Amsterdam | Stedelijk Museum di Benthem Crouwel

Il prossimo 23 settembre riaprirà finalmente al pubblico lo Stedelijk Museum ad Amsterdam. Il museo di arte moderna e contemporanea, rimasto chiuso per quasi 9 anni, è stato oggetto di un ampliamento che porta la firma dello studio olandese Benthem Crouwel Architects, studio che ha già firmato edifici importanti nei Paesi Bassi come l’aeroporto di Schipol, e soprattutto il recente rinnovo ancora in corso delle stazioni ferroviarie centrali delle quattro principali città dei Paesi Bassi: Rotterdam, Amsterdam, l’Aia e Utrectht.

L’edificio originario che ospita lo Stedelik Museum risale al 1895 e fu progettato dall’architetto A.W. Weissman in uno stile che guardava al linguaggio del ‘500 olandese. Nello stesso periodo erano sorti sempre intorno alla stessa piazza-che verrà appunto chiamata Museumplein piazza dei musei il Rijksmuseum e il Concertgebouw. Ovviamente gli interni dello Stedelijk erano stati riadattati più volte, in particolare nel 1938 il direttore William Sandberg aveva reso gli interni completamente bianchi. Successivamente negli anni 50 vennero aggiunti un caffè, la libreria, il negozio del museo, il gabinetto delle stampe e la pesante porta dell’edificio venne sostituita con una di vetro. Lo spazio utilizzabile venne raddoppiato aggiungendo dei piani intermedi e aumentò anche il numero dei visitatori che oggi ha raggiunto il numero di circa 400 mila all’anno. Il museo necessitava già da tempo di un ampliamento adeguato anche per rispettare i nuovi standard conservativi che tra le altre cose richiedono una certa temperatura per le opere. L’edificio preesistente è stato lasciato quasi completamente intatto e ben in vista poiché parte del nuovo volume resta sottoterra.

Il nuovo ingresso è dalla piazza Museumplein e vi si accede da un volume trasparente che è la parte inferiore di questa nuova ala, che già vanta una serie di soprannomi tra cui lavandino o vasca da bagno. La lucida e bianca struttura ha una forma organica ed è fatta di fibra rinforzata completata da un tettoia molto aggettante. Accanto all’ingresso troviamo il negozio del museo e il ristorante collocati nel volume trasparente al livello stradale. Al piano terra ci sono pure la biblioteca, un grande spazio espositivo di 1.100 mq. Due rampe di scale mobili incapsulate collegano due spazi espositivi: un accorgimento pensato per non mescolare il visitatore del museo con l’utente delle funzioni pubbliche al piano terra. Se all’esterno il contrasto tra il vecchio il nuovo è fortissimo all’interno sono stati mantenuti dettagli e colori dell’edificio precedente e si passa da uno all’altro senza quasi percepirne la differenza.

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