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Palo Alto | AOL di Studio O+A

Lo Studio O+A, società di design di San Francisco al servizio delle imprese a livello nazionale, ha progettato la nuova sede AOL di Palo Alto, California.

Un open space dall’aspetto originario del 1980 in stile industrial-chic; nervoso e dinamico con soffitti e pavimenti in calcestruzzo ed uffici separati da pareti in vetro trasparente. Ogni reparto è modellato con colori brillanti e arredi casual, per un ambiente caldo ed accogliente, quasi casalingo. Divani morbidi ed accoglienti per l’area d’incontro dove rilassarsi e discutere di lavoro, una cucina indipendente con sgabelli da bar e per il pranzo panche e tavoli in legno. Tutto nell’insegna dell’originalità e creatività a misura d’uomo anche nei momenti di relax o “pausa caffè” come nelle aree gioco fornite di tavoli da biliardo.

AOL ha lanciato un messaggio alle aziende: adattarsi ai cambiamenti e forzatamente rigenerarsi in linea con la cultura globale, in continua evoluzione.

Melbourne | Recital&MTC di A.R.McDougall

Nel Melbourne Arts District ci sono due edifici nettamente separati stilisticamente entrambe però, a firma dello stesso architetto australiano Ashton Raggatt McDougall, e sono The Melbourne Recital Centre & MTC Theatre di prosa.

La facciata del MTC è rivestita da tubi in acciaio bianco dalle geometriche illusioni ottiche e progettata per apparire alla notte come una tavolozza dell’artista Aakash Nihalani o come un’ambientazione del film Tron. Mentre al suo fianco il Centro Melbourne Recital dalla facciata cellulare a nido d’ape, è un edificio più grande dotato di due sale su diversi livelli e uno spazio recital per performance per un pubblico limitato.

Esterni senza ombra di dubbio impegnativi, ma che offrono al quartiere un valore aggiunto di una città artistica e dal carattere ironico che poche altre città possono competere.

Germania | Observatorium

In celebrazione al renaturification di un affluente del Reno, il fiume Emscher in Germania, attualmente un canale fognario tra due dighe, il gruppo artistico olandese Observatorium ha costruito un ponte abitabile, completo di dormitori, aree per mangiare all’aperto ed un bagno, il tutto realizzato con legname da recupero.

Uno spazio di 125 mq ideato per incoraggiare le persone a esplorare la zona e conoscere il progetto, in attesa che il fiume confluisca nuovamente e in previsione di un paesaggio futuro a venire, così come lo hanno denominato: Waiting for the River. Un qualcosa che è destinato a succedere, una sorta di spettacolo terrestre, dove la struttura architettonica esiste ad effetto di questo cambiamento previsto.

Aberdeen | Libreria universitaria di SHL Arch.

68m € sono stati stanziati per il completamento della nuova biblioteca multi-funzionale, sita nel campus scozzese di Kings College, all’Università di Aberdeen in Gran Bretagna.

Un edificio di 15.500 m² con oltre un quarto di milione di libri e manoscritti, collocato tra la città e il mare come un super-moderno faro dal chiaro messaggio, che Aberdeen è tornata sulla mappa della contemporaneità. E’ un punto di accoglienza, un centro nevralgico per la città, le persone e tutto ciò che lo circonda.

Progettato per una comunità di 14.000 studenti, che usufruiscono di ben 1.200 posti di lettura accanto ad archivi, collezioni storiche e libri rari. Il progetto di interior shl-design sottolinea forti elementi architettonici in equilibrio con gli ambienti, dove il bianco predominante degli arredi consentono ai libri di primeggiare e distinguersi come bussole di riferimento nello spazio interno. I contorni ampi e la forma organica del volume interno a spirale, parte dall’atrio e collega otto piani, a contrasto con il profilo esterno vetrato dal taglio pulito, che permette alla biblioteca di apparire brillante durante il giorno e brillare nella notte.

Porto | Casa Do Conto di Pedra Liquida

La Casa Do Conto – Art & Residence, è un nuovo concetto di hotel-design per mano di Pedra Liquida. Un progetto innovativo molto urbano sito nella zona emergente di Cedofeita, nel centro di Porto, Portogallo.

Come l’Araba Fenice è emerso dalle ceneri, risultato di un restyling di una casa borghese del 19° sec. convertita in hotel per clienti esigenti. Il progetto suggerisce astrattamente la decorazione dell’edificio storico e delle sue trame, mediante l’applicazione di superfici tradizionali quali legno, piastre in acciaio ondulato e pannelli compensati curvi per le nuove mura in cemento, come sorta di “architettura fossile” dove la nuova pelle lascia il segno al pre-esistente. Infatti, sui soffitti, finemente ornati in testo scolpiti o in bassorilievo, graficamente ripresi da Designers R2, è possibile leggere i racconti di diversi autori sul concetto del XIX sec. a Oporto House.

Un affascinante edificio di cinque piani con al piano terra, che si affaccia al giardino, e al piano superiore gli spazi comuni come il ristorante, la hall e la zona lounge, e i restanti tre piani con due suite per piano dagli accurati mobili d’epoca anni ’50 e il ’60, combinati con mobili moderni.

Foto © Fernando Guerra, FG+SG Architectural Photography.

Queensland | Obliteration Room di Yayoi Kusama

Ecco cosa succede quando si dà migliaia di adesivi in mano a dei bambini…

The Obliteration Room alla Queensland Modern Art Gallery, è la sorprendentemente installazione interattiva di Yayoi Kusama: un grande ambiente domestico pitturato maniacalmente di bianco dal muro, la sedia, il tavolo, il pianoforte alle minime decorazioni, servito da tela bianca per numerosi visitatori (da definirsi più come volontari collaboratori), che con migliaia e migliaia di vivaci adesivi a forma di punto colorato, hanno gradualmente obliterato e potuto trasformare questo spazio in un’esplosione vibrante di colori.

Con un semplice gesto si sono raggiunti livelli incredibili di estrosità e creatività unica ed irripetibile, componenti importanti del lavoro di Kusama, che già a fine anni ’60 con le sue performance da solista diventavano veri e propri happening; eventi performativi non convenzionali sempre più in re(l)azione con il pubblico.

Suffolk | Casa scorrevole di Mr&Mrs Russell

Non solo le porte, oggi ci sono anche le case scorrevoli. Una semplice pressione di un tasto e la casa comincia a cambiare forma. Ross Russell e sua moglie Sally hanno avuto un’idea estremamente innovativa, anche se non universale, condizionata da uno degli aspetti più critici nel disegnare una casa efficiente e rispettosa dell’ambiente, coniugando le diverse esigenze del riscaldamento invernale e del raffrescamento estivo.

The Russell House‘ o definita anche come ‘La casa scorrevole’ è un’abitazione in vetro con un involucro esterno in legno che scivola silenziosamente come un baldacchino, in soli sei minuti, su un sistema di rotaie spinto da quattro motori elettrici, alimentati da batterie per auto di serie nascoste all’interno delle pareti, che ricevono la propria ricarica da pannelli fotovoltaici installati sul tetto. Per fortuna che le aperture delle porte sono distanziate a garantire delle uscite di sicurezza in caso di ingorghi al meccanismo.

Se vi capita di fare un salto nel Suffolk meridionale, a est dell’Inghilterra, non perdete l’occasione di ammirarla, ma non stupitevi se, in inverno, vi sembrerà simile a tante altre abitazioni della provincia.

Stoccolma | V Avenue Shoe Repair di Guise

Design Firm of the year‘ è il premio nel 2009 al Great indoors Award ricevuto dallo studio svedese Guise per il progetto di architettura d’interni del concept store; minimal e monocromatico realizzato per il brand di abbigliamento svedese, Fifth Avenue Shoe Repair a Stoccolma.

Vestiti basic in uno spazio mutante quasi surreale con sagome forti per mobili progettati su misura visibilmente ambivalenti e deformati per le esigenze funzionali di tipo commerciale ed espositivo.

Effetto dinamico in uno spazio non tangibile, dove gli abiti e gli accessori si muovono e si delocalizzano liberi per il negozio.

Amsterdam | Red Bull HQ di Sid Lee Arch.

Un interior design sopra le righe, che si spinge oltre i confini del tradizionale, in un livello di umorismo grafico, che flirta tra idea di kitsch e linee pulite in forme architettoniche squadrate e geometriche con una tavolozza di colori semplici così come i materiali in legno, metallo e vetro.

Il Red Bull HQ, a nord del porto di Amsterdam, è ad opera di Sid Lee Architeture dal tema tra dualità e polarità, ragione e intuizione, chiaro e scuro, arte e affari, pubblico e privato. Gran parte dello spazio è indefinito, apparentemente incompiuto con innesti di street culture. Infatti, la sede, di quasi 1.000 mq, fa parte del complesso Media Wharf, uno dei cantieri navali del NDSM Wharf più grandi del mondo. Questa zona, dalle dimensioni di 10 campi da calcio, è stata trasformata in un polo artistico con studi e laboratori, uffici, spazi aperti, alloggi per studenti, luoghi per feste e ristoranti.

Un ufficio, quindi, aperto a varie interpretazioni con un assolo di stravaganza, che sicuramente non si vede tutti i giorni in coerenza con il brand, ed è nel bagno, piastrellato in mosaico, dove è disegnano un angelo, che sembra gridare “Red Bull, ti mette le ali“.

Yusuhara | Machino-eki di Kengo Kuma

Come per lo svizzero Peter Zumthor, semplicità sposa tradizione attraverso la scelta di materiali reinventati e resi moderni, l’importanza d’inserirsi in un paesaggio delicato di montagna, il controllo della luce con giochi di ombre e trasparenze… E’ l’architettura giapponese del fuoriclasse, Kengo Kuma: un creatore che segue ed estende il patrimonio artistico del Giappone, trasformandolo in un concetto di purezza.

Chiave fondamentale del Yusuhara Machino-eki di 1,132 m2, mercato comunitario per la vendita di prodotti locali ed un piccolo hotel con 15 camere di Yusuhara, sono l’uso del bambù, simbolo di genuinità e di sostanza, e della paglia per il tetto come nelle coperture storiche. Originalità architettonica che pone dei forti limiti, perchè a differenza del legno o di altri materiali, il bambù può essere tagliato soltanto una volta e dev’essere utilizzato così come si presenta.

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