Il nuovo Inntel hotel a Zaandam è sicuramente il tipo di edificio che cattura immediatamente la nostra attenzione e ci fa fermare per guardarlo meglio. L’hotel appare come una serie di case tradizionali impilate le une sulle altre tanto da sembrare un gioco di costruzioni a scala gigante .
Il progettista Wielfried van Winden, dichiara di essersi ispirato alle case tipiche di questa zona situata nell’Olanda Settentrionale. La struttura è una sovrapposizione di vari esempi di queste case tradizionali in tutta l’ampiezza del loro campionario, dalla residenza del notaio al cottage del contadino . Il progettista ha affermato di vedere l’hotel come una casa temporanea e di aver voluto alludere a questo attraverso la sovrapposizione di queste settanta case individuali, in quattro colori diversi che si rifanno anch’essi alla tradizione locale . Secondo il progettista una cosa del genere poteva essere realizzata solo in questa zona, un tipico esempio di quella fusion architecture che Wilfried van Winden ha ipotizzato. Infatti ha aperto un nuovo studio oltre al più conosciuto, i cui i progetti affermano in maniera assolutamente più eclatante questo nuovo approccio più decorativo che ha dato vita ad una serie di architettura che riferendosi appunto ad immagini tradizionali diventano immediatamente riconoscibili. Secondo Van Winden questo è un modo innovativo di mescolare e connettere presente e passato, culture diverse, tradizione e innovazione, cultura alta e cultura bassa, dando vita a espressioni a progetti che riescono a rispondere a bisogni e consuetudini specifiche e in questo senso l’ornamento darebbe un contributo fondamentale. Il progetto dell’hotel si iscrive all’interno dello schema di rinnovamento urbano del centro urbano e dell’area intorno alla stazione di Zaandam, the Inverdan Plan commissionato allo studio Soeters van Eldonk, non nuovi a questo genere di commesse. Il piano dovrebbe riuscire a creare un collegamento efficace tra l’area a ovest della stazione e il centro, ma soprattutto restituire alla città un centro con una nuovo municipio , uffici, una biblioteca, un hotel e un cinema, un centro urbano con il quale il cittadino si possa identificare e da qui una serie di riferimenti alla tradizione locale. Il nuovo hotel di 160 stanze è il primo edificio a essere completato. Ha aperto ufficialmente le sue porte il 18 marzo.
Un concorso nazionale per ricordare i 50 anni di una delle icona del design più note al mondo:Panton Chair. Una sedia basculante messa a punto nel 1960 dal suo autore Verner Panton, che ha ottenuto negli anni un posto d’onore nell’immagginario del nostro secolo. Arrivata sul mercato solo nel 1967, come primo prodotto relalizzato interamente da Vitra, fu il frutto di almeno dieci anni di progettazione: un prodotto nel quale nessuno credeva, giudicato all’epoca addirittura una follia, a causa della singolarità della linea sinuosa, che segue l’anatomia del corpo, e per l’uso di un unico foglio di plastica. Dai primi modelli in poliestere rinforzato e poliuretano espanso, al blocco della produzione degli anni ’70, alla nuova versione degli anni ’80 in schiuma poliuretanica, la Panton Chair Classic è divenuta nel tempo anche più economica ed adatta ad un pubblico più vasto e, dopo la scomparsa nel 1998 del suo autore, Vitra continua a celebrarla realizzando la versione per bambini, la Panton Junior, assolutamente fedele all’originale in termini di materiali e proporzioni, solo ¼ più piccola del modello classico. Dei trentuno modelli in gara, presentati dai designer chiamati a reiterpretare la famosa sedia e valutati da una prestigiosa giuria che annovera tra i componenti anche il designer Terence Conran, alcuni sembrano adatti a non farci rimpiangere il genio creatore e l’essenzialità della forma originaria.
Finalmente l’archistar Jean Nouvel ha inaugurato la sua prima opera in terra britannica. Sabato 10 luglio il padiglione della Serpentine Gallery che porta quest’anno la sua firma apre al pubblico. L’annuale padiglione nella splendida cornice dei Kensington Garden è diventato oramai un sito privilegiato per la sperimentazione architettonica e segue una lunga tradizione di padiglione firmati dai più grandi architetti del mondo. L’immediatezza della scommessa- passano sei mesi al massimo dall’invito all’architetto designer prescelto fino al completamento- fa si che il risultato sia un’opera unica. Il Serpentine Gallery Pavilion fu ideato nel 2000 dalla direttrice della Serpentine Gallery Julia Peyton-Jones. Gli architetti che vengono invitati non devono aver realizzato nessun edificio nel Regno Unito. I precedenti illustri di Jean Nouvel sono stati lo scorso anno Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa/SANAA; Frank Gehry nel 2008; Olafur Eliasson e Kjetil Thorsen 2007; Rem Koolhaas e Cecil Balmond, 2006; Álvaro Siza e Eduardo Souto de Moura 2005; MVRDV, 2004 (non fu realizzato); Oscar Niemeyer 2003; Toyo Ito con Arup, 2002; Daniel Libeskind con Arup, 2001; e Zaha Hadid, nel 2000. Il design di Jean Nouvel per il padiglione di quest’anno gioca sul contrasto tra materiali leggeri e strutture di metallo a sbalzo. L’intera struttura è di un rosso vivido che contrasta col verde del parco e soprattutto è un riferimento al tradizionale rosso british delle cabine telefoniche, delle cassette della posta e dei bus. L’edificio presenta audaci forme geometriche, un grande tendone ritraibile e un muro altro 12 metri sul prato inclinato ad un angolazione che sembra sfidare la forza di gravità. Tramite l’utilizzo di materiali quali il vetro il policarbonato e la stoffa si è riusciti a creare un sistema versatile di spazi interni ed esterni. La struttura flessibile dell’ auditorium che ospita anche un caffè servirà ad accogliere le Serpentine Gallery Park Night e la quinta Serpentine Gallery Marathon, che quest’anno ha come tema le mappe per il ventunesimo secolo: artisti filosofi e scrittori presenteranno le loro mappe utili a comprendere il mondo di oggi. In questa sede verrà presentato anche il famoso progetto dell’artista francese Boltanski “Heartbeats”. Il padiglione rimarrà aperto e visitabile fino al prossimo 17 ottobre.
Al padiglione britannico dell’expo 2010 a Shanghai progettato da Thomas Heatherwick è stato assegnato proprio lo scorso 30 giugno il prestigioso Riba Lubetkin Prize un premio tutto inglese consegnato dal Royal Institute of British Architects all’architettura internazionale più rappresentativa progettata da un membro del Riba. Il padiglione inglese di Thomas Heatherwick ha battuto la concorrenza di altri due progetti Timberyard Social Housing a Dublino di O’Donnell and Tuomey e l’Anchorage Museum al Rasmuson Centre in Alaska firmato da David Chipperfield. Il progetto di Heatherwick da subito ribattezzato Seed Cathedral ha esplorato la relazione tra natura e città tema pertinente a quello dell’expo di Shanghai Better City Better Life. Londra è la città più verde del mondo occidentale; qui è nato il primo parco pubblico del mondo e ha sede una delle più grandi istituzioni botaniche del mondo il Royal Botanic Garden a Kew. Da qui l’idea di Heatherwick di coinvolgere la Millenium Seedbank dei Kew Garden la cui missione è di collezionare il 25% delle specie mondiali di piante entro il 2020. Il progetto prevede due elementi separati : la Seed Cathedral e il landscaping del sito circostante di 600 metri quadri. La Seed Cathedral è una struttura composta di legno ed acciaio forata da 60,000 fibre ottiche che si presentano come delle asticelle trasparenti. I fori nella struttura di legno sono stati calcolati con grande precisione per l’effetto finale che dovevano dare questi aculei. Ognuno di questi ha un seme incastonato nella sua estremità. Durante il giorno catturano la luce per illuminare l’interno, mentre la notte ognuno di questi illuminato permette alla struttura di risplendere. Ondeggiando al vento restituiscono a questa struttura, che qualcuno ha paragonato ad un riccio di mare, un effetto dinamico come di un organismo mutevole che reagisce alle condizioni esterne. All’interno invece le punte dei filamenti di fibra ottica con i semi incastonati formano una galassia di vetrini sospesa, una serie di punti di luce che illuminano lo spazio. Il paesaggio circostante alla Seed Cathedral è concepito come una continuazione dell’ edificio; la struttura è poggiata su un paesaggio che ricorda una formazione rocciosa. All’entrata e all’uscita della Seed Cathedral trova posto un’innovativa installazione divisa in tre parti Green City, Open City, and Living City progettata dallo studio di design londinese Troika.
Ci eravamo abituati a scarpe sempre più hi tech e futuribili-non ultime le scarpe disegnate da Zaha Hadid per il marchio brasiliano Melissa-ma queste sono delle vere e proprie architetture da indossare. Il marchio è United Nude ed è stato lanciato nel 2003 dall’architetto olandese Rem D Koolhaas nipote del più famoso Rem Koolhaas, e da Galahad Clark che proviene da una lunga tradizione familiare di creatori di calzature la famiglia Clark fondatrice dell’omonimo marchio. Il primo modello che viene immesso sul mercato nel 2003 e che da allora è diventato un icona del mondo del design è MÖBIUS. Ispirato al nastro di Möbius usa il concetto rivoluzionario di una sola banda che da origine al tacco, la suola esterna ed interna e la parte superiore . Nell’ultima collezione primavera estate 2010 ne appare una versione riveduta con dei cinturini. C’è anche EAMZ modello tributo alla celebre coppia americana di architetti designer Charles e Ray Eames. Inoltre dalla collaborazione con lo stilista olandese Antoine Peters nasce LABEL SHOE coperta di strisce “etichette” con il nome dello stilista; riferimento ironico all’eccessivo utilizzo del marchio da parte dell’industria. Poi abbiamo LOOP dove il piede si infila in una sorta di anello che è sia tacco che cinturino con un risultato originale ma very stylish. Grazie all’ utilizzo della fibra di carbone materiale leggero ma ultra forte la scarpa può raggiungere altezze mai viste nella forma di ULTRA LOOP con tacco che arriva fino a 13 cm. Il modello CUP come ci promette il nome accoglie invece come in una coppa il tallone di chi lo indossa con tacco scultoreo che ha un allure elegante ma non rinuncia al confort. FRAME è un tributo alle origini del marchio perché rovescia la comune percezione di quello che dovrebbe essere una scarpa col tacco posizionandolo molto più centrato sotto la suola mentre riveste il piede con delle bande che creano un’elaborata architettura da indossare. Poi c’è GRAFFITI modello divertente e colorato che usa il nome del marchio come un pattern in rilievo che decora la scarpa e la suola. Per ora le scarpe UNITED NUDE sono vendute in più di 35 paesi in tutto il mondo. Ha già aperto il primo flagship store ad Amsterdam ed è stata annunciata l’apertura di altri due a New York e Shanghai.
Cubi sovrapposti in modo apparentemente arbitrario, che sembrano spuntare dalla terra, tagliati da sapienti ampie vetrate disposte a caso: questa è l’immagine che meglio rende l’aspetto sofisticato del nuovo Hotel Viura, realizzato dalla società spagnola Designhouses, a Villabuena de Alava, nell’incantevole regione vinicola di La Rioja, a 40 km dalla città di Logroño e a a soli 20 minuti dall’aeroporto di Logroño e Haro. Una terra dalle antiche tradizioni vinicole e dal caratteristico profilo urbano, determinato dalla sagoma di importanti monumenti storici, come la chiesa di San Andrés, costruita tra il 1538 e il 1728, sulla quale si affacciano le splendide terrazze dell’hotel, che si lega splendidamente con il paesaggio circostante. Un boutique hotel con 33 camere, tra cui 13 doppie, 14 deluxe e 6 suite, con un arredo progettato con materiali ed elementi tecnologici ed all’avanguardia. L’hotel, dotato anche di spaziose e moderne sale riunioni, un superbo ristorante e bar e di una bellissima palestra, è circondato dalle montagne di Sierra de Cantabria, che rendono lo scenario adatto alla quiete e al relax. L’uso intelligente di pareti divisorie, vetri e una illuminazione sofisticata, aggiunge l’atmosfera e prestigio alla struttura.
Sembra che il progetto dell’architetto giapponese Shigeru Ban per L’Aquila di un auditorium temporaneo da 230 posti sia finalmente passato alla fase operativa dopo essere stato approvato in una nuova versione. Il progetto ha alle spalle come spesso accade in Italia per l’architettura contemporanea una vicenda tormentata. Durante il summit del G8 di quest’anno il primo ministro giapponese Taro Aso aveva presentato il modello. Inoltre il progetto è stato donato dall’architetto giapponese che si è anche incaricato di trovare metà dei fondi (€500.000) per realizzare l’opera mentre l’altra metà è stata donata dal governo giapponese. Il progetto originario prevedeva una nuova sede per il conservatorio e l’auditorium annesso: un complesso su due piani che avrebbe occupato un’area di 3800 metri quadrati, con aule dai 20 ai 40 posti ed un auditorium per 600 persone. Sarebbe stata utilizzata la copertura di una struttura preesistente in acciaio, mai completata. Il progetto prevedeva strutture in legno e grandi pilastri di cartone precompresso, una tecnologia già sperimentata da Ban per altri suoi interventi post sisma. In un secondo momento l’amministrazione locale ha deciso di dividere il progetto in due parti. La Protezione Civile si sarebbe occupata della realizzazione del Conservatorio, mentre l’Auditorium sarebbe stato realizzato con un intervento distinto. Il primo progetto-quello del conservatorio- è stato così archiviato e sostituito con una struttura provvisoria realizzata con gara dalla protezione Civile (il Musp di Colle Sapone). L’architetto giapponese è successivamente tornato a L’Aquila con un nuovo progetto. Questa volta per il solo auditorium temporaneo. Approvato a fine gennaio 2010, il progetto è stato presentato il 16 marzo scorso dallo stesso Shigeru Ban, in occasione di una conferenza tenuta presso l’Università dell’Aquila. Nel nuovo progetto l’auditorium ha una pianta quadrata con il lato di 25 metri. All’interno un’ellisse disposta diagonalmente ospita la sala principale da 230 posti. La copertura è a piramide ribassata. Anche per questo progetto Ban ha previsto tubi in cartone precompresso per sostenere la copertura. Sacchetti di sabbia riempiranno la scaffalatura metallica che disegna la struttura della sala per l’insonorizzazione dello spazio. Tutte le strutture saranno smontabili e rimontabili altrove. L’architetto giapponese è famoso per i suoi progetti che sperimentano con materiali economici e riciclabili come il cartone o il bamboo in risposta alle emergenze provocate dai disastri naturali . Ban ha costruito molti di questi progetti in tutto il mondo e in aree povere interessate da catastrofi collaborando spesso con un network di volontari membri per lo più del VAN voluntary architects’ network che ha fondato egli stesso nel 1995.
Chi l’avrebbe detto? L’ultimo concorso lanciato dal British Land e dalla City of London Corporation porta un titolo quanto mai inusitato Oltre l’alveare per celebrare il 2010 anno della biodiversità. Se ci eravamo abituati agli urban garden il passo è ancora più audace: alloggi per insetti. I due Golden Beetle Awards saranno assegnati durante il festival di architettura : i due vincitori saranno selezionati uno dal pubblico mediante il voto online, e l’altro da una giuria di esperi. I 5 hotel saranno costruiti in 5 locations diverse nella città di Londra. AI partecipanti era stato richiesto di presentare una proposta per un habitat creativo ed ecologicamente sostenibile. Tra i finalisti studi di tutto rispetto come quello di Ove Arup e le proposte vanno da: un sistema modulare di alloggi per api e calabroni ispirati alle torri della City di Londra senza escludere altri insetti TheBumblebee city nester di Fisher Tomlin Professional Garden Designers & LandscapersLocation: West Smithfield¸. Ad un sistema di tubi di diversa larghezze e lunghezze (in questo caso il consulente strutturale è lo studio Arup) per ospitare insetti e piante rampicanti. Brookfield bug buddies di Brookfield Europe in collaborazione con Arup, DP9, Hilson Moran Partnership and Sir John Cass’s Foundation school, Stepney Way, E1Location: Postman’s Park . Per chi ama il vernacolare una casetta sul modello di un tipico chalet bavarese fatta con mattoni riciclati i cui buchi ospiteranno insetti di tutti i tipi ed Interamente costruita con materiali di recupero Beevarian Antsel and Gretel Chalet di “German Women in Property” Location: Cleary Garden . Arup Associati presenta The Insect Hotel Location : St Dunstan’s in the East. una serie di compartimenti che hanno forma di parallelepipedi il cui sistema di vuoti di differenti misure è basato sul pattern del diagramma di Voronoi (presente in natura)- All’interno di questi vuoti sono inseriti materiali di scarto. I lati di questi compartimenti sono accessibili a tarme e falene mentre la parte superiore raccoglie acqua piovana e ospita la vegetazione. L’ultimo progetto Inn Vertebrate di Metalanguage Design Location: Bunhill Fields. è un hotel multi piano con differenti cavità adatte ad ospitare diversi tipi di invertebrati. Fatto con materiali riciclati le cavità vengono riempite con terriccio e pietra dei dintorni in modo più ospitali per questo tipo di utenza!
L’ultimo tour nato da VdA vi accompagna per sette giorni tra Citta del Capo e i rinomati Winelands. Visita dietro le quinte dello spettacolare Greenpoint Stadium con il progettista di gmp-architekten, l’edilizia estrema dell’Atlantic Seaboard con le sue case mozzafiato letteralmente aggrappate alla Table Mountain. Scopriamo insieme la creatività sfrenata nei quartieri emergenti. Insieme a VdA tocchiamo con mano gli atelier e boutique di designer indipendenti intorno alla zona di False Bay, i sorprendenti progetti solidali a favore dei designer emarginati nei quartieri borghesi. Vi proponiamo 7 notti in un boutique hotel, guidati da una accompagnatrice italiana residente a Città del Capo, per conoscere da vicino questa realtà tanto complessa quanto affascinante. Conosciamo insieme i professionisti italiani che abitano in questa sorprendente città, lavoriamo insieme agli artisti e a creativi di fama mondiale come Jeannette Unite che con il suo progetto Landscars denuncia l’industria dei diamanti. Le serate vengono dedicate all’ ottimo cibo: degustazioni tra food design, chef rinomati e vini pluripremiati. Insieme visitiamo la cittadina di Franschoek e i winelands. Boutique hotel e lodge, mezza pensione con livello elevatissimo di servizi. Un tour chiuso a 12 partecipanti per consoscere da vicino il meglio che il paese ha da offrire.