Vuoi espandare la tua libreria? Vuoi aggiungere nuovi volumi di architettura alla tua collezione di libri? Adesso puoi farlo con Rek, la nuova libreria progettata da Reiner de Jong e realizzata da Bom Interieurs. Funzionale e sorprendente, la libreria retrattile si compone di cinque pannelli irregorali ad incastro che possono estendersi per adeguarsi ad ogni esigenza, assumento quindi forma
e guadagnando spazi ogni volta di diverse dimensioni. All’esterno è rivestita in laminato bianco lucido e all’interno in laminato grigio. Ad ogni spostamento si trasforma grazie anche all’effetto ottico provocato dall’effetto luce e ombra e dal contrasto di colori.
Architetti, amici, sostenitori e fedeli estimatori dell’architettura sostenibile, da qualche settimana a questa parte, seguono Viaggi di Architettura anche su Facebook, il social network con più di 56 milioni di utenti al mondo. Oltre alla pagina standard, dove vengono dirottate le news dal mondo dei Viaggi di Architettura, anche un gruppo specifico segue le novità e le offerte proposte.
E il mondo web 2.0 diventa sempre più interessante. VDA, in coerenza con i principi che la ispirano, segue l’entusiasmo di Eric Corey Freed, titolare dell’orgaicARCHITECT, uno studio di architettura e consulenza a San Francisco, California, con oltre 15 anni di esperienza nella progettazione e architettura sostenibile. “Le opportunità che le tecnologie web 2.0 offrono- sostiene Freed- sono quelle principalmente di creare nuovi modi di collaborazione ed ispirazione creativa. All’improvviso una singola persona con un’idea radicale è in grado di convocare il potere di cento o migliaia di persone a lavorare insieme per realizzarla. Guarda i meravigliosi sforzi di Architecture for Humanity e il loro Open Architecture Network“. VDA vuole così ispirarsi a voi e condividere progetti e lavori innovativi nel segno della sostenibilità, dell’ecologia e della responsabilità sociale.
Un hotel con le ali. E’ il nuovo Jumbo Hostel realizzato dall’imprenditore svedese, Oscar Dios, che aprirà i battenti il prossimo 15 gennaio nei pressi dell’aeroporto di Alranda a Stoccolma. Il Boing 747 della Transjet, attivo dal 1976 fino al 2002, offre un’insolita proposta, se non l’unica al mondo, visto che è il solo albergo sul pianeta realizzato all’interno di un Jumbo Jet. Ottantacinque posti letto per un totale di venticinque stanze, tutte dotate di Tv e collegamento Internet, oltre che di informazioni sugli orari delle prossime partenze dal vicino aeroporto di Arlanda. Alcune stanze dispongono di un bagno in comune posizionato lungo il corridoio, altre sono invece dotate di servizi privati. La spaziosa Cockpit Suite, ex cabina di pilotaggio, concepita per una o due persone, offre una vista panoramica e un ampio bagno con doccia. Il check-in è previsto a partire dalle 16 mentre il check-out non deve avvenire oltre le 10 del mattino. Le prenotazioni si possono effettuare sin da subito.
Fuori dall’ordinario, a stretto contatto con la natura, il Juvet Landscape Hotel, situato ad Altastad, in Norvegia, offre un’inconsueta esperienza geoturistica. Immerso nel paesaggio, l’hotel propone ecoambienti luminosi suddivisi in dieci camere cubo separate che, insieme al granaio e alla fattoria del 16° secolo, punteggiano il vergine scenario circostante. Netti e precisi, i volumi distinti di ogni singola camera sono ricoperti da superfici di legno e grandi vetrate. Gli interni presentano scure rifiniture e accomodanti poltrone per godere appieno dei suggestivi panorami. Gli affacci, diversi a seconda della localizzazione della camera, offrono scorci unici sulle profonde gole, sulle montagne, sui fiumi e sulle sontuose valli del Parco Naturale. Inclusi nella tariffa anche ski pass o visite guidate, rock climbing o rafting. L’Hotel Juvet, progettato dallo studio Jensen&Skodvin è stato selezionato dal Times tra gli “hottest hotels” del 2009.
Architettura mozzafiato per la biblioteca e il Learning Centre della University of Economics & Business di Vienna. Il progetto sarà curato dalla squadra di Zaha Hadid che si è aggiudicata la vittoria della competizione partecipata da colossi del settore, tra cui: Morphosis (vincitore del secondo premio), Hans Hollein (terzo classificato), Massimiliano Fuksas e Kada Wittfeld Studio. Al centro del nuovo campus universitario, il LLC sarà dotato di un centro studentesco, un laboratorio linguistico, uffici amministrativi, book shop, caffetterie. La facciata esterna del blocco poligonale si presenta a tratti rigorosi e squadrati che si ammorbidiscono lungo il percorso verso l’interno dove, una corte interna abbraccerà, nella sua fluidità, la piazza pubblica centrale. Tutti i servizi del LLC sono ospitati all’interno del volume sdoppiato in due nastri che, avvolgendosi l’un l’altro, cingono le pareti vetrate dell’edificio.
Hotel lusso per cani: è stato inaugurato la scorsa settimana, a Monaco di Baviera, il Canis Resort, un albergo a quattro stelle realizzato per ospitare il migliore amico dell’uomo. Concepito per venire incontro alle esigenze di viaggiatori d’affari, è ubicato a Freising, a nord della città, a soli 9 km di distanza dall’aeroporto. Si presenta come un villaggio, con nove dog lodge, casette riscaldate con giardino privato che possono accogliere fino a 45 cani. All’ingresso, all’amico Fido viene proposto un test di personalità per valutare dove meglio potrà alloggiare, se nelle casette insieme agli altri amici a quattro zampe oppure, se il padrone lo desidera, soggiornare da solo nel lodge, in estrema comodità. Oltre al dog sitter, 24 ore su 24, gli altri i servizi aggiuntivi sono: toilette; esercizio; addestramento e assistenza sanitaria. Previsto anche l’accompagnamento Gate to Gate, il trasfer all’aeroporto di Monaco. Il costo per l’assistenza giornaliera è di 65euro, 80euro invece per il pernottamento e il trattamento di pensione completa.
Cinque metri di altezza per l’Huge Wine Glass, inaugurato la scorsa domenica a Pescara, e firmato dall’architetto Toyo Ito. La nuova opera d’arte contemporanea è un parallelepipedo a base quadrata che rievoca un calice di vino trasparente, animato da un liquido rosso. Creato da Clax italia, l’Huge Wine Glass è fatto di resina acrilica che consente di mantenere lucentezza e trasparenza. Infatti, il nuovo monumento è libero da strutture di giuntura o sostegni visibili. Privo di ombre, richiama il movimento cosmico, la forza della natura e dell’acqua e la profondità è percepibile attraverso la gradazione della tinta del materiale acrilico. Con una nuova tridimensionalità, il calice fonde sulla sua superficie di confine materiale colorato e trasparente. L’architetto Ito ha presentato la sua opera come un “simbolo di libertà che si incarna nel ribaltamento di ogni legge fisica: un liquido che invece di essere costretto nella forma da un recipiente come un calice, si libera dalla costrizione del suo involucro dettando le regole e la forma”. Il monolite è stato installato in Piazza delle Rinascita a Pescara tra la via del mare e la stazione ferroviaria. La città abruzzese vuole così trasformare il centro storico in una galleria a cielo aperto.
E’ già un fenomeno di tendenza l’orologio digitale “Too Late“. In gomma, si presenta come un oggetto dal design minimale, cheap e molto pop. Ha già catturato l’attenzione di migliaia di acquirenti. Dopo i primi 10 giorni di distribuzione, in circolazione c’erano già 10.000 pezzi. Dal Moma di New York al vecchio stivale, l’orologio è approdato in Italia grazie all’intuizione di Ale Fogazzi, giovane imprenditore bresciano che ha siglato una joint venture con la casa di bijoux La Griffe.Too Late è l’orologio dell’età contemporanea. Si adatta alle stagioni, alle collezioni di moda, ai nuovi fenomeni giovanili. Privo di funzioni speciali, sul quadrante ci sono solo due tasti: mode e set e la data si legge solo all’americana. Dai colori sgarcianti e vivaci, se ne possono indossare anche tre alla volta. Il suo design, allo stato puro, è più importante del suo brand.
Hartsfield-Jackson Atlanta, Chicago’s Hare, London Heathrow, Haneda Tokyo, Amsterdam Airport Schiphol, Frankfurt, Madrid Barajas e Bangkok International Airport: sono gli hub più affollatti del mondo. Tra incidenti e problemi di sicurezza, sono diventati i luoghi meno divertenti sulla faccia della terra. A causa dell’alta densità di passeggeri e del grande traffico aereo, diventa difficile scorgere la magnificenza e la bellezza architettonica di questi luoghi dai mille tentacoli. E quando negli aeroporti è ora di andare a dormire, all’O’Hare di Chicago capita di vedere gente stanca riposare anche sui nastri trasportatori. Nonstante il gran numero di voli cancellati, a causa del frequente maltempo, è stato dichiarato miglior aeroporto del Nord America dai lettori del Business Traveler Magazine e del Global Traveler Magazine. Con circa 972,246 operazioni di volo nel 2005 ha perso però il primato di aeroporto più trafficato al mondo superato dall’Hartsfield-Jackson di Atlanta, in Pensilvania che conta 89.4 milioni di passeggeri e 994,346 voli nell’anno 2007.
Quanto all’Europa, è l’Heathrow di Londra a detenere il primato del più grande e frequentato areoporto inglese, nonché il terzo aeroporto al mondo per traffico passeggeri. L’International Airport di Francoforte, prima di diventare uno scalo di grande importanza internazionale, era una spoglia base militare. Dal 1980 ha cominciato a collezionare numerosi premi di grande prestigio tra cui il premio “Best European Airport” per 15 anni di fila. Tra gli aeroporti più avveniristici e di grande valore architettenico, il Barajas International Airport di Madrid rappresenta una vera e propria opera d’arte. E’ il decimo aeroporto mondiale ed è stato usato da 53milioni di passeggeri nel 2007. In Asia è Tokyo International Airport l’hub che occupa la prima posizione in classifica e la quarta su scala mondiale. Tra gli hub meno fortunati, lo Suvarnabhumi Airport di Bangkok è entrato in funzione dopo 30 anni di progettazione. E’ famoso nel mondo per la sua altissima torre di controllo.
Foto: Richard Rogers
Sono dieci in tutto i designer che hanno rinventato la nuova carta da parati: + 41, Coco Tassel, Dylan Martorell, Elisabeth Arkhipoff, Geneviève Gauckler, Ich & Kar, Jeremyville, Jon Burgerman, Klaus Haapaniemi, Kustaa Saksi, Mark Verhaagen, Matali Crasset, Pandarosa, Pierre Marie, Rolito, Ryan Cox, Studio Job, Tado, Timorous Beasties. Tornano così sulla scena i wall paper panoramici nati in Francia alla fine del diciottesimo secolo e poi usciti dalla piazza perché caduti in disuso. Sono macro decorazioni extralarge create da Domestic, collettivo francese che ha reinventato questo tipo di carta da parati disponibile nel formato 4X3, assemblata in otto strisce. Divertenti, uniche e originalissime, le decorazioni possono essere adattate alle più diverse esigenze. I pezzi sono in edizione limitata, numerata e firmata dal singolo designer.