Lo scorso 5 luglio si è finalmente inaugurato con una cerimonia in pompa magna alla presenza del primo ministro del Qatar e del principe Andrew Duca di York, con qualche inevitabile polemica che accompagna sempre le grandi opere delle archistar, il grattacielo progettato da Renzo Piano e soprannominato The Shard.
Lo stato del Qatar è tra i maggiori investitori nel progetto del grattacielo alto 309,6 m, al momento l’edificio più alto d’Europa e il 45° del mondo. L’edificio si erge sulla sponda sud del Tamigi in un punto strategico della City vicino ad altri simboli della città londinese come la London Eye, il Tower Bridge e il Gherkin, e al centro di in un quartiere interessato da un generale processo di rinnovamento. The Shard si inserisce nell’area di Southwark, il nuovo quartiere che si sta formando attorno alla London Bridge Station, uno dei maggiori snodi infrastrutturali della città. Fino a pochi anni fa questa zona era considerata una periferia industriale mentre ora è uno dei luoghi più frequentati, con opere come la Tate Modern di Herzog & De Meuron, il Neo Bankside di Richard Rogers, il More London di Foster e il Riverside Walkway, che conduce fino al Design Museum di Terence Conran.
La torre è stata paragonata più volte dallo stesso Piano ad una sorta di città verticale: 87 piani di cui 72 pubblici a destinazione mista; uffici dal secondo al 28°piano, ristoranti e negozi dal 31 al 33, più un hotel di lusso. Il 5 stelle Shangri-La Hotel dal 34 al 52, e appartamenti di lusso -si parla di un costo medio di 50 milioni di sterline- dal 53 al 65; il punto più alto ospiterà una piattaforma panoramica che offre una vista di 360 gradi su Londra. The Indipendent però, scrive che finora nessuno degli spazi disponibili è stato prenotato.
The Shard, pur essendo un edificio interamente rivestito in vetro sarebbe in grado di risparmiare oltre il 35% dell’energia richiesta dalla climatizzazione dell’edificio. Questo risultato è stato ottenuto grazie ad un’attenta progettazione e ad una doppia “pelle” intelligente, che limita l’apporto di calore massimizzando l‘illuminazione naturale. Il 20% dell’acciaio utilizzato proviene dal riciclo e il 95% dei materiali scartati durante la sua costruzione è stato a sua volta riciclato. Al suo interno sono stati disposti sistemi di ventilazione naturale, tramite apposite aperture verso l’esterno, che serviranno ad arieggiare i giardini d’inverno i presenti nell’edificio. Per rivestire l’edificio sono stati utilizzati circa 10 mila pannelli di vetro. La “pelle” di vetro dell’edificio riflette la luce e il cielo che cambia consentendo così all’edificio di cambiare aspetto a seconda del tempo e delle stagioni. ?Si è stimato che the Shard diventerà il luogo di lavoro per circa 7mila persone, mentre circa 200mila utenti graviteranno ogni giorno intorno all’edificio.
Renzo Piano ha dichiarato che la forma piramidale dell’edificio segue il decrescente peso delle funzioni (uffici, hotel, appartamenti) e allo stesso tempo il pinnacolo che si eleva nel cielo “ricorda le guglie a spirale delle chiese di Londra costruite dall’architetto di St. Paul, Christopher Wren, come precisi segnali urbani nella ricostruzione della città dopo il grande incendio del 1666“.
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