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Siviglia | Metropol Parasol di J. Mayer H. Architects

Metropol Parasol è il nuovo simbolo della Siviglia del XXI sec. e mira a esaltare il suo fascino di città contemporanea tra le più culturalmente attive in Spagna.

Un proposito, costato 90 milioni di euro, dal design audace ad opera dello studio J. Mayer H. Architects. Il restyling di Plaza de la Encarnacion è un nodo urbano fungiforme collocato proprio all’interno della piazza per permette a turisti e cittadini di godere appieno dei suoi spazi multifunzionali in comunicazione tra loro: il sito archeologico, un mercato agricolo, una piazza sopraelevata, bar, ristoranti e una terrazza panoramica.

Una sequenza organica mozzafiato di ombrelloni ondulati a nido d’ape in legno, metallo leggero, vetro, poliuretano per il rivestimento e cemento armato per la base, che offre un “servizio” d’ombra nei mesi estivi: prezioso respiro per una città battuta dal sole cocente.

Foto protette da Copyright di David Franck.

Detroit | Youtube Theatre di Aaron Jones

Youtube Theatre di Aaron Jones, artista statunitense, è un’interfaccia di riflessione sulla interazione tra l’umano, la mano ed il digitale, come segnalato in Designboom.

Una struttura tubolare in metallo, che nasconde le apparecchiature audio-visive e i cavi wireless per le proiezioni, su di un dispositivo a grande schermo, di video on line e di rassegne cinematografiche, come in un dock o smartphone. Ideato nel campus della Cranbrook Academy of Art, il teatro verrà installato in un garage abbandonato di Detroit nel Michigan, dove una delle pareti esistenti farà da superficie per le proiezioni. L’inusuale location è un concetto di delocalizzazione della fruizione dell’opera (video), che sfrutta la presenza di un qualunque edificio fisico per poterlo contenere in modo permanente, così come internet può fornire intrattenimento ed informazioni in qualsiasi luogo o contesto.

Una personalizzazione dei mezzi di comunicazione sociale su larga scala per la capacità di intervenire con poca o nessuna istruzione per l’utente e per la collocazione persino in quartieri degradati o scontati.

Foto di James Carrillo.

Prossima partenza: Helsinki e Tallinn

Dal 27 al 31 luglio con VdA è in programma un tour per Helsinki e Tallinn, un itinerario alla scoperta dei luoghi storici e delle opere più importanti dell’architettura contemporanea.

Alla scoperta dallo stile Jungend, al minimalismo, al funzionalismo finlandese fino al contemporaneo, esaminando la struttura urbana della città, con pranzi nei musuem café nei luoghi di Aalto. Passeggiata guidata attraverso Helsinki Design District, situato nel centro città in una zona piena di negozi di design finlandese e antiquariato, negozi di moda, musei, gallerie d’arte, ristoranti e showroom. Tappa immancabile al nuovissimo Helsinki Music Centre a firma dello studio finlandese Arkkitehdit Oy LPR. Percorso a piedi per il Campus con visita alla Cappella di Otaniemi (Heikki e Saija Siren, 1957) e l’Aalto University School of Science and Technology, nella vicina città di Espoo. Infine, traghetto in aliscafo, per Tallinn, Capitale Europea della Cultura 2011, con i suoi numerosi appuntamenti: festival musicali, mostre d’arte, performances di strada e molto altro ancora.

5 giorni di visite nel design e 4 notti al Klaus K Hotel, il miglior design hotel sandinavo, a 5 stelle lusso in pieno centro. € 990 per persona. Iscrizioni entro il 30 maggio per un massimo di 30 partecipanti.

Tutti i dettagli e le informazioni sul programma possono essere visti, qui.

Parigi | Hi Matic di Matali Crasset

Organizzare le proprie gite fuori porta con un qualsiasi motore di ricerca è ormai cosa da tutti, così come prenotare un albergo. Hi Matic, l’ultimo nato degli inediti alloggi Hi Life progettato da Matali Crasset per la catena di hotel urbani Hi Hotel, è il primo albergo al mondo totalmente automatizzato, cioè senza personale umano.

Tempio della tecnologia, che ci si aspetterebbe nella modernissima Tokyo, e invece, sito nei pressi di Piazza della Bastiglia a Parigi, dove i clienti devono prenotare esclusivamente on line e con il codice di prenotazione potranno accedere all’interno dell’albergo, tramite un dispositivo touchscreen. La prima colazione è servita in appositi spazi o distributori self-service con vassoi monodose contenenti cibo e bevande bio ed ogni richiesta al personale virtuale dell’albergo avviene tramite un tablet. 42 stanze tutte colorate con un grande divano-letto centrale e fornite di iPad e connessione WiFi, in un arredamento moderno di minimal design con muri vetrati pieni di libri, cd musicali, dvd e mappe per visitare la città.

Insomma, non aspettatevi una calorosa accoglienza e nemmeno l’occasione per scambiare due chiacchiere con il personale che potrebbe darvi alcuni consigli su dove andare e cosa mangiare, ma se siete amanti della tecnologia vale sicuramente la pena fare un salto.

Foto concesse da Hi Life.

Abu Dhabi | Masdar City

In arabo si chiama ‘città sorgente’ ed è proprio così, la prima città al mondo ad emissioni zero, Masdar City, a pochi chilometri da Abu-Dhabi, nonché tappa obbligatoria di VdA negli Emirati Arabi.

Un progetto, improbabile per un modello di vita verde nel deserto, costato più di 12 miliardi di euro e voluto dal governo degli Emirati Arabi Uniti a firma dello studio Foster&Partners e, messo a punto dal Masdar Institute of Science and Technology. Il masterplan, dalla perfetta forma quadrata, è stato pensato per ospitare un afflusso di oltre 40.000 abitanti per più di 100.000 pendolari con abitazioni, uffici e servizi vari come una grande biblioteca elettronica, negozi di alimenti biologici, sushi bar e altro ancora. Una piattaforma circondata dalla sabbia costruita seguendo rigidi parametri di ecosostenibilità, alimentata per il 90% da pannelli fotovoltaici e realizzata con materiali di riciclo e di recupero. L’energia pulita derivata principalmente dal sole azionerà anche un impianto di desalinizzazione per l’acqua potabile, che per ora viene convogliata in grossi tubi direttamente da Abu Dhabi, mentre per il condizionamento degli edifici saranno sfruttate delle torri eoliche.

Come in un romanzo di fantascienza particolare è l’idea di trasporto pubblico, il “Personal Rapid Transit”, alimentato elettricamente e già collega il punto di arrivo e parcheggio con le aree di lavoro e ricerca: capsule auto-pilotate in moto tramite magneti e cavi in fibra ottica per un massimo di 4 passeggeri. Masdar City è un laboratorio sperimentale all’avanguardia per le potenziali città del futuro, però in stile ‘Grande Fratello’ perché ogni macchina utilizzata, ogni porta del frigo che si apre o luce che si lascia accesa è registrata attraverso una rete digitale che rileva e controlla il consumo di energia, permettendo al fornitore in caso di eccesso o dimenticanza di poter intervenire.

Abu Dhabi | Aldar Headquarters

Aldar Headquarters (HQ) noto come “The Coin” è una gigantesca moneta gettata nella sabbia di Al Raha Beach, nelle vicinanze dell’Abu Dhabi Airport, nonché ovvia scelta per le organizzazioni internazionali in cerca di una sede regionale.

23 piani in vetro ed acciaio per 51 mila m2 di superficie totale e ben 203 milioni di euro d’investimenti ad uso ufficio per il quartier generale della più grande società di sviluppo immobiliare di Abu Dhabi, Aldar Properties e per società come Advanced Technology Investment Company (ATIC), Mubadala Development, Globalfoundries e molte altre ancora.

Edificio a forma di lente vetrata che potrebbe far pensare ad un vero e proprio forno dato il clima desertico di Abu Dhabi ma, che grazie a potenti sistemi di condizionamento, il calore non è affatto un problema. Aldar Headquarters è diventato membro del prestigioso USGBC: U.S. Green Building Council, che certifica gli edifici del globo realizzati secondo il criterio dell’uso razionale dell’energia e del basso impatto ambientale. Un miracolo ingegneristico reso possibile dagli architetti MZ & Partners, che hanno vinto nel 2008 il riconoscimento internazionale come Best Futuristic Design all’Exchange Building (BEX) Conference di Valencia.

Helsinki | Music Centre di Arkkitehdit Oy LPR

A breve l’Helsinki Music Centre verrà aperto. Un foyer luminoso a firma dello studio finlandese Arkkitehdit Oy LPR di Marko Kivistö, Ola Laiho e Mikko Pulkkinen, in collaborazione con il giapponese Nagata Acoustics. Sarà sede della Città di Helsinki Orchestra, della Radio Symphony Orchestra e dell’Accademia Sibelius. Centro per la musica e d’incontro a Töölönlahti, Helsinki, che sostituirà il poco acustico, ma monumentale edificio in marmo bianco di Alvar Aalto, il Finlandia Hall inaugurato nel 1971.

Sito nel centro città sugli ex magazzini VR e nelle vicinanze della stazione ferroviaria, motivo quest’ultimo che ha condizionato sia le tempistiche che i costi di cantiere; si parla di ben oltre i 140 milioni di euro. Una superficie totale di 36.000 mq, gran parte sotterranea per evitare di ostruire la vista del parlamento dall’altra parte della strada, con una sala principale che ospiterà 1.700 persone a sedere, cinque sale più piccole con una capienza di 140-400 persone a sedere ciascuna ed un ampio spazio per mostre temporanee, nonché un coffee shop ed un ristorante.

Un edificio che abbraccia il design scandinavo dal generoso uso di rame patinato per la copertura al vetro satinato per il perimetro, permettendo alle persone all’interno di vedere il paesaggio circostante o invece, di isolarsi grazie ad una tenda scorrevole tra i doppi pannelli di vetro, utilizzata come chiusura durante le esibizioni.

Perth | Clancy’s Fish Pub di Paolo Burnham

Vicino a Perth, Western Australia, lo studio di architettura Paolo Burnham ha firmato, di recente, il progetto d’interior design del bar e ristorante, Clancy’s Fish Pub dei fratelli Joe e John Fisher.

Alti soffitti dipinti di color scuro come legna carbonizzata, puntellati da tessuti colorati e lucidi della Designers Guild e, riempiti da dodici enormi e stravaganti lampadari, progettati proprio da Paul Burnham. Accoglienti interni con pavimento in cemento verniciati con disegni di giochi per bambini, mobili caratterizzati dal mix di materie prime e naturali in una moltitudine di pigmenti vivaci e doghe in legno multicolore per le sedie di Barebone Art Space. Nel design sono inclusi anche teli mare usati come drappeggi sulle balaustre per un set scenografico, che trasmettere divertimento e coinvolgimento dei clienti in un carnevale di fantasia e colore, per un’atmosfera amichevole e un sapore di vacanza festaiola (e qui i parties non mancano).

Costato meno di € 117.000 è un locale originale e young, appropriato per la sua posizione in riva sull’Oceano Indiano, uno dei posti preferiti dagli autoctoni sia per fare il bagno che per mangiare direttamente in spiaggia con un piatto di fish & chips e una pinta di birra ghiacciata, molto australian style.

Skolkovo | Moscow School of Management di David Adjaye

Skolkovo 2006, Vladimir Putin pone la prima pietra per la Moscow School of Management. Progetto monumentale terminato dopo 4 anni e costato più di 170 milioni di Euro, di David Adjaye, architetto molto in voga nel firmamento dell’architettura contemporanea, gli interni di Art Blya e del designer Andrey Cheltsov.

Echi di pittura costruttivista con richiamo a El Lissitzky hanno ispirato le quattro torri orizzontali ed un anello perimetrale, il tutto in vetro cangiante, che specchia con continuità la natura circostante, interrotta da una serie di ingressi o rampe a livello del suolo. Il nucleo del progetto è il disco circolare in calcestruzzo, dove sono adibiti gli spazi per la didattica ed un centro congressi, una specie di meridiana gigante, dal tetto erboso per dare agli studenti un parco sospeso ed una visuale a 360 gradi.

Skolkovo si trova in una zona periferica a 20 km da Mosca. La maggior parte dei visitatori vi arriva in auto e nei mesi invernali la scuola vive una condizione di totale isolamento come in una comunità indipendente. Primo incubatore russo di persone da tutto il mondo e di idee per i manager business del futuro, anche se di élite, visto che le spese scolastiche, quanto per un MBA di Harvard, non sono alla portata di tutti e cioè di circa 55 mila Euro.

Vienna | 25 hours hotel

È di scena il 25 hours hotel nella sua spettacolare coreografia circense di una compagnia itinerante di nomadi moderni, domatori smart phone ed acrobati digitali, svelatosi nel hub giovane e creativo del centro di Vienna.

I visitatori possono perdersi in un vecchio circo in stile inizi anni ’20 come in un mondo onirico e stravagante con appena un tocco di follia: espressione della filosofia aziendale di Christoph Hoffmann, responsabile CEO dello sviluppo della piccola ed innovativa catena di alberghi lifestyle 25 hours. Il boutique hotel dagli ambienti organicamente distintivi ha 34 suite, una lobby lounge-bar ed una terrazza sul tetto, una specie di piattaforma arroccata sui tetti della città. Per il prossimo anno sono in programma lavori d’ampliamento con ulteriori camere e servizi di benessere e fitness, sale riunioni e convention, un giardino estivo e un ristorante con terrazza, che si affaccerà su Weghuberpark.

In collaborazione con BWM Architekten und Partner e Dreimeta dell’interior designer Armin Fischer, il 25 hours hotel è la libera visione collettiva di uno sfacciato ed estetico luogo, che mescola pezzi d’antiquariato con il design contemporaneo, il barocco con il moderno, uniti al brio fantasioso delle illustrazioni murali di Olaf Hajek.

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