L’AnKERT Bar a Budapest è un posto affascinante ospitato in un edificio abbandonato e (ovviamente) rinnovato, che sta diventando uno dei posti di punta della vivace vita notturna della capitale ungherese.
Il bar si inscrive nella generale tendenza dei cosi detti ruins pub che ultimamente a Budapest sono sorti con grande frequenza nei numerosi edifici ormai in disuso e votati alla distruzione; ricorda in parte ciò che avvenne a Berlino dopo la caduta del muro. L’edificio che ospita l’AnKERT bar, originariamente era un edificio residenziale. Gli architetti di Amoeba hanno deciso di mantenere a livello visivo l’estetica del consumato e danneggiato; questo si riflette soprattutto nella scelta di lasciare i muri nudi dall’intonaco scrostato. In ogni caso sono stati portati avanti tutti i lavori di messa in sicurezza e di consolidamento strutturale dell’edificio. Sono riusciti a mantenere un’estetica che facesse riferimento agli esterni danneggiati soprattutto utilizzando materiali economici e di riciclo.
Ci sono consolles per i dj, lounges e piste da ballo. Lo spazio esterno che comprende anche una distesa di sabbia è allestito con tavolini, tende che sono vele bianche tese tra una serie di assi di legno, il bancone del bar in cemento a vista con una copertura di lamiera. Soprattutto le insegne dalla grafica minimal ma anche un po’ vintage di Szoke Gergerly; scritte nere su sfondi bianchi -vedi i bagni o l’insegna Disco scritta nera su scatola luminosa bianca- hanno contribuito a creare un’identità molto ben riconoscibile per questo posto
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