“Amate l’architettura”, è il titolo del programma della Regione Lombardia per la valorizzazione del patrimonio immobiliare in cui rientra il progetto di valorizzazione del 31° piano del Pirellone, il grattacielo milanese ad opera di Giò Ponti. Inaugurato ieri, 25 febbraio 2009, il nuovo belvedere ordinato e chiaro, fluttua sul caos della metropoli milanese, si estende su una superficie aperta di 4500 metri cubi e si configura come un allestimento temporaneo. Un involucro di vetro bianco, una sorta di pelle fluida che riveste l’ingombrante volume e appare come una torre scenica. Denominato Pod dai progettisti, può trasformarsi in relazione alle esigenze funzionali dei vari allestimenti, per poi ricomporsi e chiudersi. “Di fatto – spiega l’arch. Piantelli di De8 architetti l’involucro è separato dalla struttura statica esistente e crea una sorta di indipendenza, materica e formale che rende maggiormente percepibile il rigore dei portali strutturali, il loro disegno complesso ed elegante, la “massa muscolare” contrapposta ora alla fragilità della pelle vetrata. Il resto è Ponti. Nella scelte delle pavimentazioni in ceramica, nella riproposizione delle texture grafiche, nella lealtà delle scelte progettuali”. Il programma prevede la possibilità che lo spazio sia utilizzato per funzioni diversificate, quali: belvedere – urban center per visite guidate aperte al pubblico, spazio espositivo temporaneo, spazio conferenze o eventi musicali, spazio per colazioni ufficiali della Regione Lombardia, buvette – area break, sala riunioni istituzionali al mezzanino.
Francesco Clemente, Lello Esposito, Sergio Fermariello, Mario Schifano. Sono alcuni dei celebri artisti coinvolti nella realizzazione del Romeo Hotel di Napoli. Monica Biancardi, Antonio Biasiucci, Vincenzo Castella, Fabio Donato, Mimmo Jodice, Raffaela Mariniello, Pino Musi, Luciano Romano, sono invece alcuni degli illustri fotografi ai cui è stato chiesto di immortalare Napoli per esporre le opere in una collezione fotografica permanente. Il Romeo Hotel, nuova icona dell’ospitalità partenopea, rigorosamente griffato e di design, si presenta elegante e semplice, moderno e contemporaneo. Ottantacinque le camere dove gli arredamenti, i tessuti e le superfici presentano il massimo della cura: dai lini di Caprai ai mobili di Citterio, dagli oggetti in cuoio Tramontano alle poltrone Frau, dalle sedie di Hermes rivestite in coccodrillo alle originali sedute disegnate da Philippe Starck. Eccezionale rarità di pezzi d’epoca del XIV e XVII secolo rendono la contaminazione armoniosa e contrastante al tempo stesso. L’albergo, affacciato sul golfo di Napoli, è stato concepito dall’architetto Kenzo Tange e realizzato dal figlio Paul. Oggi è parte del gruppo Design Hotel che lo ha inserito nella sua collezione.
Portale informativo e punto di riferimento per creativi e archinauti, ora Viaggidiarchitettura vi tiene compagnia anche ad alta quota.
Da dicembre, infatti, su tutti i voli di medio e lungo raggio Air One e Alitalia sarà mandato in onda ‘Pillole di Lifestyle’, uno speciale di approfondimento di alcune tra le città più belle del mondo, con scouting di luoghi e tendenze a cura del tour operator Materano. Mikaela Bandini, ideatrice e curatrice del portale, presenta i consigli di viggio, illustrando locali di tendenza per eventi e nightlife, design e posti originalissimi per shopping nel mondo.
Quindi se partite per Natale a New York o Capodanno a Shanghai, saremo li con voi come personal “travel designer” guidandovi a caccia di novità per progettare il vostro archi-shopping internazionale.
La prima puntata parla di vita notturna a Lisbona, mostrandoci la movida sulle Docas di Alcantara e al Bairro Alto.
Vi aspettiamo in volo!
Si sa, l’ospitalità è una virtù e di certo non è possibile lasciarsi trovare impreparati. Ecco una soluzione rapida, comoda e non ingombrante che consente, agli ospiti di casa, di dormire e fare sogni d’oro. Fa parte della serie “Stay at my home“, il materasso pieghevole, da srotolare sul pavimento, che si trasforma in un comodissimo letto pronto all’uso. Fatto di ottima spugna, può essere ricompattato e inserito nell’apposito mobiletto contenitore dove è possibile conservarne tutti gli accessori, comprese federe, lenzuola e cuscini. Il cassetto, una volta rimosso dal mobiletto, può essere utilizzato come un ricettacolo degli effetti personali. Anche la lampada ha una sua funzione d’uso: orienta l’ospite, mentre, il tappetino a forma di lancia, non solo simboleggia un caldo benvenuto, ma rappresenta anche un invito a restare. La leggerezza dei materiali consente di posizionare il letto dove si vuole. Una volta alzati, tutto torna al proprio posto e il letto, come per magia, scompare per essere poi riutilizzato all’occorrenza.
I tradizionali Routemaster londinesi torneranno a percorrere le arterie della metropoli di sua maestà. Mitiche icone della scena urbana, nel 2005, per effetto di una legge molto British, furono messi fuori pista. I Double Decker, nuovi di zecca, riprenderanno servizio dopo un concorso indetto dall’azienda “Tranport of London“, vinto dalla casa automobilistica Aston Martin, insieme al genio di Norman Foster. Ecologico, accessibile, sicuro e accogliente, il nuovo autobus è stato progettato tenendo in considerazione il lay out, l’uso dei materiali, la forza motrice, l’esperienza dei passeggeri e l’impatto dell’automezzo sulle vie e l’ambiente della città. Anche gli interni sono stati studiati per dare il massimo comfort ai passeggeri e presentano imbottiture in cuoio, dove sedersi come su morbidi salotti. Al nuovo progetto non manca nulla. I passeggeri beneficiano anche di vista dalla cima del ponte attraverso un tetto vetrato che incorpora le celle solari per la generazione di energia e il filtraggio della luce del giorno, in modo da controllare la temperatura interna. Presente anche una porta laterale che favorisce l’accesso ai soggetti con ridotta mobilità e alle famiglie con bambini. Nuovo di restyling, il simbolo di Londra nell’era moderna è così rinventato. Tornerà a percorrere le strade, con ogni probabilità, entro l’anno 2011.
“Una finestra aperta sull’Europa.” E’ la nuova stazione per le linee ad alta velocità di Liegi ad opera del celebre architetto spagnolo Santiago Calatrava. Il progetto di ristrutturazione ha previsto la risistemazione del tracciato dei binari per adeguare la vecchia stazione – costruita sul modello post-fascista della stazione Termini di Roma – alle nuove linee ferroviarie ad alta velocità. A sud del Belgio, nella regione della Vallonia, la stazione di Liegi ospita circa 36mila passeggeri al giorno ed è considerato un nodo strategico per la rete internazionale ferroviaria. Una volta d’acciaio e vetro, completamente trasparente, copre l’avveniristico scalo ferroviario e rappresenta, così come voluto dall’architetto, l’importanza storica di Liegi a livello commerciale ed europeo. L’architetto catalano, insieme ai costruttori della Euro Liége TGV, oltre allo scalo ferroviario ha ideato anche la sistemazione dell’intera zona che collega la città alla stazione, curando in particolare il nodo tra la linea di trasporto su rotaie e la via di comunicazione rappresentata dal fiume Meuse. Il nuovo progetto ha visto la definizione di un ampio percorso, alberato e circondato da specchi d’acqua, inteso come collegamento tra la Meuse e la nuova stazione; un viale lungo circa 450 metri che offre “un asse trasversale per la circolazione pedonale” e unisce due lembi fondamentali del tessuto urbano. La nuova stazione verrà inaugurata a fine giugno 2009.
Restaurazione collettiva. Può chiamarsi così il processo e l’approccio utilizzato per l’appena terminata ristrutturazione del Neues Museum di Berlino. Nel cuore della capitale tedesca, il sito storico fa parte dell’Isola Museo, più volte descritta come l’acropoli di Berlino. Per la prima volta, dopo la seconda guerra mondiale, il Neues Museum, aprirà i battenti ad ottobre 2009 dopo che lo Studio di Architettura David Chipperfield, in collaborazione con lo Studio di Architetti Julian Harrap, è stato incaricato dallo Stiftung Preussischer Kulturbesitz (rappresentato da Bundesamt für Bauwesen und Raumordnung) di riportare all’attività il Neues Museum, in qualità di “museo di tesori d’arte di valore internazionale”. I bombardamenti del 1943 avevano distrutto la sala principale con lo scalone, mentre, la cupola posta a Sud-Est e l’ala a Nord-Ovest, erano state distrutte alla fine della guerra. Tutto il processo di ristrutturazione, considerata la delicatezza degli interventi, ha coinvolto designer, sovrintendenti, storici, restauratori e specialisti. Il progetto ha previsto la ricomposizione di alcune parti dell’edificio, costruite in continuità con la struttura originale a testimonianza del preciso equilibrio tra ristrutturazione, restaurazione ed intervento.
Nasce l’hotel rifugio. Nella capitale francese, il Mama Shelter, si propone come il paradigma della nuova forma di ospitalità. Partecipativo e di design, promuove la tendenza urban dei graffitari, con cucina economica e spazi per la condivisione democratica. Frutto dell’ingegno dell’architetto Roland Castro, è ubicato nel quartiere di Saint Blaise, nel 20° Arrondissement di Parigi.
L’island Bar è arredato con icone del design ed esprime tutta la sua vocazione multiculturale. Musica a palla e maxi schermi incastonati tra le colonne intrattengono gli ospiti socialnetworkizzati, che postano messaggi, foto e immagini. Non solo è griffato dall’illustre Philippe Starck, ma prende anche per la gola con le proposte del famoso chef Alain Senderens. La squadra che l’ha creato, capeggiata da Serge Trigano, ideatore del progetto con i figli Benjamin e Jérémie e il filosofo-urbanista Cyril Aouizerate, ha inteso creare un luogo in cui ripararsi dai ritmi della megalopoli, un approdo dove conoscere nuove persone e dove mangiare in compagnia. Mama Shelter potrebbe essere considerato un ristorante con le stanze ai piani superiori: 172 camere, divise in 5 tipologie, con un estensione che parte dai 15 mq e arriva ai 35 mq, con terrazzo privato e suite. Di fatto si presenta come un edificio a sette piani collegato a una mediateca. Assolutamente informale, in ogni camera dispone di iMac Apple da 24 pollici che funge da media center per collegarsi a internet senza fili, per guardare la tv o un dvd, ascoltare un cd o chattare con iChat. Sulla moquette, in ogni stanza, sono riportate frasi celebri e parole poliglotte tratte da libri o film. Le pareti sono grezze e l’arredo è fatto da segni: sedia di Philippe Starck e letto ultracomodo. Presente anche un cucinino per scaldare bevande o snack. Nei corridoi dell’hotel rifugio i poster tatzebao accolgono messaggi degli ospiti e note sugli avvenimenti parigini. I prezzi variano da 79 a 299 euro a notte. Obiettivo futuro: aprire altre sette strutture rifugio entro il 2012 tra Francia e Italia.
Cosa non si fa per i figli. I figli sono un pezzo di cuore ma bisogna abituarli soprattutto ad avere occhio. Allora è necessario educare, (in alcuni casi indottrinare) i propri figli, ad apprezzare le virtù degli oggetti più avveniristici, costruiti con le tecniche più innovative ed ecologiche, realizzati per soddisfare sia l’occhio dei genitori che la voglia di gioco dei più piccoli. Ma il buon gusto è una cosa seria e così, ci prodighiamo in acquisti di design nella speranza di vedere crescere i nuovi fratelli Bouroullec.
di Mikaela Bandini
Io sono una che si entusiasma per tutto ciò che è innovazione e design e devo dire che, a causa di questa passione/fissazione, negli ultimi sette anni, ho speso un importo pari al Pil di un piccolo paese africano nell’acquisto di oggetti per bambini. Di design si intende. I miei cuccioli sono stati svezzati con la Domoor Cup di Richard Hutten, hanno mangiato con le posatine di Aalto, si sono seduti sulle sedioline di Panton e hanno dormito nelle lenzuoline di Marimekko. Mi sono accorta, assecondando questa passione, che c’è un mercato enorme in cui abboccano tutti quelli come me che non vedono l’ora di arrivare nei Museum shop per lasciarci interi stipendi. Tra le letture consigliate per bambini, spiccano le ambite collezioni delle storie di Iggy Peck Architect, di Urban babies wear black e di Art Book for Kids.
Non trascurabile la bellezza e la versatilità dei giochi svedesi targati Playsam distribuiti in Italia da Phorma, e le fantastiche sacche Fatboy. Così come le case di carta, “The House of Cards” di Charles and Ray Eames, un prodotto amatissimo dai piccini e apprezzato anche dai grandi.
Tra i luoghi più interessanti per l’acquisto di pezzi di design per bambini che io stessa ho quasi svaligiato, segnalo lo spaccio di Driade a Fossadello di Caorso (PC), dove tappeti, mobili e oggetti vari sono venduti a prezzi super interessanti. Comunque, in questo campo gli olandesi sono maestri. Sul portale kids modern è possibile trovare migliaia di oggetti di design per i piccoli, divisi per età, tipologia o designer. Assecondate anche voi la vostra passione. Buona navigazione.
Multisensoriale e “multiesperienziale”. Studiato per contagiare i propri simili nel luogo che celebra il piacere di bere. E’ il Bailissimo Traveling Bar di Londra, luogo di promozione del Baileys Irish Cream realizzato da Jump Studios. Degustare long drink o short drink, rigorosamente mixati con Baileys, al Traveling Bar di Londra significa avere il massimo dall’esperienza del bere. Composto da tre strutture di forma circolare in acciaio rivestite da una copertura in PVC color crema, il Bailissimo assume e ricorda la forma di una goccia. All’interno sono allestiti: un lounge bar, un privèe e uno spazio/palco per le esibizioni live. Per creare un ambiente dinamico e uno spazio in continua evoluzione, nel pavimento e nelle pareti sono proiettati elementi fluidi che rimandano all’immagine della crema di latte. L’ambientazione “fluida”, in cui gli spazi si fondono, avvolgente e rilassante, invita a lasciarsi tentare dai nuovi modi di gustare Baileys in compagnia.