Sorgerà nei giardini di Battery Park, nel cuore di downtown, a Manhattan, il New Amsterdam Plein & Pavilion, un padiglione di 460 metri quadrati disegnato dall’architetto olandese Ben van Berkel. Si ergerà nel luogo dove, nel lontano 1963, approdarono gli olandesi e fondarono New Amsterdam. In onore all’amicizia tra la città di New York e l’Olanda, i due studi, Handel Architects LLP e UNStudio lavoreranno insieme per la realizzazione del padiglione. Cinque milioni di individui, inclusi settantamila pendolari, insieme a due milioni di turisti affolleranno il nuovo spazio strategico dell’estremità sud dell’isola. Sarà un hub dove si incrocieranno le vie di trasporto che passano per il Sud dell’isola, un luogo di ritrovo e socializzazione caratterizzato da una particolare geometria scultorea, con coperture ondulate che ricordano un fiore che sboccia. La facciata cambierà continuamente colore grazie ad un sistema di illuminazione LED.
In caso di attacco nucleare sarai protetto, specialmente se hai deciso di pernottare nell’ex bunker svizzero trasformato in un hotel a 0 stelle. Si trova a Sleven, un piccolo comune con più di 4000 abitanti, nella Svizzera Nord Orientale e precisamente del Canton San Gallo. E se non è l’attacco nucleare a spingerti in Svizzera, in tempi di crisi finanziaria puoi alleviare il portafogli e decidere di prenotare il tuo soggiorno nel primo albergo al mondo che inaugura la categoria dei 0 stelle: il Null Stern. Situato sottoterra, propone una formula low cost con prezzi che si aggirano tra gli 8 e i 16 euro a notte. Il vecchio bagno in comune della struttura è stato trasformato in una fontana, e una telecamera live proietta immagini dell’esterno su un grande schermo. Le sistemazioni sono essenziali e minimali: letto, comodino e coperta. Frank e Patrik Riklin sono gli artisti a cui le autorità locali hanno commissionato il restyling del rifugio atomico in un hotel a prova di bomba. In caso di emergenza l’hotel, nel giro di 24 ore, potrà – secondo una legge svizzera – essere riconvertito in bunker.
A due passi dalla capitale ceca, a Ceske Budejovicem, nascerà, entro il 2013, la Sala Concerti Budvar progettata dall’architetto Jan Kaplický, fondatore dello studio londinese Future Systems, scomparso il 14 gennaio scorso all’età di 71 anni. Sarà il suo ultimo cantiere e sorgerà su un vecchio sito militare. Sensuali forme curvilinee e vetrate trasparenti sul retro sono state pensate per consentire grande qualità acustica e una spettacolare vista sul parco retrostante. All’interno saranno presenti spazi culturali e commerciali, due sale concerti per rispettivi 1000 e 400 posti a sedere, ristoranti, caffetterie, sale per la danza e per la musica.
Sarà il nuovo tempio dello sport e della cultura e sorgerà sulla punta di una montagna il Volcano Stadium di Guadalajara, in Messico. O per lo meno è quello che sembra. Il progetto è firmato dall’architetto Jean-Marie Massaud, eletto in Francia designer dell’anno, che si aggiudicò la competizione nel 2005. Il Volcano Stadium sarà inaugurato nel corso del 2009 e i costi per realizzarlo si aggirano intorno a 100 milioni di dollari. Si estende su una superficie di 110mila metri quadri per dar posto a 42350 spettatori. All’interno 350 suite per 3500 posti, un Chivas Club per 500 ospiti, 2 magazzini, 50 buvette, un ristorante, un parrucchiere, un museo e un parco giochi per 450 bambini, un cinema, una pista da skateboard e un grande parcheggio per 750 macchine. L’avveniristica copertura del tetto è a forma di nuvola e sorge quasi in mimesi con la natura. Il progetto è stato fortemente voluto dalle autorità locali per ravvivare culturalmente la città di Guadalajara popolata da 20 milioni di abitanti.
Volerà a Tokyo Enzo Isaia, vincitore del Concorso Fotografico “Immagini di Architettura nel mondo ’08“. La foto premiata raffigura la Bolla di Torino, eccezionale opera architettonica firmata da Renzo Piano. La giuria composta da Stefano Ferracini, Sonia Audoly, Fernando Guerra, Giovan Battista Menzani e Mikaela Bandini, ideatrice dell’iniziativa, ha emanato il verdetto finale esprimendosi, dopo l’ulteriore selezione tra la cinquina dei finalisti, a favore dell’immagine scattata da Enzo Isaia. Tra le 650 foto pervenute, da diversi paesi europei e dall’Italia, la foto che rappresenta la Bolla ha riscosso consenso perchè racconta l’architettura in modo creativo, innovativo e inedito e si contraddistingue per la qualità tecnica e per la descrizione del tema. La seconda edizione del Concorso “Immagini di Architettura nel mondo ’08” – dichiara Mikaela Bandini – è interessante come esperienza creativa legata alla fotografia, al mondo dei viaggi e a quello dell’architettura. Sono molte le immagini di qualità ricevute per l’iniziativa e che meritano di essere promosse attraverso gli strumementi di social networking con cui lavoriamo.” Il vincitore del concorso approderà a Tokyo dove potrà pernottare in una delle lussuose strutture del catalogo di Hotelplan, sponsor del concorso fotografico di Viaggi di architettura. Il programma, per due persone, include il volo intercontinentale da Milano in classe economica, tutte le tasse e diritti, due escursioni di mezza giornata, l’assicurazione medica e il kit viaggio per architetti. Buon viaggio e congratulazioni ad Enzo.
Si trova naturalmente a Ivrea il Museo a cielo aperto di Architettura Moderna (MAMM). E’ possibile effettuare visite guidate di approfondimento lungo il percorso standard, di circa 2 Km, che si sviluppa principalmente lungo la Via Jervis, dove sono presenti gli edifici più rappresentativi della cultura olivettiana e 7 stazioni tematiche informative che illustrano i temi affrontati dalla Olivetti nel campo dell’architettura, dell’urbanistica, del disegno industriale, della grafica pubblicitaria e i contesti sociali e culturali in cui questi si collocano. Tra gli edifici che si incontrano lungo il percorso: la Fabbrica in mattoni rossi (C.Olivetti 1896);gli Ampliamenti delle Officine Ico (Figini e Pollini 1934 – ‘62) con la possibilità di visitare il Salone 2000 all’interno del 2° Ampliamento e le Officine H all’interno del 3° Ampliamento; il Centro servizi sociali (Figini e Pollini 1955) all’interno del quale è allestito il Centro di Informazione e Accoglienza del Museo; il Quartiere Borgo Olivetti (Figini e Pollini 1939 – ‘41) di cui fanno parte l’Asilo Nido, visitabile all’interno, e la Casa Popolare; la Centrale Termica (Vittoria 1956); il Centro studi ed esperienze Olivetti (Vittoria 1951); la Mensa aziendale Olivetti (Gardella 1953); il Quartiere Castellamonte costituito da 7 case per impiegati con famiglie numerose (Figini e Pollini 1940 – ’42), 6 ville unifamiliari per dirigenti (Figini e Pollini 1950 – ’52), 2 edifici a 4 alloggi per dipendenti (Nizzoli e Oliveri 1951) e la casa a 18 alloggi (Nizzoli e Oliveri 1956). E poi ancora: l’Unità residenziale Ovest (Gabetti e Isola 1970); il Palazzo degli Uffici 1 dove è possibile visitare l’interno dall’entrata Presidenza (Bernasconi, Fiocchi e Nizzoli 1960 – ’64); e il Palazzo Uffici 2 (Valle 1984 – ’88). All’interno del percorso si trova, inoltre, la Chiesa e l’ex convento di San Bernardino dove è conservato un pregevole ciclo pittorico quattrocentesco di Gian Martino Spanzotti, importanti per essere stati proprietà della famiglia Olivetti. al di fuori dell’itinerario proposto, lungo il museo si trovano le indicazioni per raggiungere i quartieri nati dalle politiche industriali e sociali della olivetti: canton vesco, canton vigna, la sacca, bellavista, il crist. Tra questi il più significativo è Canton Vesco che accoglie, oltre alle strutture abitative, la scuola materna di ridolfi e la scuola elementare di Quaroni. inoltre, in prossimità del Centro Storico di Ivrea, è possibile visitare l’unita’ residenziale est “La Serra” di Cappai e Mainardis 1971 – ’85, unica struttura moderna nel centro storico, interessante per la caratteristica forma a macchina da scrivere. Gli interni del salone 2000, delle officine h, della fascia dei servizi sociali, dell’asilo nido, della Chiesa di San Bernardino e del palazzo uffici 1, sono visitabili, previa richiesta di autorizzazione agli enti responsabili, i quali la rilasciano tenendo conto delle loro specifiche esigenze. Nel quartiere Canton Vesco gli edifici visitabili sono: la scuola materna di Ridolfi e la scuola elementare di Quaroni. Laddove non specificato gli edifici sono visibili solo dall’esterno. Le visite guidate possono essere prenotate qui.
Due grandi silos in lamiera, utilizzati per lo stoccaggio dei cereali, oggi possono ospitare viaggiatori single, famiglie e coppie in cerca di un’esperienza nuova e particolare. La residenza del Monte Silo House a Woodland, nello Utah, è stata terminata nell’agosto 2006. Il progetto è stato curato dallo studio Gigaplex Architects. La costruzione, per come è posizionata, consente di vivere quasi un’esperienza New Age, infatti, dagli interni, è possibile godere del passaggio del fiume che segue la corrente e ascoltare il suono dell’acqua che scorre. L’esposizione a sud assicura il riscaldamento della struttura attraverso l’energia solare. La rete elettrica è incastonata tra le lastre del piano inferiore e funge da fonte di riscaldamento come prima unità energetica ausiliaria, mentre, una stufa a gas propano, regolabile via internet, ne consente lo stoccaggio. L’inferriata e lo schermo protettivo della costruzione a ponte, presenti al secondo livello, consentono di avere ombra sulla grande stanza centrale durante i mesi estivi. I letti, concepiti come “Bed in a Box” sono completi di stereo e tv a schermo piatto
Dalla celebre mini alla sedia in propilene, dalla tipica cabina telefonica rosso sgarciante al supersonico Concorde, dalle cartine stradali dei bus londinesi alle minigonne mozzafiato. Sono le immagini presenti sulle nuove affrancature britanniche che la Royal Mail di sua maestà ha messo sul mercato. Dal 13 gennaio 2009, per chiunque si rechi in quel di Londra o sul territorio inglese, è possibile spedire cartoline e lettere con francobolli firmati. Le icone del design made in Great Britain sono pezzi da collezione. Dieci in tutto, le immagini sono state scelte da un panel di esperti che ha selezionato quelle migliori e più rappresentative della storia del design. Se volate oltre La Manica non dimenticate di inviarci una cartolina. Viaggi di Architettura la pubblicherà per voi.
Ispirato dall’antica muraglia romana di Lugo (Spagna), già Patrimonio Unesco, lo studio madrileno Paredes Pedrosa Arquitectos si è aggiudicato la vittoria della competizione per la progettazione dell’Auditorium. L’area su cui si edificherà la nuova opera è di 17.160 metri quadrati e comprenderà una sala concerti di 900 e 300 posti a sedere; sale meeting; una zona dedicata a congressi, mostre, eventi; una scuola di musica; una mediateca; uffici amministrativi; un ristorante e un parcheggio. La struttura verrà costruita assecondando la forte pendenza dell’area di destinazione con una soluzione a due quote, che consentirà di configurare il profilo urbano continuo in direzione della strada, dove sarà collocato l’ingresso delle aree espositive e congressuali e, sulla zona sopraelevata, di realizzare un’area verde che fungerà da silenziosa anticamera con annesso l’accesso alle sale concerto e alla scuola di musica. A sormontare la struttura, un copertura metallica ondulata che si adatterà in modo fluido all’altezza di ogni funzione. La facciata esterna sarà rivestita di una doppia pelle in vetro serigrafato, a tratti opaca, a tratti trasparente, con motivi continui e pianeggianti in direzione del fronte urbano che si faranno via via più frammentati verso il piano superiore, all’altezza dell’anticamera verde. L’opera ha un costo stimato di 15,5 milioni di euro e la fine dei lavori è prevista per il 2011.
Stanze asimmetriche e a perpendicolo, pavimenti inclinati, corridori stretti e angusti, porte piccole e un eccessivo numero di gradini con avvallamenti improvvisi, sono gli elementi distintivi degli edifici realizzati da Shusaku Arakawa e Madeline Gins. Il duo artistico, con base a Soho, New York, concepisce un nuovo modo di vivere la vita e di sconfiggere la morte attraverso l’architettura reversibile. Case e ambienti così strutturati neutralizzerebbero il declino fisico e batterebbero il decadimento corporeo tipico del processo di invecchiamento. Le loro costruzioni, scioccanti anche nei colori e nelle forme, adatte ad un cartone animato di Walt Disney, appaiono come dimore provviste di tante porte d’accesso, oppure prive di finestre. Insieme dal 1963, il duo ha realizzato tra i progetti più visionari, artistici e innovativi del terzo millennio. Prima di approdare alla teoria della vita reversibile, Arakawa e Gins hanno investigato e studiato la biologia, la neuroscienza, la fisica quantistica. Rifiutando l’estetica architettonica e la funzionalità tradizionale, in giro per il mondo hanno realizzato installazioni per parchi pubblici, loft, hotel, complessi residenziali e abitazioni monofamiliari. Da Parigi a Tokio e passando per Firenze – i Riva Loft di Claudio Nardi–New York e gli Hamptons, il duo artistico-architettonico ha creato strutture che sfidano la proporzionalità e ingannano i sensi dell’osservatore. I giapponesi ammirano moltissimo le loro creazioni, tanto che, nel 1998, gli hanno conferito un premio speciale incaricandoli di realizzare un insediamento urbano dal valore 7 miliardi di dollari nella baia di Tokyo. Il progetto, tutt’ora in via di sviluppo, ha prodotto i Reversibe Destiny Lofts di Mirkawa, un complesso residenziale che è diventato una delle maggiori curiosità architettoniche della metropoli giapponese.