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Mite Special Fusion

Mite special Fusion – Foscarini

Slanciata, leggera e dalla personalità possente . E’ la Mite Special Fusion, un’edizione speciale della gloriosa lampada Mite, nata per festeggiare i dieci anni di collaborazione tra Foscarini e Marc Sadler. Fibre di vertro, fili di carbonio o di Kevlar (materiale sotto il marchio DuPont) si fondono e creano risultati esteticamente sorprendenti: la lampada è leggera, bella e delicata, strutturalmente solida e dalla personalità forte. Mite special edition nasce coma una rivisitazione del progetto iniziale che ha seminato successi con i modelli See You, Tress e Twiggy. La particolare creazione è possibile proprio grazie alla sinergia tra il committente e il designer. Anche questa una fusione molto speciale.

Archilight: la luce nel progetto

Si occupa di studiare l’utilizzo della luce nei diversi progetti di architettura e di urbanistica il nuovo webmagazine Archilight che offre una rassegna di idee e realizzazioni da tutto il mondo in cui l’illuminazione è utilizzata in modo innovativo con straordinari risultati tecnici ed estetici. Le notizie selezionate  riguardano l’urban design, l’arte e le video istallazioni, la sostenibilità applicata ai vari progetti e in generale la creatività ecocompatibile.
Vengono inoltre presentati, con interviste ad hoc, diversi protagonisti del mondo del design come Claus Sendlinger, fondatore di Design hotels, Vesa Honkonen che si occupa di architettura urbanistica o l’intervista allo studio Moomoo architects.
Un elenco di notizie relative agli eventi nazionali e internazionali più innovativi del settore completa e rende il portale un piacevole appuntamento on line dedicato ai tecnici e ai semplici appassionati. L’idea è legata all’azienda Disano Illuminazione leader nel settore dal 1957.

Londra sorprende ancora

Un’area storicamente povera e degradata diventata il fulcro dell’attività creativa della città sopratutto dopo l’apertura della Tate Modern, opera di ripristino eccelsa firmata da Herzog & de Meuron (ora in ampliamento) e il London Design Musuem. Oggi le zone di Bankside e Southwark sono tra le più ambite della capitale, con ristoranti e cafè di tendenza, spazi per concerti e mostre e river-view lofts. L’ OXO Tower oggi ospita nei sei piani dell’edificio industriale, risalente all’inizio secolo e precendentemente fabrica di dado OXO, una sezione dedicata a designer indipendenti e creativi contemporanei, mentre il London Eye, la ruota panoramica più alta del mondo di Marks Barfield Architects, contina ad attrarre turisti giorno e notte.

Il prossimo weekend Southbank, zona sud del Tamigi, ospita la dodicesima edizione del Thames Festival. Il 12 e 13 settembre l’area tra Westminster Bridge e Tower Bridge diventa palcoscenico di spettacoli dal vivo dalla danza agli artisti di strada, musica e mostre all’aperto e numerosi eventi di intrattenimento sull’acqua del Tamigi e sulla sponde del fiume.

Visualizza l’ itinerario di Architettura Contemporanea a Londra

Park Hyatt di Shanghai: l’hotel più alto del mondo

Park Hyatt Shanghai

Sulle vette dell’ospitalità per dormire con le stelle, a 390 metri da terra. L’albergo più alto del mondo, il Park Hyatt di Shanghai, regala ai propri ospiti più di un’emozione. Conosciuto come il cavatappi di Shanghai, il grattacielo che lo ospita è situato nel World Financial Center e sul placido e trafficato Huangpu River. Tra il 79mo e il 93mo piano, l’hotel dispone di 175 camere di lusso, con vista mozziafiato sulla città. Non è l’ideale per chi soffre di vertigini ma per chi volesse vivere nuove sensazioni è il posto giusto. Anche la zona benessere è pensata per stupire. Pavimenti riscaldati e, come se piovesse, il getto d’acqua delle docce arriva da 330 metri d’altezza. Ma non finisce qui: prendere l’ascensore offre un’altra esperienza Zen. Si schizza in alto in 51 secondi da brivido ascoltando musica jazz e ammirando il panorama dalle magnifiche vetrate che si affacciano nel brulicante centro finanziario. Eccezionale il design d’interni rifinito con legno Tabu selezionato dall’architetto newyorkese Tony Chi dell’omonimo studio. La finitura evoca la sensazione tattile della pesca o della pelle vellutata cosparsa di talco. La nuova struttura simbolo rappresenta il grande lavoro di accoglienza e di sviluppo che la metropoli cinese sta intraprendendo in vista del prossimo Expo 2010.

Il fagiolo di Zaha Hadid nel Burnham pavilion di Chicago

E’ finalmente atterrata l’astronave di Zaha Hadid nel Burnham pavilion. Ha aperto i battenti la scorsa settimana per celebrare il centesimo anniversario del Daniel Burnham’s Plan di Chicago, architetto statunitense che aderì allo stile neoclassicista europeo dell’Ecole des Beaux-Arts divenendo uno dei principali esponenti del movimento americano City Beautiful e progettando nel 1909 il nuovo piano urbanistico di Chicago. Inaugurato in pompa magna nel Millennium Park, si presenta come una scultura permanente dalle forme aliene in perfetta sintonia con le forme naturalistiche circostanti. Fino al prossimo 31 ottobre, aperta con ritardo, considerata la complessità della struttura, è visitabile davvero per pochissimo tempo. L’opera è costituita da 7.000 elementi di alluminio coperti da tessuto. Nella sua molleggiante agiatezza, il Cloud Gate, già soprannominato The Bean (il fagiolo) offre un’esperienza multimediale: una video installazione dell’artista inglese Thomas Gray. Un’opera nell’opera che racconta la storia delle trasformazioni di Chicago.

Relax e natura in campagna: La Casa Rossa

Campagna, boschi, aria buona e tanto relax. In un luogo magico, vicino Todi, si trova La Casa Rossa, un’elegante dimora del  XVIII secolo, recentemente ristrutturata dall’architetto Michela Genghini di Assostudio. Tre livelli per 500 mq immersi nel verde, in una straordinaria varietà di piante e fiori e una piscina dove nuotare e rinfrescarsi. Dotata di tutti i comfort possibili, dispone di quattro camere matrimoniali e due doppie con bagno privato, soggiorno con camino e cucina professionale con tavolo per 12 persone. Tra i servizi, linea Adsl, lavanderia, governante, giardiniere, parcheggio e riscaldamento autonomo in ciascun ambiente (per l’inverno). L’antico Borgo di Todi è raggiungibile anche a piedi (3,5 km) attraverso un percorso nella natura incontaminata del bosco.

Pianeta Sacro: la risposta estetica al bisogno d’armonia

Vincenzo Montella “Faster and Faster”, 2003

Mancano solo quarantotto ore alla chiusura della mostra internazionale d’arte contemporanea, “Pianeta Sacro“, ospitata  nel Castello Medievale di Monteverde Irpino (AV). Il progetto, nel suo complesso, rappresenta una ricerca estetica sui temi dell’ecologia e dell’ambiente. Nelle opere figurano immagini di un rapporto con la natura che diviene parte dell’animo umano, che entra nei sogni, che si fa colore. I lavori esposti cercano di dare una risposta estetica ad un bisogno d’armonia e ad una crisi ambientale che stenta a trovare altrove adeguate soluzioni. Il tentativo di riconciliarsi con la natura è avvertito da artisti che provengono da diverse aree del mondo. Dalla Cina, Liu Yang, Liu Wei e Wang Tiewei, dalla Corea, Shin Hye Park, dalla Corea del Sud, Mardiyantoro dall’Indonesia, Setyo, da Israele, Orna Adoram e Tamar Sorkin, dall’Italia, Guido Della Giovanna, Giovanni Mangiacapra, Vincenzo Montella e Fulvio Moscaritolo, dalla MalesiaYeoh Kean Thai e Jinleng Yeoh, dal Venezuela, Alberto Allup, Orlando Campos, Belinda Casanova, Linda Morales, Ana Teresa Pesce, Socorro Peraza, Miguel Rivero e Carlos Triana. Una menzione speciale merita l’artista sudafricana, Jeannette Unite, amica storica di Viaggi di Architettura, che attraverso le sue opere d’arte e di design è presente nelle più prestigiose collezioni del mondo.La mostra è curata da Giovanni Mangiacapra e Vincenzo Montella e organizzata dalla Proloco di Monteverde Irpino e la Galleria d’arte Il Ramo d’oro.

A380 In Flight Kitchen: l’aereo ristorante di Tapei

A380 Restaurant

Senza turbolenze, senza cinture di sicurezza e senza bagagli a mano. Nel centro di Tapei il ristorante A380 In Flight Kitchen non vola ma offre squisiti piatti da gustare, spesso di ricette occidentali servite in contenitori di plastica. Proprio come sulla confortevole poltrona dell’aereo, i passeggeri si accomodano e ordinano alle cameriere vestite da hostess filet mignon o waffles, oppure pesce e carne con contorno. Come negli autobus del cielo, ai clienti  viene dato il benvenuto a bordo e consegnata una carta d’imbarco per l’attesa del proprio tavolo. Degli 84 posti a sedere, 20 sono first class oppure riservati a gruppi che prenotano anticipatamente. L’unico dubbio che salta in mente è che nell’Airbus possa essere servito cibo delle compagnie aeree. Così non è. Il menù è vario e l’esperienza simulata funziona.

Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana 2009

Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana 2009 Foto: Studio Arch. Alessandro Bulletti

Premio speciale all’opera prima: è la casa unifamiliare a Deruda, (PG) progettata dall’architetto Alessandro Bulletti a vincere la medaglia d’Oro all’Architettura Italiana. Le ragioni del riconoscimento risiedono nella “capacità di maneggiare con abilità e appropriatezza il tema funzionale e il tema paesistico ambientale. La geometria fondativa dell’insediamento risulta enfatizzata dalla scelta di un linguaggio chiaro e legato a pochi materiali: la massività minerale del podio e la leggerezza vetrosa della loggia superiore. La casa diventa così un osservatorio che inquadra e scompone il paesaggio a seconda dei diversi livelli di fruizione”.
Il carattere insediativo dell’edificio è dettato dalla topografia del luogo, dove i continui cambi di quota e i diversi livelli di terrazzamento hanno determinato la costruzione di un piano orizzontale, un podio che, pur fuoriuscendo dal terreno, si inserisce perfettamente nel contesto. I locali di servizio dell’abitazione e le camere sono ospitate nella parte del basamento – podio interrato a monte e fuori terra, verso valle, e si aprono su una grande loggia scavata all’interno del volume di pietra. Uno spazio rettangolare, più piccolo, vetrato, con ampi infissi di legno, occupa la metà della superficie sopra il basamento dove è ubicata la zona giorno della casa e si libra verso la terrazza dove, scavata nel volume di pietra, si trova la piscina. Tra trasparenza, leggerezza e un nuovo modo di sperimentare il rapporto con il paesaggio circostante, l’edificio offre un’esperienza ricca dove protagonisti sono il paesaggio e la natura.

Quando a vincere è il legno: Wisa Wooden Design Hotel

Wisa Wooden Design Hotel

Un nuovo gioiello architettonico si impone all’attenzione di architetti e designer. E’ il Wisa Design hotel nel cuore di Helsinki. Un progetto che porta la firma dell’architetto Pieta Linda Auttila e che mette in evidenza l’utilizzo del legno come materiale versatile per la costruzione e per il design. Aggiudicatosi il primo premio al concorso WISA Design Workshop, la proposta di Auttila è riuscita ad attrarre il consenso unanime di architetti, produttori di legno e designer. Ad attirare l’attenzione è l’atrio cortile al centro della struttura. Il legno morbido, utilizzato con coraggio e forte senso di sperimantazione, sembra che sia plasmato dal vento che lo sfiora. La struttura ondulata è penetrata dal sole per creare giochi di luce e ombre spettacolari, dal mattino fino ai bagliori del sole di mezzanotte.

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