In corso di progettazione sul lungomare della città di Beihai in Cina, “Le colline” sono un grande condominio residenziale a firma dello studio MAD. Nominate così per la loro forma scolpita in riferimento alle alture, che dominano il paesaggio della regione, sono oltretutto bucate da aperture per consentire alla luce di penetrare in esse.
L’intenzione è quella di realizzare una struttura a larga scala come simbolo icona per questa città emergente e dalla ultra-rapida crescita della popolazione e urbanizzazione, anche se facilmente potrebbe apparire come un complesso monolitico tra il lungomare e la terra. Comunque sia, il concetto del design è un insieme di appartamenti simile a delle montagne russe con un berretto verde sul tetto, che volutamente si allontana dal principio dalla torre, quasi un’ossessione attualmente in Cina.
Una soluzione architettonica innovativa che offrirà alloggi, uffici e alberghi in una zona edificabile di 492.369 mq su 109.203 mq di superficie con un’altezza che varia dai 127m/35 piani ai 200m/55 piani.
Hotel Haiku è un sito web visibile (aperto) dalle 7:30 alle 21:30 tutti i giorni, tranne la domenica. Il suo contenuto è essenziale, senza banner pubblicitari, commenti generati dagli utenti e nessuna mappa di Google. Semplice ed elegante, facile da navigare, dall’interfaccia giovane, con testi concisi e tantissime foto illustrative, scritto e curato da Garri Rayner, famoso blogger e dagli editori della Holiday Pad e Go Glamping.
L’Hotel Haiku è una raccolta degli hotel più interessanti del mondo e di “Notels“, cioè architetture ispirate al fenomeno dell’hotel di design per uso vacanza. Notel va al di là del termine Hotel, al di là di Hip Hotel e di Boutique Hotel, perchè esprime il senso zen del “haiku“: forma tradizionale di versi lirici giapponesi che invocano la natura e le stagioni.
Un insieme di caratteristiche originali, che hanno creato un vero e proprio fenomeno e generato una nuova categoria di hospitality.
Da poco, ha aperto i battenti l’Opera House a Guangzhou, in Cina, per mano dell’architetto anglo-irachena Zaha Hadid. L’inaugurazione era stata programmata nel 2010 in occasione dei Giochi Asiatici, ma a causa di un violento incendio, divampato nel quartiere, ha condizionato il cantiere posticipando appunto, l’apertura al pubblico.
70mila m2 si articolano su due volumi differenti: nel primo alloggia il Gran Teatro, dotato di 1.800 posti a sedere ed il secondo, da 400 posti, è sede di un auditorium polifunzionale. Design studiato per creare una perfetta armonia tra architettura e natura, è stato perfino battezzato “il progetto dei due sassi” per i due corpi dalla forma irregolare e arrotondata, che ricordano quella dei ciottoli di fiume. Una struttura avvolta da una pelle di cemento triangolato, vetro e acciaio, con un elemento architettonico predominante: il gesso modellato rinforzato con fibra di vetro.
Il progetto mira a migliorare le funzioni urbane e ad aprire l’accesso al fiume, come un gateway urbano ed icona di contemporaneità, che vuole confermare questa città come uno degli epicentri culturali dell’Asia.
Nel nord della Svezia a circa 60 km a sud del Circolo Polare Artico, nel villaggio di Harads è di recente apertura il Tree Hotel, un albergo di lusso unico nel suo genere o meglio, l’ultima trovata sul tema “hospitality” nella natura; dove le camere sono in realtà case costruite tra gli alberi, ognuna progettata da un architetto diverso e site proprio nel cuore di una grande pineta.
Attualmente sono attive 6 unità, che vedono protagonisti designer e architetti importanti nel firmamento Scandinavo, come la Cabina di Mårten Cyren & Gustav Cyren, il Cono Blu di Sandell Sandberg, il Nido d’Uccello e l’Ufo di INREDNINGSGRUPPEN, la Mirrorcube di Bolle Tham & Martin Videgård e Una stanza con vista di Marge Architects.
Le camere sono di 15 o 30 m2 e sono elevate da terra tra i 4-6 metri. Principalmente sono costruite in legno, eccetto la Mirrorcube in alluminio e rivestita in vetro a specchio, che riflette tutti gli elementi naturali circostanti al fine di potersi fondere e rendersi quasi invisibile nella foresta. Il motto dell’hotel è ‘Sentitevi liberi in un albero‘ proprio per vivere un’esperienza unica a contatto diretto con la natura in un luogo incontaminato e di grande bellezza, dove i ricordi d’infanzia possono rivivere nel massimo del comfort e raffinatezza.
Una struttura ragniforme in fibra di carbonio, vetro e resina epossidica verrà creata dallo studio olandese UNstudio in collaborazione con Premier Composite Tecnologies (PCT), in occasione del 100% London Design 2011, che si terrà al Earls Court & Olimpia Exhibition Center di Londra dal 22 al 25 settembre.
Su di una superficie di 5×10 m l’installazione si baserà sulla ripetizione di un singolo modulo geometrico simile a delle braccia, che alle estremità avranno piccoli display e video proiettori, studiati per generare una composizione ritmica dalle nuove letture di osservazione.
Le proprietà sono la forza nella resistenza e l’estrema leggerezza nei materiali, che permettono all’ideatore-architetto di esplorare i confini delle prestazioni di progetto al suo meglio con un pizzico di sperimentazione spaziale, anche d’impatto sociale.
Ben van Berkel dice: “L’installazione mostra che, attraverso la scienza e la conoscenza critica, oggi, possiamo sviluppare la professione di architetto attraverso l’invenzione e la produzione di nuovi prodotti altamente efficaci”.
Complesso residenziale di 80.000 m2 per 600 unità abitative, situato sulla strada W57th tra la 11° e la 12° Avenue di Manhattan, New York (USA), è il progetto, a incarico diretto da parte della Durst Fetner Residential, degli di architetti danesi BIG-Bjarke Ingels Group.
Un ibrido piramidale di 137m di altezza: tra un blocco perimetrale a forma tradizionale danese ed un grattacielo di Manhattan. L’edificio simile ad una duna urbana di vetro dal tetto molto spiovente ha una superficie forata da terrazze, ognuna esposta a sud ed affaccia sulla baia delle acque del fiume Hudson.
Promette di essere un’aggiunta emozionale allo skyline architettonico della zona, un invito alla modernità che verrà terminato soltanto nel 2016.
Protagonista della catena alberghiera Yes! Hotel del magnate greco Dakis Joannou è la recentissima apertura (1° luglio) del New Hotel, nato dalle ceneri dell’Olympic Palace Hotel, situato nel cuore di Atene vicino a Piazza della Costituzione, a firma dell’eclettica coppia di designer brasiliani Humberto e Fernando Campana. Un progetto di ristrutturazione architettonica durato anni e concepito per mantenere i tratti delle struttura originale costruita nel 1958 con inserimenti di puro design contemporaneo, grazie anche al coinvolgimento di 20 giovani architetti del Dipartimento di Architettura dell’Università di Thessaly, ingaggiati per studiare piatti, bicchieri, lampade e sedute dell’hotel.
Importante sottolineare il lavoro di falegnameria per le colonne della reception, rivestite di pezzi in legno di diverse misure e lunghezze, che dal pavimento sembrano emergere come baobab africani, compongono la famosa “Favela Chair“. 79 camere su cinque piani disegnate dai fratelli Campana con elementi comprati personalmente dai flea market cittadini al fine di sviluppare tre temi tradizional-principali di interior design: il Karagiozis con i personaggi, di tradizione turca, del teatro delle ombre intagliati e dorati, appoggiati a sbalzo sulle pareti delle camere come una fiaba in movimento; il bene e il male nella forma dell’Evil Eye con led retro-illuminescenti, che formano, di fronte al letto, un cielo stellato; il set di cartoline turistiche retrò, disposte in ordine irregolare e frammentario sulle pareti, con riproduzioni della Magna Grecia, dei panorami delle isole del Peloponneso e del Dodecanneso, per sottolineare il nostalgico uso della cartolina come ricordo di viaggio.
Neanche a dirlo, la ristorazione è tutta bio di alta qualità ed è anche take-away, ideale per i turisti mordi e fuggi.
In costruzione il nuovo Parlamento a Tirana in Albania del gruppo di architetti austriaci, Coop Himmelb(l)au. Situato lungo l’asse centrale della città, l’edificio si estende su una superficie di circa 28.000 m2 e sarà il primo centro politico della Repubblica albanese, nonché punto di riferimento per l’architettura contemporanea del Paese.
Il suo design incorpora i fondamenti dei valori della democrazia attraverso forme aperte, trasparenti e molte aree pubbliche. Di esempio sono la Camera del nuovo Parlamento progettata per che il pubblico (gli elettori) siano collocati al di sopra dei membri dell’assemblea eletta e, la sala parlamentare, che si trova in uno dei coni di vetro, è visibile esternamente, perchè la totale trasparenza deve essere strutturale e concettuale. Un unico complesso edificio composto da due distinte unità: una superficie di base che emerge + 9,0 m dal suolo con un vasto parcheggio ed un blocco di uffici su cinque piani.
Sarà in cemento armato coperto da una seconda pelle in acciaio traforato con fori di grandezze diverse a seconda dell’orientamento dei prospetti dell’edificio verso il sole; appositamente studiati per migliorare le prestazioni della luce naturale con un ottimo controllo dell’energia solare, ma anche di protezione dai raggi diretti per un isolamento termico, una ventilazione naturale ed una buona insonorizzazione.
Ora in Brasile è inverno (anche se il freddo non è inferiore ai 15 gradi) e anche qui, la cultura del tè non manca. Nero, bianco, verde, ayurvedico, rooibos oonlong caldo o freddo; 35 miscele di tè biologico al 100% provenienti da tutte le parti del mondo e conservate in barattoli colorati, si possono acquistare e degustare al concept store The Tea Gourmet di São Paulo, aperto nel marzo del 2010.
Un negozio longue dal design semplice ed economico, ma assolutamente chic a firma del giovane architetto Alan Chu. Arredamento minimal con tavolini in legno, pareti di mattoni a vivo dipinti di bianco in cui l’unica variazione cromatica è data dalle scatolette del tè e dalle lampade, in stile al nuovo marchio Tea Gourmed.
Anche se non seduti per terra come fanno in Giappone, qui è comunque possibile godere del rituale del tè con la precisione di un timer a suoneria ed una teiera trasparente con acqua bollente, per osservare l’infusione del tè, che viene servito a parte su di un piattino.
Seoul è montagne e corsi d’acqua con predominante Han, il fiume più ampio definito la culla naturalistica dell’area metropolitana. E’ una vera e propria oasi naturale, circondata da eventi culturali, di svago e di relax.
Il flusso dell’acqua è continuamente increspato dal vento e questa danza è stata la geometria naturale ispiratrice per il progetto ‘Dancing Water Pavillion‘ di Angelo Tomaiuolo, Yeol Park e Gianluca Littardi, che nel 2008 ha vinto la medaglia di bronzo al concorso internazionale Seoul Design Olympiad nella sezione earth, architettura e paesaggio.
Un’architettura creata dalla trasformazione dinamica dell’acqua in una fossilizzazione organica di un corpo coralliforme per offrire spazi pubblici come un osservatorio, aree concerti e mostre temporanee, un ristorante, un bar e persino una piscina. Spettacolare di giorno e di notte con l’ausilio di effetti illuminotecnici che costruiscono una sorta di miraggio sulle acque del fiume. Una struttura galleggiante ormeggia in diversi punti del fiume concepita anche come simbolo identificativo di contemporaneità della città nel mondo.