco abitativo che ospitava studi per artisti- era abbandonato da almeno 20 anni. Llove hotel ha aperto il 22 ottobre qualche giorno prima della Tokyo Designers Week. Più di 50 designers hanno contribuito al Llove hotel; tra gli olandesi : Richard Hutten, Joep van Lieshout, Pieke Bergmans, Scholten & Baijings and Thonik; tra i giapponesi Ryuji Nakamura, Hideyuki Nakayama, Hiroko Nagayama.
Le stanze sono tutte ironiche: ognuna in un certo senso si diverte a rovesciare o portare all’estremo un concetto. La 302 progettata da Nagayama è un mare di sassolini con piante qui e la confondendo i concetti di esterno e interno. Jo Nagasaka ha progettato una stanza con un letto montato su un disco rotante come un ingranaggio di un orologio gigante; tolto la carta di riso dalle porte scorrevoli lasciando solo l’intelaiatura. Nakamara nella stanza 304 ha restituito l’impressione di una superficie acquatica con dozzine di fili da pesca tesi da una parete all’altra all’altezza di circa 50 cm dal livello del pavimento. Quando dal letto si guarda in su si ha l’impressione di trovarsi sottacqua. Se si sta seduti siamo invitati a giocare con palline colorate e papere di gomma. Richard Hutten nella stanza 307 ha tappezzato l’intera superficie di pavimento e muri con tutti i nastri adesivi possibili e immaginabili. E una pila di materassi coloratissimi come quelli della celebre fiaba della principessa sul pisello è piazzata al centro della stanza. Ma spazio alla fantasia si può anche nascondere qualcosa tra i materassi. La stanza 308 progettata da Pieke Bergmans è un nido di amore marrone come fosse cioccolato scuro con un materasso di 8 metri che si arrotola come un onda nella stanza obbligandoci a buffe acrobazie per passare da una parte all’altra; e poi ci sono una serie di oggetti doppi: le lampade sono intrecciate, le stampelle e le sedie anche; tutto è fallen in love. La stanza 301 di Hideyuki Nakayama anche ribattezzata “little big room” vuole essere una replica della stanza tradizionale giapponese che si trovava lì prima. La stanza più grande compressa in quella attuale più piccola appare schiacciata! Infine le stanze singole dalla 309 alla 314 sono letteralmente la metà di una stanza singola: vedere per credere. L’ autore di Alice in wonderland avrebbe sicuramente amato questo pop up llove hotel.
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