Redazione

Parigi | Chanel per Zaha Hadid

Attenzione per il dettaglio più sorprendente con lo sforzo o meglio dire sfarzo di rendere eccezionale uno spettacolo di soli 15 minuti. I grandi della moda incontrano i grandi dell’architettura e stiamo parlando di Karl Lagerfeld e Zaha Hadid per la sfilata della collezione primavera/estate femminile di Chanel, al recente Fashion Week di Parigi 2012.

Il Grand Palais è stato trasformato in un ambiente marino, un grande contenitore bianco adornato da installazioni di creature del mare di grandi dimensioni, coralli dalla magia illimitata e rafforzato da drappeggi iridescenti. Ennesimo esempio che la moda, non è solo creatività ed originalità nei modelli e nei tessuti, ma è anche un evento da progettare nei minimi dettagli come un edificio.

Così come è già stato nel 2008, dove Karl Lagerfeld ha arruolato l’archistar per realizzare un padiglione itinerante per il mondo di 700 mq, il Chanel Mobile Art, ispirato alla celebre borsa in trapuntata della Maison francese.

New York | New Amsterdam Plein di UNStudio

UNStudio in collaborazione con Handel Architects LLP per il New Amsterdam Plein & Pavilion, crea 5.000 mq di spazio accuratamente programmato all’interno del Lower Manhattan Peter Minuit Plaza accanto al Battery Park di New York, come simbolo di alleanza con l’Olanda e soprattutto in commemorazione permanente dei 400 anni di storia olandese nella Grande Mela.

Padiglione altamente scultoreo, dove la storia incontra il futuro, perché si pone come un gateway dove incontrarsi, rilassarsi ed ammirare il lungomare, che guarda direttamente verso il porto in cui Henry Hudson navigò.

Caratteristica anatomica è il tetto ondulato e le pareti curve; un salotto all’aperto di un bianco luccicante, piccolo e compatto con l’autorità di un importante punto di riferimento, che evoca un fiore aperto all’ambiente circostante. Ogni sera alle h24 la struttura s’illumina con i colori in omaggio alla figura di Peter Minuit, il cui nome si traduce per l’appunto in ‘mezzanotte’.

Performance Architecture

Assistere ad uno spettacolo di La Fura dels Baus è come interagire ai progetti dell’architetto Alex Schweder La, creatore di “performance architecture” dove gli ambienti vengono manipolati alternando percezione visiva del visitatore e spazio che lo circonda.

Costante mutamento in installazioni ridimensionate dove l’intenzione è quella di portare l’attenzione tra soggetto ed architettura, dove i rapporti tra spazi occupati e soggetti occupanti sono permeabili. Questo per dire che un soggetto percepisce prima il suo ambiente e poi ne cambia la percezione, alterandolo in base alla propria fantasia o esigenza.

Nella carriera dell’architetto si elencano una serie di mostre internazionali realizzate specificatamente in loco con creazioni che hanno sfidato i confini tra realtà e sogno, come la dimora concettuale, come esempio di studio sul movimento di due persone all’interno di una struttura galleggiante, oppure il ‘snowballing doorway‘ gonfiabile in maniera alternata.

Jøssingfjord | Centro culturale di NRJA

Concorso internazionale, indetto dall’Associazione Nazionale degli Architetti Norvegesi, per creare un centro culturale a Jøssingfjord in Norvegia e vinto dal gruppo lettone NRJA (età media degli architetti che lavorano in ufficio è di 25 anni).

Giovani ma già iper impegnati in molti progetti di notevole calibro e per citarne alcuni, come il grattacielo Torri Z a Riga, lo sviluppo di una nuova piazza e molo nella città di mare Pavilosta ed un centro commerciale W5 in Kipsala.

In questo caso il progetto del museo, incorpora fascino del luogo in cui è sito e culturae contemporanea storica . Infatti, il rivestimento esterno è in legno per evocare un aspetto conservatore ed uniforme con il paesaggio circostante. Le gallerie espositive ruotano intorno ad un cortile centrale, a cielo aperto, creando una simmetria di estensioni dal fabbricato esistente. Gli spazi espositivi sono alloggiati sotto ad un tetto a due falde, dove i visitatori percorrono spazi completamente aperti e la visuale è libera grazie alle vetrate anche sul soffitto, che permettono di ammirare la gola ripida, dove appunto, il museo è inserito.

New York | Architecture & Design Film Festival

Simbiosi tra architettura e cinema, come tra arte e cinema si direbbe dei progetti di Julian Schnabel, dopo l’Istanbul International Architecture and Urban Film Festival ed l’Architectuur Film Festival Rotterdam, è stata la volta di New York, concluso giusto ieri, presso il Cinema Tribeca con l’Architecture & Design Film Festival.

Più di 30 film selezionati come “How Much Does Your Building Weigh, Mr. Foster?”, “Lioness Among Lions – The architect Zaha Hadid” e ”EAMES: The Architect and the Painter”, provenienti da 12 Paesi di tutto il mondo per un progetto ricco di eventi che riunisce cineasti e leader nel mondo dell’architettura e del design. Occasione per informarsi, documentarsi ed avvicinarsi al patrimonio architettonico contemporaneo, comprendendo attraverso l’immagine progetti urbani, architetture, archi-star, designer e altri leader del settore e docu-film su piccoli gioielli architettonici nascosti così come scempi e abbandoni strutturali.

Durante il festival ci sono stati numerosi incontri con esperti, rinomati nei loro campi, tra cui Paola Antonelli, Senior Curator del Department of Architecture and Design, Museum of Modern Art, Bill Moggridge, Direttore al Smithsonian Cooper-Hewitt, National Design Museum e Paul Goldberger, Architecture Critic al The New Yorker, che sono stati a disposizione come moderatori a discussioni e dibattiti in seguito alle proiezioni filmiche.

Sydney | Petali prefabbricati di Huan Miao Khoo

L’architettura organica assume un significato tutto nuovo con il progetto, dal fervore artistico, di Huan Miao Khoo. Abitazioni modulari a forma di petalo che fanno parte di una ricerca universitaria presso l’Università di architettura digitale di Sydney e che si propongono di indagare la progettazione digitale e le tecniche di fabbricazione composite attraverso strategie specifiche per l’ambiente, in particolare per il basso contenuto di carbonio.

Sinonimi all’idea del montaggio kit delle unità abitative sono assemblaggio, accatastamento, aggregazione e raggruppamento, che espongono il concetto nella sua complessità e semplicità al tempo stesso. L’idea esteticamente suggestiva ha un design eco-friendly pensato per ridurre rifiuti e quindi sprechi di almeno del 30-40% delle metodologie di costruzione convenzionale, dato che la prefabbricazione off-site ha un impatto significativamente ridotto se relazionato al “disturbo” sull’ambiente.

Parigi | Mandarin Oriental di Jouin Manku

Il Mandarin Oriental è sulla prestigiosa Rue Saint-Honoré di Parigi, dal gusto prettamente francese grazie allo Jouin Manku Studio in collaborazione al famoso progettista gourmet Thierry Marx.

Un luogo très chic per la ristorazione, con bar e due ristoranti, considerato come un atelier di Haute Couture, nascosto all’interno di un’architettura ristrutturata da Jean-Michel Wilmotte del 1930, con opulenti e raffinati interni di Sybille de Margerie.

Bar 8 è una “grotta” misteriosa, scarsamente illuminata, dove colori sottili che vanno dal lillà, sabbia al melanzana e texture di foglie riproducono una vegetazione tipo giardino, con tavoli bassi punteggiati da piccole luci scintillanti, perline di legno che conducono gli ospiti fra percorsi alberati ed un bancone di ben 12 tonnellate di marmo (pezzo unico). Dettagli di Art Déco li troviamo nel ristorante Sur Mesure dal design d’interni così particolare che esalta il piacere di cenare piuttosto che di mangiare. Camélia, è il ristorante “Prêt à Porter” o meglio da giorno, il cui nome si riferisce ai fiori profumati, che sono profusi negli ambienti. I pavimenti sono in piastrelle lasciando il posto a superfici in legno e lampade che sembrano spuntare da terra.

Al Mandarin Oriental si aggiungono 138 camere e suite dal prezzo di 765 € a notte dalla comodità assoluta e neanche a dirlo: dal lusso contemporaneo al suo culmine con delicati dettagli femminili, lampade in cristallo e cuscini ricamati a mano sul letto…

Londra Olimpica

La XXX Olimpiade nel 2012 sarà a Londra dal 27 luglio al 12 agosto 2012 e Viaggi di Architettura già organizza itinerari specifici per architetti e tecnici, industriali e imprenditori nonché per tutti gli interessati che vogliano visitare il Parco dei Giochi e la metropoli inglese.

Partenze ogni mese in pacchetti da 3 a 6 notti di Viaggi Studio ed Aggiornamento Professionale per piccoli gruppi con visite guidate da architetti ed ingegneri italiani residenti in loco.

Un’esclusiva visione delle ultime urbanizzazioni della metropoli ma anche l’occasione di poter avere un’osservazione dettagliata dei singoli edifici come il Wembley Arena di Rod Sheard, Wimbledon All England Club di Norman Foster, Velodromo dello studio Hopkins Architects, Aquatic Center di Zaha Hadid, l’Energy Center di John McAslan, l’Handball Arena di Make e il Media Center di Allies & Morrison, oltre a molte altre infrastrutture costruite appositamente per l’occasione.

Digital Diary #1

7 videomaker, 7 giorni e 7 video sono il primo progetto di Digital Diary svolto a fine settembre nella regione Basilicata ed organizzato dall’APT della Basilicata.

Un’iniziativa coraggiosa ed innovativa, considerando che la Basilicata è una Regione molto piccola e che si affaccia quasi per la prima volta, rispetto ad altre regione italiane, nella realtà del web marketing territoriale. Un progetto d’avanguardia strutturato esclusivamente in lingua inglese con focus ottenere 7 video-racconti unici ed originali in una prospettiva nuova, giovane ed informale, dove i partecipanti, provenienti da tutte le parti del mondo, hanno un’età compresa dai 20 ai 35 anni. ?Nei 7 giorni del progetto son stati percorsi circa 1.200 km in auto, in barca, a piedi, in quad e persino trainati da buoi; da vedere per credere direttamente on line nel sito dedicato Cantforget.it{aly}.

La squadra ora è tornata a casa, chi a Città del Capo, Seattle, Dublino, Parigi o in Virginia, e per la prossima settimana saranno presenti nel sito i lavori di ognuno, nel frattempo si può vedere il Demo del viaggio e rendersi già conto dell’alto livello professionale e creativo prodotto.

Kuwait | Aeroporto di Foster+Partners

Un “hub dell’aria” internazionale per il Kuwait, grazie a Foster + Partners, che ospiterà l’afflusso transitorio di oltre 25 milioni l’anno di individui con lo scopo di crescere nel futuro ad una stima di 50 milioni di viaggiatori annui.

Il terminal è stato progettato per fornire il massimo comfort, nonostante il suo posizionamento all’interno del deserto e tra i climi più caldi della terra. I cancelli si affacciano ad un atrio centrale alto 25 m e sono distribuiti, tra le estremità simmetriche che raggiungono un arco di 1,2 km, in maniera lineare su tre livelli, programmati per gli arrivi, le partenze ed i bagagli. La forma organica della struttura è concepita come un modulo o meglio come il nuovo simbolo del contemporaneo Kuwait, dove la parte finale delle ali è sorretta da colonne di cemento per creare un percorso d’ingresso esterno spazioso ed ombreggiato.
Il tetto è prevalentemente in materiale ad isolante termico rivestito da grandi distese di pannelli fotovoltaici, inoltre, è forato da aperture vetrate che filtrano la luce naturale, dotate di blocco automatico in caso di eccessivo irradiamento solare.

Infine, non poteva mancare il miraggio: un’elegante entrata dall’effetto “oasi rinfrescante“, un micro mondo pieno di piante autoctone adornato da piscine e cascate d’acqua.

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