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Copenaghen | V Summit Europeo del CdR

Il 22 e 23 marzo 2012 a Copenaghen si terrà il quinto Summit of Europe’s Regions and Cities, organizzato dal Comitato delle Regioni in collaborazione con il Comune di Copenaghen e l’area metropolitana della capitale danese dal tema “Il tessuto urbano nell’Europa del XXI secolo”, focalizzato sul futuro urbano delle città.

Per l’occasione sarà organizzata una mostra dal titolo “Beautiful, Green, Smart and Inclusive: Colourful Cities”, che presenterà le migliori pratiche in ambito di sviluppo urbano realizzate o in corso in Europa.

30 stand espositivi saranno organizzati secondo diverse tematiche come l’architettura e la pianificazione urbana (Beautiful City), l’efficienza energetica, trasporti e sviluppo urbano/regionale sostenibile (Green City), i progetti di innovazione e strategie di specializzazione intelligenti (Smart City) e la promozione dell’innovazione sociale, dell’impiego e di soluzioni creative per servizi sociali (Inclusive City).

Parigi | Derrière di Studio Pepe

Derrière, un eccentrico ristorante nel cuore di Parigi nel terzo arrondissement, aperto nel novembre 2008 a firmata di Studio Pepe. Il nome enigmatico deriva semplicemente dalla sua posizione fisica, e cioè nascosta, in un cortile sul retro degli storici ristoranti 404 e Andy Wahloo, quasi a proteggersi da occhi indiscreti…

L’idea, alla base di questo ristorante, è quello di far sentire gli ospiti come se fossero invitati e trattati in casa di un amico, un luogo familiare e discreto come in un appartamento privato dove poter intrattenere gli amici o sentirsi “a casa”; un concetto che ultimamente è diventato di moda tra i locali parigini, bar o discoteche.

I clienti possono scegliere se sedersi in salotto, in sala da pranzo, in camera da letto o nel boudoir. L’arredamento è un mix di stili molto eclettico dal deco al barocco, artificialmente disordinato e vissuto. Naturalmente il menù (progettazione grafica di Ich & Kar) è francese e i piatti tradizionali con uno spirito di rivisitazione contemporanea.

St. Petersburg | Progetto dei BIG architects

Look, Think, Share” è il titolo della mostra, aperta al pubblico fino il 30 dicembre, presso il St. Petersburg Museum of History con i tre finalisti al concorso internazionale di progettazione sponsorizzato dal St. petersburg pier international design competition.

Una delle tre proposte selezionate è dello studio danese BIG architects; un masterplan per organizzare ed armonizzare una serie di singoli eventi lungo una rete di sentieri, la fusione multidisciplinare in una struttura iconica sul molo e le acque del Tampa Bay, in Florida.

Una passerella per passeggiate che porta verso un edificio scultoreo simile ad un anello ritorto come quello nelle montagne russe, con piante native di combinazioni e colori diversi, e settori programmatici dal museo, alla piattaforma d’osservazione, ai parchi gioco fino alla piscina e contenitore anche per kayak, canoe e barche di piccole dimensioni.

Melbourne | Slowpoke Espresso Cafe di Sasufi

Prendendo spunto dalla natura semplice delle cose e aggiungendo profondità e calore, si ottiene qualcosa di speciale. Si tratta del lavoro di recupero a budget limitato della designer ed artista, di nascita francese, Anne-Sophie Poirier di Sasufi, fatto per il Slowpoke Espresso Cafe in Fitzroy, uno dei sobborghi più popolari di Melbourne, Australia.

Un caffè risalente al XIII secolo e caratterizzato da pareti in listarelle di legno riciclato di diverse forme, dimensioni e da eleganti mobili di designer locali, anch’essi in legno e ricavati o meglio dire rigenerati come ad esempio da pavimentazioni in parquet o scarti di legname provenienti da ebanisti del posto. Il tutto decorato da un pizzico di originalità scovato dai mercatini delle pulci per un risultato caldo, accogliente e anche un po’ rustico.

Poirier ha inoltre, disegnato il logo e la grafica per i biglietti da visita su cartone riciclato, tagliati a mano e poi, timbrati.

Milano | Il paziente giardiniere di Visiondivision

Visiondivision di Stoccolma è stato invitato per una settimana al workshop MIAW2, presso il Politecnico di Milano, per esaminare l’impatto dello stile di vita frenetico di oggi in rapporto all’ecologia e alle questioni ambientali in architettura. Giocando con la metafora delle foreste, è emerso, con il titolo di ‘il paziente giardiniere‘, un progetto di una struttura composta da dieci alberi di ciliegio giapponese, ideale materiale da costruzione per la sua versatilità nella flessione, torsione, potatura ed innesto.

In un’area di progetto di 50 mq, gli alberi scelti sono stati piantati intorno ad un anello di 8m di diametro, dove al suo centro sorge una torre temporanea in legno alta 6m; con delle corde attaccate alle piante si crea una leggera tensione, che col tempo creerà una curvatura simile ad una cupola sulla quale verranno innestati degli alberi da frutta come scale di sicurezza e generatori di cibo. Al di sotto della cupola, al pian terreno, sono stati ideati mobili fatti di rami e piante, come in particolare la seduta di erba realizzata grazie ad una struttura “sottocutanea” in cartone.

Un lavoro altruista che darà i suoi risultati soltanto nel lungo termine, all’incirca fra 80 anni (2011-2090). E’ il caso di citare Jean Jacques Rousseau “La pazienza è amara, ma il suo frutto è dolce.”

Braga | Capela Árvore da Vida dei Cerejeira Fontes

20 tonnellate di legno ricurvo, tanta luce naturale ed un arredamento minimal sono stati sufficienti a creare un ambiente pieno di fascino e di raccoglimento per la Capela Árvore da Vida ossia la Cappella Albero della Vita a Braga in Portogallo.

Costruita all’interno del seminario esistente di San Giacomo, la cappella è un progetto del team Imago, noto anche come Cerejeira Architetti Fontes – Imago Atelier de Arquitectura e Engenharia dei fratelli architetti-ingegneri António Jorge e André Cerejeira Fontes.

Ogni dettaglio della struttura e dei suoi ornamenti traggono le proprie origini dalla Bibbia a simboleggiare che la potenza è dettata dai particolari semplici e che abbiamo tutti i giorni. Le pareti in legno incastonato (non è stato utilizzato un solo chiodo o montatura in metallo) fungono anche da librerie e la cappella è dotata di un tetto aperto per vivere le ore solari, dando al luogo un senso di forte intimità e di silenzio necessario per chi prega e per chi che vive in seminario.

Shizuoka | Café/Day dei Suppose

I Suppose Designers (fondatore Makoto Tanijiri) hanno preso ispirazione dagli ambienti di una scuola guida per una caffetteria giapponese, il Café/Day, dove si eliminano i confini abituali tra strada e spazi interni per riflettere un ambiente normale/comune in una nuova luce.

Il caffè è una rivisitazione del tradizionale Izakaya (bar in stile giapponese) e si trova al piano terra di un edificio residenziale nella tranquilla zona di Numazu-shi a Shizuoka, in Giappone.

Sedute progettate per emulare le panchine delle fermate degli autobus e seggiolini auto trasformati in comodi divani, per non parlare della pavimentazione in asfalto e dipinta da strisce bianche o meglio da segnaletiche di parcheggio e di passaggio pedonale per dare la sensazione che la strada cittadina continua fino al suo interno, attraversandolo e dandogli anche una parvenza di caffè all’aperto. Infine, per aumentare ulteriormente l’effetto di essere dentro e fuori al tempo stesso, molte delle mura lungo il parcheggio sono state demolite e sostituite da ampie vetrate scorrevoli.

Taipei | Museo d’arte di OODA

Concorso internazionale per il nuovo museo d’arte di Taipei, Taiwan, vinto dal team portoghese OODA come miglior proposta innovativa. Il punto fondamentale dell’iniziativa è quella di costruire un edificio memorabile per la popolazione come nuovo polo urbano e simbolo di un design pionieristico.

Come nella sigla di Superquark, il progetto si avvale di una singolare forma costituita da due ipercubi: un cubo in acciaio inclinato di 90° sospeso in una scatola più grande dal volume contorto. L’edificio è completamente rivestito di una pelle in vetro curvato, atta allo stoccaggio dell’acqua e per l’energia in quanto per la maggiore è in pannelli solari. Inoltre, per l’ambiente sono stati predisposti anche 1.200 alberi da piantare nelle aree circostanti a compensare le emissioni di anidride carbonica proiettate nel sito.

I visitatori possono passare sotto alla struttura perchè ad arco e sollevata da terra da quattro colonne principali, mentre per accedere al museo si deve raggiungere il nucleo dove sono presenti degli ascensori centralizzati, che collegano gli spazi amministrativi all’ultimo livello, il Museo d’Arte dei Bambini sotto la piazza al riparo e le gallerie espositive, che si trovano lungo una rampa perimetrale a spirale.

Londra | The Folly Restaurant di Drake+Morgan

Una vera oasi verde nel cuore frenetico della vivace città di Londra tra fiori, paralumi in tessuto, vasi, piante, una mini coltivazione di erbe sui tavoli, un salotto da giardino ed un negozio di fiori, è la nuova avventura per il gruppo con Drake & MorganThe Folly Restaurant, molto simile al Fioraio Bianchi Caffé di Milano.

I suoi interni estremamente eclettici sono una contaminazione di luoghi bizzarri, dove gustare piatti prelibati attorniati da elementi della natura di qualunque genere e forma: disegnati, scolpiti, appoggiati od invasati.

Spazio enorme su due piani, aperto sette giorni su sette, con anche un pop-up shop, che gode di un’atmosfera lenta e rilassante, grazie ad un’illuminazione soft e molto naturale.

Tokyo | Bang di Ryuji Nakamura

Bang, il nuovo spazio espositivo per il marchio di moda italiano Costume National al LAB CNAC di Tokyo, è un’opera di Ryuji Nakamura & Associates.

Racchiuso in una semplice stanza di 130,27 m2, il design è costituito da una parete porosa con appeso 4.100 m di nastro bianco, sottile 18mm ed in poliestere, che crea una nebbia sintetica tra spettatore e manichini.

Una cortina dinamica che cambia apparentemente la sua opacità a seconda di quanto il nostro occhio è lontano da essa; un effetto sfocatura o persino di voyeurismo, che obbliga la concentrazione su un manichino alla volta, nonostante il fatto che i vestiti sono allineati uno accanto all’altro e allo stesso tempo dona una sensazione di semplicità e leggerezza come un respiro tra ciò che è dentro e ciò che è fuori.

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