Parte sabato 13 marzo a Courmayeur Ski Cad 7.0, la gara di sci riservata a architetti e designer sponsorizzata da Vetreria Re, Ingitec e Rockwool. Nata come una occasione di incontro e confronto tra protagonisti del settore e aziende legate al mondo del design italiano, si è evoluta sino ad essere molto seguita nell’ambiente e vanta ad oggi sino a 250 proggettisti partecipanti. La gara Ski Cad 7.0 si articola si prove di sci e di snowboard al meglio delle due manches (ove la neve lo permette) ed è un avento studiato per accogliere anche la gradita presenza femminile. Il livello è mediamente amatoriale eccetto alcune eccellenze che dal 1999, anno di inizio della manifestazione, si sono distinte come ad esempio Luca Zaniboni, maestro di sci svizzero in forza allo studio Dordoni di Milano, Jacopo Fiabane dello studio del famoso designer Makio Hasuike e da Alberto Villa, storico componente di Design Group Italia. Tra le donne, invece, ha primeggiato Michela Ciappelletti, designer di Armani Casa.Testimonial della manifestazione Giancarlo Iliprandi, architetto ultraottantenne appassionato sciatore e famoso grafico. Alla fine delle fatiche sportive che si concluderanno con una fiaccolata, premi e riconoscimenti per tutti.
Consigliata è la visita in uno dei mercati del fake in giro per la città, anche solo per fare un po’ di sano “people watching”. Vi è uno molto grande sulla Nanjing lu a Puxi (si chiama Taobao), una specie di centro commerciale di patacche. In alternativa provate il mercato sotterraneo di Ya Tai Xin Yang alla stazione della metropolitana del Museo della Scienza a Pudong. Fate caso alla qualità della merce; quasi ogni negozio ha una “secret room” in cui custodiscono la merce contraffatta di livello superiore rispetto a quella esposta. Alcuni negozi vendono indumenti che fanno parte delle campionature di grandi firme che producono le loro collezioni nelle fabbriche vicine. E’ d’obbligo la contrattazione all’ultimo sangue; per ottenere il prezzo migliore, mai mostrarsi troppo interessati e uscire dal negozio al meno due volte prima di concludere l’affare.
I cinesi sono maestri della contraffazione con imitazioni di ogni oggetto presente in commercio, dai cosmetici ai software, dall’abbigliamento alle scarpe, agli accessori, ai DVD degli ultimi blockbuster.
Lo shopping si fa interessante nei negozi di designer indipendenti o nei piccoli atelier di Taiking Lu, un vero e proprio labirinto con le sue lilong. Esse sono delle case tipiche a cortile, una specie di Montmartre di Shanghai con un’aria un po’ bohémienne rispetto al resto della città, con le sue piccole gallerie di arte e fotografia e le sale da te. La zona è sede di decine di studi di creativi, spesso europei: architetti, fotografi, designer che occupano i piani superiori degli edifici. Qui si trova di tutto, dai kimono agli oggetti in lacca cinese, alle pantofoline di seta, ai mobili e agli indumenti in cachemere.
Ci sono due grandi mercati di tessuti a Shanghai dove è possibile acquistare l’abbigliamento su misura selezionando i tessuti a propria scelta. Prova il South Bund Fabric Market per i tessuti in seta, cachemere e cotone, molti ricamati e lavorati. Il centro è pieno di decine di sarti abili per uomo e donna: una camicia da uomo vi costa €15 circa, mentre un vestito da donna in seta dai €50 ai €70. Portando il proprio abito preferito è possibile riprodurlo in modo identico in sole 72 ore di lavoro con i tessuti da te selezionati.
La strada dello shopping è Nanjing lu, principale arteria pedonale e sede di numerose multinazionali. Essa si estende per 5 chilometri con più di 200 000 persone al giorno che la percorrono indaffarate per lo shopping. L’atmosfera della sera diventa suggestiva grazie alla miriade di insegne luminose colorate che, durante le feste e le celebrazioni solenni, attirano un fiume di persone.
Il design shopping è concentrato nella zona della vecchia concessione francese su Tai Chang road. Oggi, completamente tirato a nuovo (forse eccessivamente ristrutturato e lucidato), si presenta con decine di piccoli negozi che vendono oggetti tipici di design, bijoux fatti a mano, come N’D Zin Tian, Xintiandi, o lo Zenlifestore per il meglio del design che ci sia in commercio.
Per le grandi firme e per gli arredamenti d’interni più interessanti del momento, la zona del Bund è la vetrina espositiva più importante. Con gli interni firmati dai nomi più famosi come Fuksas (Armani), Michael Graves (Three on the Bund), Zegna (Peter Marino), Dolce & Gabbana, Martini Bar, decine di multinazionali hanno deciso impiantare la propria sede a Shanghai all’interno degli edifici storici della vecchia concessione inglese per il loro Flaghsip Store.
Piuttosto interessante e singolare è l’unico Barbie Flagship Store presente nel mondo che, collocato sulla Huai Hai road, si presenta come specie di cubo fucsia firmato dello studio newyorkese Slade Architecture. Si tratta del primo negozio monomarca dedicato a Barbie e rappresenta un tuffo nella sociologia di uno dei mercati di consumismo più sfrenati per piccoli e grandi. Con i suoi 5 piani ispirati alla bambola più famosa del mondo è possibile passare dal Barbie Bar, al Barbie Spa, per acquistare abbigliamento, accessori e giocatoli a lei dedicati.
Il Dongtai Lu Antique Market, sulla Fu Xing Lu, è una “mecca” per i collezionisti di vecchie monete, poster, libri, orologi e memorabilia propagandistica cinese. Il mercato è ubicato su Dongtai road, appena sud della via principale Hua Hai Zhonglu vicino al parco Hua Hai.
Gli indumenti in cashmere hanno prezzi convenienti grazie alla vicinanza delle fabbriche, ma spesso i modelli lasciano un po’ a desiderare perché non si conciliano con i gusti europei. Pashmine di buona qualità possono essere comprate in giro per tutti i mercati della città.
Souvenir estremamente originali sono le pantofoline in seta, cotone, e cachemere fatte a mano di Suzhou Cobblers disponibili nel loro piccolissimo punto vendita dietro il Bund a 17 Fuzhou road. Colori accesi, tessuti dalle fantasie un po’ retrò e ricami che rievocano i momenti salienti della storia cinese, le pantofoline sono regali sempre molto graditi.
I lavori, a cura di Mecanoo architecten, sono iniziati nel 2006 e sono terminati nel 2010, dando alla luce un edificio complesso che sembra quasi un elemento di congiunzione tra il fiume e la montagna del paesaggio circostante: nasce la “La Llotja”, un ampio centro congressi di circa 37.500 metri quadri, un teatro annesso, mille posti di capienza, ma anche due sale congressi e uno spazio multifunzionale. Sia l’interno che l’esterno sono ispirati alla natura circostante, nel tetto giardino realizzato su un corpo aggettante, nell’uso della pietra e del legno all’interno e nelle decorazioni interne del teatro, che ricorda un frutteto con pareti scure e alberi di luce tagliati nettamente in contrasto, in onore della coltivazione più diffusa nel territorio Catalano. Un edificio apparentemente monolitico ma composto di più parti collegate tra loro, fonoassorbente e molto funzionale che lascia spazio alla panoramica sul vicino fiume Segre e sulla città, attraverso una grande finestra vetrata collocata al secondo piano.
Infinity Bridge si illumina d’immenso. Completato lo scorso anno, il magnifico ponte di Stockon-on Tees in Inghilterra, è già un’icona urbana. Progettato da Expedition Engineering, disegna una sottilissima ed elegante silhouette che attraversa le sponde del fiume Tees. Il gioco di luci che lo caratterizza è invece stato concepito e realizzato da Speirs and Major Associates. Lungo 230 metri, l’opera architettonica è supportata da due archi illuminati il sui riflesso sull’acqua disegna il simbolo matematico dell’infinito. Riflessi di luce intelligente, blu e bianca, seguono il camminamento pedonale, creando un senso di ondeggiamento. In competizione per la gara “Structural Engineering Excellence, Infinity Bridge ha vinto su tutti conquistanto il Supreme Award.
Niente è comparabile ad un pranzetto ad alta quota come quello offerto da Subway agli operai del World Trade Center di New York. Sembra che il problema “tempo”, per la lunga ristorazione degli operai, altrimenti impegnati in tragitti verticali improponibili, sia così risolto. Il più grande franchising – 32.000 ristoranti in 90 paesi – di panini nel mondo, con l’ausilio di una gru porta il suo ristorante/container all’”altezza” degli operai. Il container rimane sospeso su una piattaforma idraulica nel bel mezzo del struttura dell’edificio in costruzione. Come tutti gli altri Subway sparsi in giro per il globo, sforna pane fresco e, per gli operai del WTC, il menù fa anche eccezioni non previste nei Subway terrestri: hot dog, hamburger e pretzel newyorkesi sono serviti ad alta quota. I pranzi offerti non generano profitto per Subway che ci guadagna pubblicizzando il suo brand in modo creativo, soddisfacendo il palato e ottimizzando i tempi.
Attesa per il 2012 la consegna dell’ampliamento della famosa Tate Modern di Londra che consiste in una strana piramide asimmetrica, quasi un “mucchio di scatole” come la definisce uno dei due proggettisti, l’architetto Jacques Herzog che ha firmato il progetto insieme all’architetto Pierre de Meuron. Con i 322 milioni di euro previsti come spesa, la galleria non solo si amplierà con ben 5 mila metri quadrati di spazi espositivi in più, pari al 65% dello spazio attuale, ma si avrà anche un vantaggio urbanistico con la riqualificazione di tutta la zona e con il collegamento del quartiere si Southwark alla riva sud del Tamigi. Questo sviluppa una delle idee centrali del nuovo edificio, ossia il rapporto fluido tra Museo, città e pubblico. L’esigenza dell’ampliamento è stata soprattutto la massicia affluenza di visitatori, di gran lunga superiore alle aspettative e previsioni, e la politica dell’ingresso gratuito che ha portato la Tate ad essere un rferimento non solo per chi segue l’arte ma anche per famiglie e semplici visitatori.
Anche in Italia finalmente si pensa alla sostenibilità in modo concreto. Presentato in occazione del Salone Internazionale dell’Ospitalità Professionale tenutosi a Milano nell’ottobre scorso, H3 Hotel è il primo albergo italiano ad essere stato concepito come interamente sostenibile sin dalla sua progettazione. Si basa infatti sull’utilizzo di tutte le energie rinnovabili, dall’eolico al fotovoltaico, adattate al territorio in cui si decide di installare la struttura. Preferibile infatti parlare di installazione piuttosto che di costruzione visto che si tratta di unità interamente prefabbricate realizzata interamente in officina, della superficie di 19 mq, composte da camera e bagno. Questi moduli, con la struttura di alveare, trasportabili già completi di finiture, andranno implementati dai moduli per spazi comuni, come il ristorante, il lounge bar e la reception, da edificare in opera. I vantaggi sono tantissimi: tempi di costruzione ridotti al minimo, circa 120 camere in 7 mesi stimati, e costi certi, per quanto simili a quelli di un hotel tradizionale. Progettato da studio Blast Architetti con il contributo di di Alessandra Mauri, vanta patners importanti come BTicino, Geberit e Guzzini.
Da mercoledì 10 febbraio 2010 torna in seconda serata su Canale 5 l’irrinunciabile appuntamento con “NONSOLOMODA“. Lo storico programma diretto da Fabrizio Pasquero che ha visto piu volte protagonista Viaggidiarchitettura (tra Porto, Valencia e Matera). Ventisette anni fa nel panorama televisivo italiano non esisteva un programma dedicato al mondo della moda, pioniere fu Nonsolomoda. Oggi, dopo tanti anni, Nonsolomoda riparte con una nuova sfida: proporsi come il primo programma a cadenza mensile. Quest’anno il viaggio nella contemporaneità di Nonsolomoda durerà ben 75 minuti, declinati in grandi sezioni tematiche per soddisfare i gusti dei palati più esigenti: dai motori, alle più importanti mostre d’arte, dai viaggi alle passerelle più esclusive per essere sempre aggiornati sulle ultime tendenze.
Entri nel salone e accendi le luci, poi esci e spegni, vero? Questa è la logica di Dial4light, ma non per la tua abitazione, bensì per l’illuminazione pubblica. Il progetto, unico nel suo genere, è già attivo nei piccoli paesi tedeschi di Rahden, Lemgo e Dorentrup. Infatti l’illuminazione pubblica in zone meno trafficate delle città viene completamente spenta alle 21:00; se serve al singolo utente per tornare a casa, fare footing o altro, con un veloce procedimento questo è possibile. Dopo essersi registrati sull’apposito sito, l’abitante digita dal suo cellulare il numero che appare sul palo della luce e, voilà, si accende l’illuminazione nel percorso desiderato per 15 minuti. Gli abitanti hanno la possibilità di prenotare il servizio in base all’arrivo a casa la sera o nei momenti in cui sanno anticipatamente che potrebbe servire. I risparmi stimati in termini economici sono del 25% circa del costo dell’illuminazione pubblica e ovviamente anche quelli ambientali sono enormi.
Ma, dott.ssa Prestigiacomo, Lei legge la nostra newsletter, vero?
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