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Brasilia, la capitale del futuro

La massima esaltazione dell’architettura razionalista si esprime, in tutto il suo splendore a Brasilia, una capitale moderna voluta fortemente dal Presidente Kubitschek già nel 1956. Sorta in soli 3 anni e 4 mesi, è uno stranissimo esempio di megalopoli, con i suoi quasi due milioni di abitanti, che nel piano urbanistico e nello sviluppo architettonico richiama fortemente il più rigoroso modernismo di Le Corbusier. Il progetto è stato realizzato da Lucio Costa che ha adottato i principi dell’urbanistica più avanzata pur mantenendo uno schema semplice e ricco di richiami simbolici. La sua concezione architettonica è opera di Oscar Niemeyer, uno dei più importanti architetti brasiliani oggetto, lui stesso e i suoi contributi alla costruzione della città, di una parodia nel film francese del 1964 L’homme de Rio. Pur non avendo ancora sostituito completamente Rio de Janeiro, la precedente capitale, nel ruolo di principale centro politico e culturale del Paese, la città è protagonista di un notevole accrescimento demografico e un conseguente massiccio processo di urbanizzazione che interessa peraltro tutte le metropoli brasiliane. Fortemente simbolica nella forma, pianta a croce latina che richiama la figura di un aereo o di un arco munito di freccia, la città, costata un debito di due miliardi di dollari, è stata progettata per essere la città del futuro, la sintesi dell’architettura contemporanea e il risultato di un avanzato e ambizioso programma politico ed economico.

Miami: c’è vita fuori dall’Art Deco District.

E che vita! Parliamo del nuovo parcheggio a firma degli architetti svizzeri Herzog & de Meuron, gli architetti che hanno firmato lo stadio a forma di ‘nido di uccello‘ per le olimpiadi di beijing. Il parcheggio, con geometrie insolite, non ha l’aspetto di un garage pubblico usuale; si trova sulla Lincoln di Miami e sembra quasi incompleto, con le lastre di cemento armato sorrette da collonne oblique. In basso ci sono 4 ristoranti, un loft privato e 13 nogozi tra cui quello della casa editrice tedesca Taschen, la boutique ultra chic di Nespresso, Alchemist- una boutique che vende  Rick Owens, Martin Margiela. Cosi si crea un nuovo hub di design shopping contemporaneo in spazi alla moda.
E mostrano che a Miami c’è vita al di fuori dell’Art Deco District. E che vita! Gli svizzeri H & dM si mettono dunque insieme ad illustri colleghi, Frank Lloyd Wright, Paul Rudolph e Arquitectonica, in occasione della mostra, con una esibizione su garages “Houses of Cars: Innovation and the Parking Garage,” presso il National Building Museum in Washington (fino all’ 11 luglio 2010).

Zip light: la lampada sensuale

Cache Cache Lamp

Sexy, nascosta e luminosa. E’ la nuova lampada “Cache Cache” con la sensuale zip che copre e scopre la gradazione giusta di luce desiderata. La nuova lampada con la cerniera, creata dal designer francese Victor Broeda, è lunga ed elegante, da pavimento o da tavolo, è perfetta come oggetto di interior design. Erotica e sensuale, è sicuramente divertente giocare con la sua simpatica zip, anziché accendere e spegnere la luce con il dimmer, oppure schiacciando i consueti interruttori a cui si è abituati.  La lampada Cache Cache si può acquistare su Fresh Home.

Dedicato ad Almodóvar: di Enproyecto

A quasi 50anni dalla sua partenza da questo sperduto angolo della Mancha, la città di Calzada de Calatrava, la comunità autonoma di Castilla, in Spagna, ha dedicato a Pedro Almodóvar  un monumento ad opera degli Architetti dello studio Enproyecto Arquitectura. Vincitore di un concorso bandito nel 2007 dalla Giunta della Comunità, l’opera è stata commissionata con l’obiettivo di realizzare una testimonianza dell’attaccamento del regista e sceneggiatore spagnolo alla sua patria. L’estroso personaggio infatti, noto per la rappresentazione delle realtà di emarginazione sociali, nelle sue opere cinematografiche rende immancabilmente omaggio alla cultura e al paesaggio della Mancha. Il progetto gira intorno alla linea di orizzonte inquadrata come “fuoco dell’immagine” e ne diventa soggetto principale. Gli scalini che compongono i bordi di questo enorme parallelepipedo introducono al palco del monumento che sarà usato per concerti e spettacoli, il colore rosso che più rappresenta il regista, esalta la forma rigida dell’opera. Chiari i riferimenti al punto di vista del cineasta che con sguardo unico è in grado di inquadrare la linea piatta e desolata di questo angolo di mondo.

Il vetro in mostra ad Altare

A 10 minuti da Savona, in una splendida villa liberty, Villa Rosa del 1906, si possono ammirare meravigliose collezioni di oggetti in vetro frutto del lavoro della Società Artistico Vetraria 1856 al 1978 che produceva oggetti d’uso per la casa, oggetti in vetro per l”industria chimico-farmaceutica e molto altro. Il Museo-Impresa dell’Arte Vetraria Altarese ospita opere in vetro soffiato lavorato completamente a mano. In un sito dove la tradizione dell’arte del vetro è iniziata intorno all’anno 1000 e dove moltissime botteghe di esperti artigiani portano avanti un’arte raffinata e antica è possibile vedere una vera fornace che produce, con il sapiente lavoro dei mastri vetrai, oggetti raffinati e delicatissimi.
Gestito dall’I.S.V.A.V. , Istituto per lo Studio del Vetro e dell’Arte Vetraria, fondato nel 1982, organizza inoltre esposizioni di oggetti antichi come l’interessantissima mostra su alcuni vasi degli anni ’50-’60. il museo del vetro è un giacimento del Triennale design museum

E’ il caso di dire: eppur si muove!

Si pensa già all’estate, ed esattamente alla stagione estiva 2012, a Spalato, in Croazia, dove sorgerà il primo Hotel che gira, “Solta Island Resort“. Una impercettibile rotazione resa possibile dall’innovazione tecnologica in campo architettonico che renderà “mobile” un lussuoso edificio a tre piani posto al centro di un lago, nell’incantevole porticciolo di Solta. Realizzato da Richard Hywel Evans dello Studio RHE, questo futuristico hotel permetterà a tutti gli ospiti della struttura di godere di un cangiante paesaggio, durante le molteplici attività possibili nel resort. Costo previsto 70 milioni di sterline (circa 76 milioni di euro).

Al caldo con cappelli e guanti fotovoltaici

Fotovoltaico sì e finalmente anche per piccoli accessori moda. Per i freddi più pungenti arrivano i guanti ed i cappelli riscaldati dall’energia del sole.
L’inverno inizia a farsi sentire ed i più freddolosi iniziano a coprirsi e cercare tepore ricoprendosi di sciarponi, guanti e cappelli. Forse gli inverni saranno meno freddi con i guanti ed i cappelli progettati dal designer tedesco Yiran Gian. Il designer, nel concorso Green Life, si è fatto notare nella categoria Green Design per le Persone, con questi particolari accessori contro il freddo.
Non correte nei negozi perchè purtroppo Endless Warm, questo il nome, è ancora un concept. L’intento chiaramente è quello di sfruttare l’energia solare ed immagazzinarla con sottilissimi pannelli fotovoltaici inseriti nel tessuto degli accessori. Basterà così una piccola esposizione al sole per rilasciare gradualmente l’energia accumulata sotto forma di tepore pronto a tener ben calde mani ed orecchie.
Bello l’intento anche se, dobbiamo dirlo, il pattern a forma di fiocco di neve è abbastanza scontato e banale. Ciò nonostante è da preferire a quegli improbabili accessori dove i pannelli fotovoltaici vengono letteralmente incollati senza nessun esercizio di stile. Non sono freddolosa, ma per andare sulla neve li prenderei al 100%. No?

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  • Guarda tutti i progetti del concorso Green Life

L’Hotel YAS a Abu Dhabi

foto di Photos by Bjorn Moerman

E’ completo finalmente il sorprendente Hotel YAS, un altra opera fantasmagorica, ovviamente ad Abu Dhabi. Ha effettivamente aperto al grande pubblico il 3 novembre, dopo un pre-apertura in concomitanza con la Etihad Airways Abu Dhabi di Formula 1 Grand Prix. Ha una caratteristica griglia curvilinea che lo contraddistingue, coperta da oltre 5.300 pannelli di acciaio a forma di diamante. I pannelli contengono circa 5000 Led luminosi che permettono innumerevoli effetti di luce creati con colore mutevole e sequenze luminose. L’edificio, progettato da Asymptote Architecture e costruito da Aldar Properties PJSC, dispone di 500 camere e si sviluppa su 85.000 metri quadrati. La sua progettazione, assegnata nel 2007, ha permesso il sorprendente completamento dell’opera in appena due anni, dall’inizio del procedimento di progettazione alla costruzione completata.

Design Svedese sotto l’albero

Ecco un’alternativa artigianale alla frenetica caccia al regalo nei grandi shopping mall. Durante le vacanze natalizie le principali scuole ed istituzioni di design svedesi si organizzano nel presentare i loro elaborati in occasione dei Julmarknad i tradizionali mercatini natalizi. Sui banchi: idee regalo, opere d’arte e di design, bijoux e chincaglieria.
Uno dei principali luoghi espositivi è la  Konstfack, la principale scuola di arte e design di Stoccolma. All’interno del Telefonplan proprietà del marchio Ericsson. Lo scorso anno enormi e pazienti file di svedesi erano in coda per conquistare un pezzo che potrebbe raggiungere la fama tra qualche anno.
Un po’ più contenuti gli spazi del Beckmans College of Design dove la qualità delle creazioni esposte è supportata dalla incantevole architettura della stuttura che ben vale una visita.
La Design Gallery affida la scelta dei regali al gusto di un esponente del mondo del design. Quest’anno il compito è stato assegnato a Daniel Charney, curator  della Aram Gallery di Londra. Opere in grado di accontentare anche i gusti più sofisticati con un sapiente mix di oggetti create da designer svedesi e di tutto il mondo.

La città della moda tra passato e futuro

Docks di Parigi

Per il turista medio visitare Parigi e la Rive Gauche significa allungarsi fino al Jardin des Plantes o al massimo arrivare alla Gare d’Austerlitz. I viaggiatori esigenti e alla scoperta di nuove mete,  potranno espandere i propri confini e esplorare il 13° arrondissement parigino che, con la Cité de la Mode et du Design in apertura il 6 gennaio 2010, è entrato prepotentemente nei percorsi dedicati all’architettura. E’ nell’ex quartiere operaio che sorge il complesso edilizio recuperato e costato 62,2 milioni di dollari, progettato dagli architetti  Jakob + MacFarlane, famosi per aver disegnato il ristorante George al Centro Pompidou. Il luogo, già soprannominato “Paris Docks en Seine”, è bello osservarlo navigando lungo il fiume. Il nuovo trend dell’architettura urbana mira a recuperare il patrimonio di archeologia industriale, come capannoni e fabbriche. Cosi, i vecchi“magazzini generali” a est della capitale francese, tra i ponti di Bercy e Charles de Gaulle,  adesso sono diventati un luogo cult. Con quella audace forma scultorea color smeraldo, gli antichi magazzini del 1907, ad opera dell’architetto Georges Morin-Goustinoux, sono stati conservati in virtù della costruzione modulare in cemento armato. Sviluppati su tre piani e rivestiti da una struttura sospesa verde e in acciaio tubolare, denominata plug over che, come un ponte, connette il passato e il futuro.

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