A Sa Illeta, in provincia di Cagliari, ha preso ufficialmente forma un progetto che coniuga il tema della responsabilità sociale d’impresa all’arte contemporanea. Numerosi sono oggi, in Italia, dalle fondazioni, come le famosissime Prada, Teseco, Trussardi e la neonata Furla di Bologna, già patron di un riconosciuto Premio dedicato ai giovani, alle gallerie d’arte, Byblos, alle collezioni come la Maramotti di Max Mara, anch’essa sostenitrice di un prestigioso Premio, fino ai festival, come suggerisce l’esperienza calabrese del Lanificio Leo.
A queste esperienze, ma con caratteristiche differenti, si aggiunge il progetto Tiscali Arte, che la curatrice Gail Cochrane definisce un unicum in Italia, ideato dal fondatore dell’azienda, l’attuale presidente della Regione Sardegna, Renato Soru, nel 2003. Di olivettiana memoria, il progetto, realizzatosi nell’arco di cinque anni di visiting, brainstorming, confronti tra i soggetti coinvolti, ha dato alla luce opere di artisti come Olafur Eliasson, Alberto Garutti, Pinuccio Sciola, Maria Lai, Grazia Toderi e Michelangelo Pistoletto, che ha concluso il percorso con un’opera datata 2008.
L’etica, la sostenibiità naturale e culturale, sono filtrati attraverso i valori tradizionali. All’interno della cornice formata da queste parole chiave s’inserisce, insomma, un discorso articolato che ha come principale obiettivo la fidelizzazione della comunità che vive, si confronta, lavora al Campus attraverso un codice universale che riesca ad esplicare l’identità dell’azienda.
Dominique Perrault, l’archistar francese, ha un obiettivo: riqualificare il capoluogo campano, riportare agli antichi fasti una città sepolta da una “munnezza” reale e simbolica. “Trasformerò la qualità dello spazio urbano e sociale di Napoli – ha dichiarato nel penultimo giorno di lavori del Congresso mondiale dell’architettura di Torino”. La sfida consiste nel fare della pericolosa e abbandonata Piazza Garibaldi, l’area principale di transito cittadino, il nuovo centro di Napoli. Nell’area di Garibaldi – uno spazio di 400 metri per 160 – si concentrano cinque stazioni: quella ferroviaria, due linee della metropolitana, la circumvesuviana e la futura stazione dell’Alta Velocità. All’esterno, c’è uno degli snodi principali per i mezzi pubblici.
Il restyling (che dovrebbe essere pronto alla fine del 2009) punta sulla costruzione di un «salotto alle porte della città» su due livelli: una galleria di collegamento tra la città superiore e il nodo di interscambio inferiore, illuminata con luce naturale, con centri commerciali, negozi, bar, ristoranti, e circondata da alberi metallici.
Arata Isozaki è il vincitore del concorso internazionale di progettazione architettonica per il completamento della Stazione Centrale di Bologna.
Bandito nel giugno 2007 dal Gruppo Ferrovie dello Stato, il concorso si proponeva come obiettivo la realizzazione di una nuova centralità urbana, una “porta di accesso qualificata, funzionale ed integrata per la città di Bologna e per il sistema metropolitano e regionale”. Gli elementi architettonici di Isozaki, una scatola trasparente sopra i binari destinata a ospitare il nuovo complesso integrato di stazione e un paesaggio artificiale che ospita nuovi percorsi di collegamento tra parti di città separate dalla ferrovia, si propongono di ricostruire la maglia urbana fino ad oggi interrotta. Il complesso della nuova stazione è formato da diversi elementi volumetrici articolati in modo da ospitare tutte le funzioni previste: i singoli volumi si rapportano in altezza ed estensione degli edifici circostanti, senza altezze emergenti e senza segnalare in modo particolare l’accesso verso Piazza XX Settembre. All’interno, un condensato di città, sia per gli usi sia per l’organizzazione degli spazi.
Palazzo Gattini, il palazzo storico della città dei Sassi, è oggi una struttura alberghiera di grande prestigio. L’utilizzo di materiali locali, il rispetto per le forme originarie, l’intervento sobrio e razionale degli spazi ben si armonizza con gli arredi. Un elevata attenzione al particolare ha reso uniche e irripetibili le camere. La fusione fra storia, arte e cultura, attraverso l’utilizzo di oggetti d’arredamento di pregio, tessuti ricercati, opere d’arte e mobili di design, esprime l’abilità di sperimentazione di nuove forme stilistiche dove il gusto della classicità scopre le linee semplici di una razionale modernità che si snoda in tutti gli ambienti dell’albergo. La cura dell’interior design è stata affidata all’architetto Ettore Mochetti, direttore di AD.
Il tema dell’Expo 2008 di Saragozza (14 giugno – 14 settembre 2008) e’: “Acqua e Sostenibilita’”, una scelta ispirata al clima arido della regione.
Il padiglione-ponte collega la nuova stazione ferroviaria della città spagnola con uno dei tre ingressi principali dell’Expo. Tuttavia, il tema dell’acqua non e’ un tema solo locale, ma gli organizzatori dell’Expo 2008 intendono risvegliare il tema della scarsita’ d’acqua e di come gestire con responsabilita’ tale risorsa. Piu’ di 100 Paesi parteciperanno a Saragozza 2008 e gli organizzatori aspettano dai 6 ai 7 milioni di visitatori nei tre mesi di durata dell’Expo. Il progetto, paragonabile ad un gladiolo posto sull’acqua, è stato elaborato partendo dallo studio di una sezione romboidale che si sviluppa lungo un asse leggermente curvilineo, poggiandosi nella sua parte centrale su un’isoletta ed aprendosi in quattro differenti sezioni. Queste ultime, denominate “baccelli”dai progettisti dello studio Zaha Hadid Architects, fungono da elementi strutturali e delineano al tempo stesso i confini spaziali del padiglione.
Progettata dall’architetto Frank Lloyd Wright, la Price Tower di Bartlesville, in Oklahoma, ha celebrato nel 2006 il suo 50° anniversario. La Torre fu definita da Wright “l’albero fuggito dalla foresta” perchè il progetto, originariamente concepito negli anni ’20 per la città di New York, finì per essere realizzato nella prateria dell’Oklahoma. La struttura dell’edificio richiama infatti quella di un albero, con i 19 piani che si allargano (come rami) a partire da un unico pilone centrale (il tronco), e con i muri che pendono dai soffitti come tende (o foglie). Struttura plurifunzionale, attualmente è in grado di ospitare uffici amministrativi, 21 stanze d’hotel disegnate dal noto architetto americano Wendy Evans Joseph, un ristorante e bar, un museo, art gallery e shop. La Price Tower è visitabile. Tour della durata di 30 minuti consentono l’accesso del pubblico, dal martedì al sabato, ai piani 5° e 19°; gli interni dell’edificio sono ritenuti di particolare interesse. Iscritta nel National Register of Historic Places, la Price Tower è uno degli esempi più rappresentativi dell’architettura di Frank Lloyd Wright.
Il sovraffollato principato pianifica un nuovo quartiere su palafitte.
Il Principe Alberto II, succeduto al padre nel 2005, sta scommettendo su un progetto molto azzardato: espandere il territorio di Monaco (meno di un miglio quadrato) costruendo un quartiere fuori nel mare. Come le isole artificiali di Dubai, diventerà un polo di attrazione mondiale per il turismo, ma non sarà un’isola costruita nel mare, bensì si estenderà come una penisola su palafitte, ispirandosi alle torri petrolifere.
Il Museion, il nuovo spazio di arte contemporanea di Bolzano, è un maxi cubo di cristallo con facciate trasparenti e concave. Spettacolare la vista sui tetti e sulle cime del Rosengarten. Incastonato nel centro di un capoluogo di provincia di 90 mila abitanti, non sembra un museo: enormi sale candide che guardano all’esterno e un ponte che lo collega ai prati verdi sul fiume Talvera. Dispone di biblioteca d’arte, caffetteria, shop, atelier e sale di lavoro per gli artisti.
Considerato il gioiello della catena alberghiera di Salvatore Ferragamo, l’hotel Continentale stupisce con i suoi toni rosa shocking, i suoi allegri accenti da bubble gum anni 50.Seducente, glamourous e ironico con le sue quarantatre camere e una suite pentahouse . Pensato per gli amanti del piacere contemporaneo offre un soggiorno esclusivo e divertente.
L’Arte Luise Kunsthotel di Berlino nasce come un luogo dedicato agli artisti e si trasforma presto in una galleria d’arte dove è possibile trascorre una o più notti. Le cinquanta stanze, originali e diverse, sono state tutte decorate da artisti rinomati. Ogni stanza è come un sogno. In mansarda è addirittura possibile toccare il cielo con un dito.