Un tesoro di inestimabile valore potrebbe rivedere la luce, o meglio l’acqua, subito dopo la conferma, da parte del Governo Egiziano, della costruzione del primo grande museo subacqueo del mediterraneo. L’antica Alessandria, culla della civiltà umana, ha visto iniziare gli scavi nella baia intorno all’anno 1994, ma, di fatti, è dal 1911 che migliaia di meraviglie archelogiche arrivano a galla. Tra queste, ventisei sfingi, il Pharaohs, l’antico faro di Alessandria, anticamente annoverato tra le sette meraviglie del mondo, nonche’ il Polonike Palace, il palazzo di Cleopatra e vi si potrebbe rinvenire anche la tomba di Alessandro Magno. Il nuovo e ambizioso progetto prevede la costruzione di un grande tunnel di fibra di vetro che consentirebbe la vista dei monumenti archeologici sommersi. La costruzione del sito è stata progettata dal veterano designer di costruzioni sommerse, il francese Jacques Rougerie ed è stata approvata dall’Unesco. I lavori, secondo cronogramma, dovrebbero cominciare nell’anno 2010 per terminare dopo circa 2 anni e mezzo. Il costo si aggira intorno ai 120 milioni di dollari. Un primo assaggio delle meraviglie riportate alla luce si può gustare a Torino, alla Reggia della Venaria Reale con la mostra ”Egitto. Tesori sommersi” ospitata dal 7 febbraio al 31 maggio 2009 in uno scenografico allestimento. Esposti circa cinquecento reperti archeologici provenienti, oltre che da Alessandria, anche da Heracleion e Canopo, antichissime città della zona del Delta del Nilo che nei primi secoli dell’era cristiana sprofondarono sei metri sotto il livello del Mediterraneo.
Non importa se fai parte della generazione dell’Ipod o se sei un purista e ascolti solo dischi in vinile. Se sei un creativo, non saprai stare nemmeno mezzo secondo senza un suono di sottofondo. Ci sono dei brani, di cui, evidentemente, non possiamo fare a meno, specialmente quando abbiamo bisogno di concentrarci per disegnare e creare. La musica ci accompagna nelle notti di studio prima dell’esame di storia dell’urbanistica o per la consegna del progetto in gara per il concorso dell’indomani. La musica ispira di più.
di Mikaela Bandini
A questo proposito, mi va di citare il celebre architetto svizzero, Peter Zumthor, che crea un continuo parallelo tra la musica e l’architettura: “per me il disegno è lo spartito di uno spazio, ogni tratto è come la nota di una partitura e suona con lo spazio”.
Chi a letto il mitico romanzo Alta Fedeltà di Nick Hornby, sa che c’è una Top Five per ogni occasione. I miei Top Five non possono non essere legati ai Viaggi di Architettura e sono, per deformazione culturale, tutti in inglese. Ogni viaggio che ho accompagnato ha una sua colonna sonora, sono brani che mi ricordano luoghi simpatici e atmosfere indimenticabili in compagnia di amici, vecchi e nuovi. Il mio intento è di creare una playlist condivisa per amanti dell’ architettura. Puoi trovare sul nostro canale YouTube i Top Five nella “<//a>.”
Intanto ecco miei brani ricordo preferiti:
1. Le indimenticabili note del grande Chet che hanno accompagnato la nostra seratina al Quasimodo di Berlino, quando ancora si fumava nei locali pubblici e dove, il Laphroaig, non mancava mai. Eravamo insieme al gruppo di archituristi pugliesi, durante il primo viaggio di architettura, nel lontano ’97.
2. La musica di sottofondo di Lisa Ekdahl nel bar dello Sheraton Porto, insieme agli amici di Piacenza, dopo la semifinale dei mondiali… siamo usciti dal bar dell’albergo alle 3 di notte perchè ci hanno mandato via…Madre di tutte le Playlist per Archinauti
3. Le armonie di Leslie Feist nello studio del grafico e oramai fidato partner, Celestino Sanna, mentre progettavamo il nuovo portale di VdA e dove il cioccolato fondente all’82% della Molina addolciva il nostro lavoro.
4. Memorabile quel suono, un po’ anni 80 barhopping, tra i locali del Barrio Alto di Lisbona, insieme al mitico Stefano Ferracini.
5. E per finire, quel tributo a John Coltrane, eseguito al centro culturale Neumünster da un complesso jazz strepitoso, che ha allietato la nostra vacanza studio di architettura acustica, a Lussemburgo, insieme agli amici architetti di Monza.
E adesso, dopo un po’ di sana cultura musicale mista a ricordi di viaggi e progetti di architettura, aggiungi anche tu qui-sotto il tuo brano preferito (e magari anche la tua motivazione) nella madre di tutte le playlist per archinauti. Buon ascolto con Vda.
I negozi Apple di Londra, Tokyo e New York portano la sua firma, così come la mega villa di Bill Gates: sono tutti griffati Peter Bohlin, conosciuto al mondo per il suo inconfondibile stile legato al rispetto dell’ambiente. Il progettista della sostenibilità ha portato a termine il Copperhill Mountani Lodge, un nuovo hotel di design inaugurato lo scorso novembre. In una posizione meravigliosa, sulla cima del monte Forberget, a due passi da Åre, uno dei comprensori sciistici più conosciuti della Svezia, il nuovo albergo a 5 stelle è stato costruito in legno e pietra, con inserti in vetro e metallo. Mozzafiato la vista dalle grandi vetrate panoramiche affacciate direttamente sui monti circostanti. Le camere in tutto sono 112, comprese le suite. L’hotel offre due ristoranti, due bar, un centro benessere. La tariffa di mezza pensione, per il periodo invernale, è di 129,00 euro a notte. Per raggiungere Åre si può volare su Stoccolma e poi proseguire in auto per un’oretta; oppure, una volta arrivati a Stoccolma, si può guidare o andare in treno ma si impiegano circa 7 ore di viaggio.
Aggiungi un posto a tavola. In un batterbaleno eccola uscire da un pacchetto e trasformarsi in sedia, rigida, in tessuto, pronta ad accogliere gli ospiti affamati alla tua tavola. Il designer François Azambourg, stanco di cercare sedie in prestito dai vicini, ha pensato ad una soluzione efficace. Ha creato la Pack Chair, una serie di sedie di tessuto, con cinque prototipi in fase di sviluppo, che si conservano in una piccola borsa, ripiegate come se fossero dei sacchi a pelo. Però le sedie non si gonfiano con l’aria, ma con un liquido a base di poliuretano. Rimane il dubbio: sarà sgonfiabile la sedia? Tornerà a ricompattarsi per essere riutilizzata in occasioni di bisogno? E se così fosse, dove andrebbe a finire il liquido? Per ora non è dato sapere. Certo, i costi di produzione delle Pack Chair sono bassissimi in confronto alle sedie normali. Per ora, si tratta solo di prototipi esposti alla mostra: Design in Mutation al Design Centre dell’ UQAM a Montreal, in Canada, fino al prossimo primo marzo.
Un museo trasformato in Hotel Part Time. E’ il famigerato Guggenheim Museum di New York, capolavoro dell’architettura contemporanea con sede nella Quinta Strada progettato da Frank Lloyd Wright. Per battere cassa e far quadrare i bilanci, il museo newyorkese propone la formula B&B offrendo un’esperienza più unica che rara: trascorrere la notte all’interno della Revolving Hotel Room, una nuova installazione d’arte contemporanea caratterizzata da una camera da letto girevole, creata dall’artista belga Carsten Höller. Ma c’è di più: una volta indossato il pigiama è possibile girovagare nelle sale del museo per ammirare le leggendarie collezioni d’opere d’arte. Il tutto in completa solitudine, senza la folla dei turisti. Il costo della notte sulla piattaforma girevole della Revolving room si aggira intorno ai 300 dollari durante la settimana, e 800 nei festivi. La quota comprende: bagno doccia, pantofole e una vestaglia per gli ospiti più riguardosi che desiderano coprirsi di fronte alle guardie, piantonate ad ogni rampa della struttura. Il mattino dopo, un buon caffè e un croissant risvegliano anche gli ospiti più pigri per il check out previsto alle 8.30, in tempo per fare le pulizie e consentire l’ingresso alle orde di turisti. A qualche isolato di distanza, dall’altra parte di Central Park, anche il Museo di Storia Naturale immortalato dal film «Una notte al museo» con Ben Stiller offre per il terzo anno consecutivo i suoi sleepover ai bimbi dagli 8 ai 12 anni. Una vera manna che ha consentito al museo di chiudere il bilancio in verde.
Stoccarda, città dell’automobile, aggiunge un nuovo gioiello al suo portfolio: il nuovo, spettacolare Porsche Museum, recentemente inaugurato e dal 31 gennaio aperto al pubblico. Nato per celebrare il sessantesimo anniversario della casa automobilistica, il museo è stato progettato dall’architetto viennese Delugan Meissl. Su una superficie di 5.600 metri quadri si ripercorre la storia della blasonata azienda, ed è possibile ammirare 80 modelli da collezione. L’intero complesso – un progetto da 100 milioni di euro – propone anche un’officina, che può essere visitata dagli ospiti, ed un elegante ristorante, il Christophorus. ll museo è stato anche pensato come uno spazio espositivo dinamico e interattivo. Le vetture saranno utilizzate anche su strada e saranno di volta in volta sostituite con nuovi, eleganti bolidi. Ingresso: 8€ per adulti e gratuito per ragazzi fino a 14 anni accompagnati da un genitore.
Allacciare le cinture di sicurezza, si mangia! A partire dal 14 febbraio 2009 una nuova emozionante attrazione aprirà a Las Vegas, tra il Palms Casino Resort e il Rio All Suite Hotel Casino. Si tratta di Dinner in the Sky: un tavolo, 22 sedie, prelibatezze culinarie e una spettacolare vista sulla Capitale Mondiale dell’Intrattenimento da un’altezza di 55 metri. Il tutto sospesi nel vuoto.
Lo Sky Box ospiterà fino a 22 persone che potranno cenare godendo di una vista mozzafiato comodamente sedute su sedili in pelle che possono essere rotati fino a 180°, provvisti di cintura di sicurezza e assicurati al tavolo. Fino a cinque camerieri saranno a disposizione nella piattaforma centrale, anche per immortalare con una foto questo indimenticabile momento. Sulla struttura volante sarà possibile anche organizzare eventi: matrimoni, celebrazioni varie. Il prezzo di una cena Dinner in the Sky è di circa 190 Euro.
Dedicate alle moderne Cenerentole che invece del cristallo preferiscono la versatilità della plastica e la dimensione ultrapiatta, le Glue Cinderella, sono scarpe ballerine tutte colorate, molto fashion e interamente realizzate in plastica. Prodotte da Normaluisa, in collaborazione con Kartell, sono state realizzate con una tecnica di stampaggio a iniezione attraverso cui sono state create scarpe bicolore con texture opache o trasparenti sui modelli. Presentate alla settimana della Moda milanese, inaugurano forse un nuovo trend in cui è la plastica la protagonista assoluta. A fare scalpore è il fatto che sia proprio Kartell il partner tecnologico della maison di moda, che ha fatto della plastica il suo materiale d’elezione. Si spera solo che non facciano sudare. Al massimo, le Cenerentole esigenti le potranno usare sulle spiagge ciottolose per proteggere i piedini principeschi dalle fastidiose pietroline.
Sorgerà nei giardini di Battery Park, nel cuore di downtown, a Manhattan, il New Amsterdam Plein & Pavilion, un padiglione di 460 metri quadrati disegnato dall’architetto olandese Ben van Berkel. Si ergerà nel luogo dove, nel lontano 1963, approdarono gli olandesi e fondarono New Amsterdam. In onore all’amicizia tra la città di New York e l’Olanda, i due studi, Handel Architects LLP e UNStudio lavoreranno insieme per la realizzazione del padiglione. Cinque milioni di individui, inclusi settantamila pendolari, insieme a due milioni di turisti affolleranno il nuovo spazio strategico dell’estremità sud dell’isola. Sarà un hub dove si incrocieranno le vie di trasporto che passano per il Sud dell’isola, un luogo di ritrovo e socializzazione caratterizzato da una particolare geometria scultorea, con coperture ondulate che ricordano un fiore che sboccia. La facciata cambierà continuamente colore grazie ad un sistema di illuminazione LED.
In caso di attacco nucleare sarai protetto, specialmente se hai deciso di pernottare nell’ex bunker svizzero trasformato in un hotel a 0 stelle. Si trova a Sleven, un piccolo comune con più di 4000 abitanti, nella Svizzera Nord Orientale e precisamente del Canton San Gallo. E se non è l’attacco nucleare a spingerti in Svizzera, in tempi di crisi finanziaria puoi alleviare il portafogli e decidere di prenotare il tuo soggiorno nel primo albergo al mondo che inaugura la categoria dei 0 stelle: il Null Stern. Situato sottoterra, propone una formula low cost con prezzi che si aggirano tra gli 8 e i 16 euro a notte. Il vecchio bagno in comune della struttura è stato trasformato in una fontana, e una telecamera live proietta immagini dell’esterno su un grande schermo. Le sistemazioni sono essenziali e minimali: letto, comodino e coperta. Frank e Patrik Riklin sono gli artisti a cui le autorità locali hanno commissionato il restyling del rifugio atomico in un hotel a prova di bomba. In caso di emergenza l’hotel, nel giro di 24 ore, potrà – secondo una legge svizzera – essere riconvertito in bunker.