Redazione

“Home delivery”: passato, presente e futuro

Al Moma di New York dal 20 luglio aL 20 Ottobre una mostra raccoglie disegni originali, modelli, fotografie e video relativi ai progetti di celebri architetti tra i quali Lloyd Wright e Jean Prouvè. L’esibizione attraversa il passato, il presente e il futuro degli edifici prefabbricati. Una quantità enorme di materiale illustra come la casa prefabbricata non rifletta solo le tendenze di design, ma sia un punto di riferimento per l’innovazione in termini di architettura, materiali, ricerca formale ed ecosostenibile. “Home delivery: fabricating the modern Dwelling” è una ricognizione su passato, presente e futuro della casa prefabbricata.
Mentre nelle sale del museo va in scena la storia (58 progetti in un arco di tempo lungo 180 anni), all’esterno si potrà dare invece un’occhiata ai possibili scenari che riservano i prossimi anni. In un lotto di terreno, attualmente in disuso, a ovest del museo cinque architetti sono stati invitati a costruire altrettante case: la cellophane house di Kieran Timberlake in plastica e acciaio; Burst*008, l’abitazione computerizzata di Jeremy Edmiston e Douglas Gauthier; la micro compact home di Horden Cherry Lee Architects (8 metri quadrati di ecologia e avanguardia tecnologica); la Instant House, che utilizza la precisione della tecnologia al laser per realizzare rifugi d’emergenza in modo veloce ed economico, messa a punto da Lawrence Sass del Mit per New Orleans; e System 3, le unità abitative singole e componibili all’infinito di Oskar Leo Kaufmann. Il percorso, curato da Barry Bergdoll e Peter Christensen, racconta come l’abitazione prefabbricata sia stata e continui a essere al centro di un dibattito più ampio su sostenibilità, invenzione architettonica e ricerca di forma e nuovi materiali.

Serpentine Gallery: un padiglione firmato Gehry

Al Padiglione della Serpentine Gallery di Londra, verrà inaugurata l’installazione provvisoria  nei giardini di Kensington il 20 luglio. Si tratta della prima opera realizzata in Inghilterra che porta la firma di Frank Gehry. Legno e vetro, si combinano in una molteplicità di assi e pannelli in diverse angolazioni: un suggestivo spazio tridimensionale. E’ disegnato come sede di incontri culturali, eventi musicali e teatrali, per «qualcosa di più di un semplice anfiteatro».
“Il Padiglione – spiega l’autore del progetto – consiste in una struttura di legno che funge da percorso urbano attraversando il parco sino alla Galleria. All’interno, coperture vetrate sostenute dai pilastri di legno assicurano protezione da pioggia e vento nonché ombreggiamento nelle giornate particolarmente soleggiate”.
Una volta all’interno, il visitatore può sostare su aree terrazzate immaginate su entrambi i lati che si affacciano sulla strada. Per la sosta dei visitatori Gehry ha inoltre ha progettato cinque piattaforme sopraelevate, situate lungo il perimetro della struttura, che possono essere utilizzate anche come palcoscenico o aree di ristoro.

Balloon animals: la street art di Joshua Allen Harris

E’ una forma d’arte ‘metropolitana’ che si proietta nella quotidianità. Lo street artist Joshua Allen Harris utilizza sacchetti dell’immondizia per creare “balloon animals”, animali che si gonfiano con l’aria che esce dalle grate della metropolitana di New York City: orsi, giraffe e mostri di ogni genere.

Arte per le strade di South Bank

Gli architetti David Adjaye e David Chipperfield  sono a lavoro: due ampi  padiglioni provvisiori previsti su entrambi i lati  del centro di Southbanck a Londra, a Settembre per un’iniziativa di design chiamata Size & Matter, progetto  facente parte del London Design Festival. I padiglioni resteranno fino  al Frieze Art Fair a Ottobre. Entrambi i padiglioni saranno abbastanza ampie per  ospitare il pubblico entrante. Il direttore del festival, Ben Evans: “Più di 13 milioni di persone passeggiano per le strade di South Bank, e Size & Matter è una grande opportunità per portare innovazione in architettura per un pubblico più ampio. Noi deliberatamente non abbiamo dato ai designers un progetto funzionale: questi padiglioni sono puramente un’ espressione di forma.”

Tees Valley Giants: public art itinerante

Tutto è iniziato con due anelli e un paio di collant. Tees Valley Giants è il nome di quest’opera che una volta ultimata, nel Regno Unito, sarà il più grande progetto di arte pubblica al mondo. I due sono Anish Kapoor, artista contemporaneo e l’ingegnere strutturale Cecil Balmond, che ha spesso collaborato per i Serpentine Pavilion . Cinque enormi sculture formate da un elemento ad anello ed uno ad ellisse, alti circa 50 metri, uniti da una rete di cavi d’acciaio lunga 110 metri. Nel corso dei prossimi dieci anni saranno posizionate in cinque cittadine della valle, per prima Middlesbrough, dove l’opera – Temenos il titolo – richiederà un investimento di quasi quattro milioni di euro, in seguito sarà la volta di Stockton, Redcar, Hartlepool e Darlington, per un costo complessivo di oltre 20 milioni di euro.

Instambul: il primo hotel W in Europa

E’ il primo W hotel in Europa ed è proprio Instambul, l’affascinante capoluogo turco ad ospitarlo. Luci soffuse ed eleganza sublime, uno staff impeccabile nella hall e alla reception, cristalli e pietre lavorate sono dovunque in stravaganti effetti . E ‘ un ‘harem capriccioso’ in cui stile ottomano e design moderno si fondono armonicamente. Indubbiamente spicca nel panorama alberghiero orientale. Alcune delle 134 camere sono dotate di mini terrazzo o di giardino, impianto hi-fi e letti che riportano l’indistinguibile marchio W.

Un eco resort ai Caraibi firmato Virgin

Necker Island e Mosquito? Un’avventura che ha come pioniere Richard Branson, eclettico uomo d’affari fondatore della Virgin records e oggi anche di un eco resort a Mosquito, isola minore delle Isole Vergini. L’eco-resort consta di 22 cottages di legno in stile coloniale. Non c’è aria condizionata, ma naturali flussi d’aria della vegetazione lussureggiante in cui sono immersi cottages. Tutto è all’insegna dell’ energia rinnovabile, con la collaborazione di Ken Kao l’architetto fondatore del Kao Design Group. L’isola è ricca di risorse naturali quali sole e acqua, per l’utilizzo di turbine eoliche e pannelli solari.

Musica e Architettura: David Byrne

David Byrne musicista, compositore e produttore discografico statunitense, fondatore e animatore dei Talking Heads e vincitore in carriera del premio Oscar, del Golden Globe e del Grammy per la sua produzione musicale, presenta Playing the Building. Musica, suoni e parole si coniugano alla bellezza delle strutture architettoniche più famose, iniziando proprio dai monumenti simbolo di New York. Con le note musicali vibranti, sinuose e oscillanti, grazie ad apposite installazioni, gli edifici diventano enormi strumenti musicali. Una sperimentazione ritmica di materiali senza precedenti.

Le città anfibie di Vincent Callebaut

Rifugiamoci nelle suggestive isole ‘progetto’ del designer belga Vincent Callebaut. Lillypad è il nome di questa ‘città anfibia’ in grado di ospitare 50mila persone e di produrre ossigeno ed energia utilizzando pale eoliche e pannelli solari. La struttura riprende le foglie di ninfee e può fluttuare nel mare, riciclare anidride carbonica e rifiuti e garantire l’autosufficienza alimentare dei suoi abitanti. La struttura ‘cresce’ rispettando la biodiversità e sviluppando fauna e flora proprie intorno ad un lago centrale di acqua dolce ottenuto attraverso la raccolta e la purificazione dell’acqua piovana. E’ una soluzione che tende a contrastare i cambiamenti climatici, l’innalzamento di oceani, tsunami e inondazioni.

Un nuovo stadio in Inghilterra: Herzog & de Meuron

Fra poco più di un mese, il nuovo stadio di Pechino, ultimo capolavoro di Herzog & de Meuron farà da scenario alle Olimpiadi, ma gli architetti svizzeri sono già all’opera. Si tratta di un nuovo stadio che sorgerà sul waterfront di Porstmouth, in Inghilterra. La struttura comprenderà un exhibition centre, spazi residenziali e persino un parco acquatico.

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