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Thingiverse stampe in 3D

Grazie ad un giovane architetto della Thingiverse con accesso a Google SketchUp, oggi è possibile stampare oggetti e soggetti virtuali in 3D, colorati e in miniatura.

Ogni elemento è stampato su una base quadrata con disegnata una griglia, come in un gioco. Quando sono stati realizzati è possibile organizzare e riorganizzare nel minimo dettaglio il loro posizionamento in tutta libertà.

Nel sito di Thingiverse sono caricati alcuni dei “disegni” più sorprendenti come un trono, una sedia medievale, un camino, un letto a baldacchino, dei funghi fluorescenti per il decoro del giardino, un Buldozer di 130 mm con servomotore ed ingranaggi a batterie laptop e persino sedie in scala 1:18 d’arredamento. Non solo bei modelli in 3D, ma sono il futuro di ogni plastico e riproduzione della realtà a tavolino con l’assoluta possibilità di potersi sbizzarrire in idee estrose o in prove fantastiche, potenzialmente realizzabili nel concreto.

Londra | A Room for London di David Kohn

A Room for London“, un pop-up hotel a forma di barca ed ormeggiato solo per il 2012 in occasione dei giochi Olimpici (vedi programma VdA), sopra al Southbank Centre di Londra, sede del Queen Elizabeth Hall, con solo una camera da letto e spazio per due persone.

Una sistemazione alberghiera, ma anche un’installazione artistica finanziata da un’impresa sociale, la Living Architecture e l’organizzazione Artangel, che commissiona progetti creativi di artisti contemporanei nel Regno Unito. Selezionato tra più di 500 idee presentate in un concorso pubblico, il progetto vincitore è la creazione dell’architetto David Kohn e l’artista Fiona Banner. Il team si è ispirato al libro ‘Cuore di tenebra’ di Joseph Conrad, che nelle storie ha documentato il suo viaggio a bordo del vaporetto Rois de Belges lungo il fiume Congo, nel cuore dell’Africa nel 1890.

Gli interni sono dotati di tutti i comfort tipici di una camera d’albergo con un ampio bagno privato, che copre l’intera larghezza della barca e persino di una scala, che accede al piano superiore dove c’è una piccola biblioteca e la terrazza all’aperto dalla vista panoramica eccezionale sul centro città.

Londra | Gingerbread House di Alma-nac

Immaginate di visitare una casa di 3 m di altezza fatta 2.500 piastrelle di pan di zenzero, di cialde alla vaniglia, di pasta frolla al cioccolato con un lampadario di frutta candita, gli interni, realizzati a mano, in wafer con pareti in biscotti al bourbon, fiumi di glassa e cupcakes colorati su cornetti zuccherati come ornamento da giardino, il tutto sotto un cielo di palloncini e nuvole di meringa.

Non siamo Hansel e Gretel o nemmeno nella fantastica fabbrica di cioccolato di Willy Wonka, ma siamo a Giant Edible Gingerbread House, un’installazione di Alma-nac Architects Collaborative presso il Brunswick Center, che l’ha anche commissionata per raccogliere fondi per il Great Ormond Street Hospital di Londra.

La casa, in mostra il 3-5 giugno 2011, è stata divorata in tre giorni da un migliaio di bambini e dai loro genitori, altrettanto entusiasti. Quando la casa era ridotta quasi al collasso, è stata smontata e utilizzata come compost per crescere alberi di mele.

Parigi | Royal Monceau di Starck

Dietro la classica facciata di un albergo storico del 1920, c’è il restyling dell’eccentrico X-factor Philippe Starck.

Una gemma di Art Deco di 149 camere, vicino all’Arc de Triomphe a Parigi, Le Royal Monceau Raffles Hotel è una miscela di raffinatezza, cultura e poesia nel lusso sfacciato per super ricchi.

Struttura glamour con piscina (per un albergo è la più grande in città), Spa, Lounge Bar, chef a 3 stelle dalla gastronomia tutta italiana, enormi letti, lanterne rosse, terrazze private, pareti a specchio e tanta arte contemporanea. Il motto qui: non c’è niente che non sia possibile!

Nijmegen | Hatert Tower dei 24H Arch.

8.000 mq per una torre residenziale di 12 piani e 72 appartamenti, costruita nel pieno centro del quartiere di Hatert a Nijmegen in Olanda, ad opera dei 24H Architecture.

Un progetto icona dall’estetica scultorea costato € 12.500.000 e realizzato per un masterplan di rinnovamento delle infrastrutture abitative presenti.

Ogni piano dispone di un balcone in alluminio forato a forma libera, cioé non in linea alla struttura e, in un design simile ad una venatura di foglie. La facciata di vetro del piano terra si ispira al tronco dell’albero e particolare il parcheggio privato, organizzato sotto ad un ponte rialzato, che funge da piazza pubblica.

Halsteren | Moses Bridge degli RO & AD

Il ponte invisibile esiste! 50m2 di superficie totale per l’emozione di camminare sotto le acque come, fra i racconti più leggendari della Bibbia, fece Mosé quando divise le acque per il passaggio degli israeliti in fuga dall’Egitto. Stiamo parlando del Moses Bridge, per l’appunto, degli Architetti RO & AD ad Halsteren, Comune di Bergen op Zoom nei Paesi Bassi.

Una linea marcata nel paesaggio, che segna il terreno e penetra nell’acqua per accedere a un fortino olandese del 17° secolo, Fort de Roovere. Un ponte pedonale attraversabile senza schizzi d’acqua, mute da sub o gallerie sottomarine, ma semplicemente un passaggio sommerso tra un muro d’acqua o meglio di legno, utilizzato come paratia. Costruito con tecnologia sostenibile Accoya per un concetto base che è quello di preservare l’integrità del luogo.

Foto © RO & AD.

Melbourne | The Hive dei ITN Architetti

Un eccentrico edificio di tre appartamenti avvolto dentro e intorno al guscio di un negozio di un ex sarto a Carlton nel quartiere storico italiano di Melbourne.

Caratteristica inconfondibile è un grande graffito in 3D nato dalla sintonia di idee ed ispirazioni progettuali tra gli ITN Architects in collaborazione con l’artista di strada Prowla.

Zvi Belling, partner dello studio ITN nonché musicista, sostiene che l’edificio è molto più di un prodotto architettonico: – Abbiamo voluto lavorare sul concetto di nuovo in una struttura pre-esistente giocando con i vuoti e i pieni direttamente sulla facciata-. Perfetta sinergia quindi, tra intervento artistico e architettura, dove l’arte del graffito non è imbrattatura, bensì contesto edilizio e piacere estetico di fortissima contemporaneità.

Copenhagen | Horten di 3XN

A Copenhagen gli 3XN hanno progettato il nuovo quartier generale dello studio legale danese Horten per Carlsberg Ejendomme, proponendo una nuova interpretazione del classico con un design unico e moderno.

La facciata, completamente rivestita in travertino, ha un gioco cromatico e geometrico simile ad una scacchiera, dato dalle finestre irregolari, che conferiscono alla struttura di 10.000 mq un aspetto fortemente dinamico. Regolare, pulito, morbido, total white e minimal sono invece, i termini per descrivere gli interni.

Gli architetti spiegano che l’obiettivo è stato, fin dall’inizio, quello di realizzare una struttura “scudo” contro il surriscaldamento e all’altezza delle esigenze di risparmio energetico esistente. In altre parole, l’architettura è ed è stata, come in questo caso, un investimento sia per il committente, che ha voluto un edificio solido in chiave contemporanea, che per l’ambiente, utilizzando le migliori soluzioni sostenibili attraverso prodotti naturali e tecnologie innovative, così anche un dettagliato studio sulla localizzazione in base alla schematica dei punti cardinali per un’ottimale  angolazione e quindi, esposizione.

Amsterdam | The Exchange Hotel di Ina & Matt

Il genio dello studio di design olandese Ina & Matt colpisce ancora, questa volta sotto forma di un hotel concettuale ad Amsterdam, The Exchange, in collaborazione con gli studenti del Fashion Institute di Amsterdam (AMFI). Esempio di impollinazione incrociata tra forme d’arte, haute couture e architettura, l’hotel è stato ideato e presentato più come un’installazione, piuttosto che un tradizionale progetto d’arredamento.

Sito in tre edifici, uno dei quali risale al 17° sec., e dispone di 61 camere, che vanno da 1 a 5 stelle; un concetto di Suzanne Oxenaar Otto Nan del Lloyd Hotel & Cultural Embassy. Ogni camera ha una propria identità, per fare un esempio: rivestimenti fatti di vestiti, manichini nudi e cartamodelli, look minimale o ispirazioni a Marie Antoinette per un tocco romantico.

E’ un hotel centrale, appena ristrutturato (2011), pulito e ideale per i design victim. Da non sottovalutare la scelta della camera in base ai giorni che si vuole soggiornare, perchè se è per qualche giorno, si può scegliere la camera ad una stella, comoda ed economica, ma se si pensa di trattenersi per una settimana e oltre, forse è meglio optare per una con qualche stella in più, dove c’è anche l’armadio!

Parigi | Didact by Jean-Paul Schrifine

Hairsalon Didact, fashion e originale dell’estro creativo di Jean-Paul Schrifine, sito in un angolo quasi nascosto nel centro di Parigi, senza finestre shopfront, in un edificio del 16° sec. attaccato alla chiesa di Saint-Eustache su Les Halles.

Alla reception l’impatto è con una stretta scala ed uno spazio poco da salone per parrucchieri, perchè senza attrezzi come asciugacapelli o caschi e soprattutto inodore di tinte all’mmoniaca e lacche, così come l’ha espressamente voluto dai proprietari Stéphane Amaru e Alexandre Cruzel, per risparmiare energia, acqua e usare quindi, meno prodotti chimici.

Colori tenui e discreti per uno spazio di soli 15 mq con la particolarità di avere le pareti a vivo nel lato adiacente alla chiesa e l’arredamento minimal e stravagante al tempo stesso, è di una società italiana, la Gamma & Bross.

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