Il Brooklyn Museum impreziosisce la scena museale newyorkese: dal prossimo 19 settembre per la prima volta esporrà una selezione della propria collezione di arte contemporanea, intitolata 21: Contemporary Art at the Brooklyn Museum. La sezione presenterà una quarantina di opere in alcuni spazi recentemente rinnovati. Fra gli artisti presenti Hernan Bas, Jules de Balincourt, Olafur Eliasson, Valerie Hegarty, Chester Higgins Jr., Donald Judd, Terence Koh, Sol LeWitt, Hew Locke, Simon Norfolk, Claes Oldenburg, Seher Shah, Amy Sillman, Do-Ho Suh, Mickalene Thomas, Kara Walker, Kiki Smith, Nari Ward, Andy Warhol, Kehinde Wiley.
L’ UniCredit Group porta all’attenzione del mondo economico, attraverso il proprio Annual Report, il lavoro del suo partner più attivo nel campo dell’educazione all’arte contemporanea. Le copertine e le immagini che illustrano il bilancio annuale del gruppo, diffuso in milioni di copie nel mondo, sono tratte da grandi eventi collettivi organizzati dal Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli: un segno di attenzione all’Esperienza dell’arte come risorsa strategica nello sviluppo dei diversi contesti sociali e territoriali. Il Bilancio 2007, approvato dalla recente Assemblea del Gruppo, operante in 23 Paesi e con rappresentanza in 50, è dunque corredato da un ricco apparato iconografico tratto da happening collettivi, tutti realizzati dal Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, leader europeo nel campo della sperimentazione educativa rivolta al pubblico di ogni età. Educare all’arte con l’arte e favorisce la conoscenza della creatività contemporanea. Al centro di ogni attività proposta vi sono la persona nella sua totalità e la capacità del corpo di vivere esperienze plurisensoriali e sinestetiche. Esperienze che mostrano come l’arte contemporanea favorisca lo sviluppo delle capacità relazionali e cognitive e favorisca il dialogo interculturale. Il Dipartimento propone al pubblico percorsi guidati al Castello di Rivoli, laboratori, progetti pluriennali, convenzioni con scuole e amministrazioni, corsi di formazione, workshop per studenti universitari, cicli di conferenze, mostre per bambini, week-end d’arte per famiglie e corsi per l’Università della Terza Età. Ha ricevuto l’invito del Centre Pompidou di Parigi ad inaugurare Fi’Art Festival International d’Art pour jeune public 2007, con l’attivazione di una rete globale di musei di eccellenza nell’ambito di questo specifico settore.
Al Moma di New York dal 20 luglio aL 20 Ottobre una mostra raccoglie disegni originali, modelli, fotografie e video relativi ai progetti di celebri architetti tra i quali Lloyd Wright e Jean Prouvè. L’esibizione attraversa il passato, il presente e il futuro degli edifici prefabbricati. Una quantità enorme di materiale illustra come la casa prefabbricata non rifletta solo le tendenze di design, ma sia un punto di riferimento per l’innovazione in termini di architettura, materiali, ricerca formale ed ecosostenibile. “Home delivery: fabricating the modern Dwelling” è una ricognizione su passato, presente e futuro della casa prefabbricata.
Mentre nelle sale del museo va in scena la storia (58 progetti in un arco di tempo lungo 180 anni), all’esterno si potrà dare invece un’occhiata ai possibili scenari che riservano i prossimi anni. In un lotto di terreno, attualmente in disuso, a ovest del museo cinque architetti sono stati invitati a costruire altrettante case: la cellophane house di Kieran Timberlake in plastica e acciaio; Burst*008, l’abitazione computerizzata di Jeremy Edmiston e Douglas Gauthier; la micro compact home di Horden Cherry Lee Architects (8 metri quadrati di ecologia e avanguardia tecnologica); la Instant House, che utilizza la precisione della tecnologia al laser per realizzare rifugi d’emergenza in modo veloce ed economico, messa a punto da Lawrence Sass del Mit per New Orleans; e System 3, le unità abitative singole e componibili all’infinito di Oskar Leo Kaufmann. Il percorso, curato da Barry Bergdoll e Peter Christensen, racconta come l’abitazione prefabbricata sia stata e continui a essere al centro di un dibattito più ampio su sostenibilità, invenzione architettonica e ricerca di forma e nuovi materiali.
Al Padiglione della Serpentine Gallery di Londra, verrà inaugurata l’installazione provvisoria nei giardini di Kensington il 20 luglio. Si tratta della prima opera realizzata in Inghilterra che porta la firma di Frank Gehry. Legno e vetro, si combinano in una molteplicità di assi e pannelli in diverse angolazioni: un suggestivo spazio tridimensionale. E’ disegnato come sede di incontri culturali, eventi musicali e teatrali, per «qualcosa di più di un semplice anfiteatro».
“Il Padiglione – spiega l’autore del progetto – consiste in una struttura di legno che funge da percorso urbano attraversando il parco sino alla Galleria. All’interno, coperture vetrate sostenute dai pilastri di legno assicurano protezione da pioggia e vento nonché ombreggiamento nelle giornate particolarmente soleggiate”.
Una volta all’interno, il visitatore può sostare su aree terrazzate immaginate su entrambi i lati che si affacciano sulla strada. Per la sosta dei visitatori Gehry ha inoltre ha progettato cinque piattaforme sopraelevate, situate lungo il perimetro della struttura, che possono essere utilizzate anche come palcoscenico o aree di ristoro.
E’ una forma d’arte ‘metropolitana’ che si proietta nella quotidianità. Lo street artist Joshua Allen Harris utilizza sacchetti dell’immondizia per creare “balloon animals”, animali che si gonfiano con l’aria che esce dalle grate della metropolitana di New York City: orsi, giraffe e mostri di ogni genere.
Gli architetti David Adjaye e David Chipperfield sono a lavoro: due ampi padiglioni provvisiori previsti su entrambi i lati del centro di Southbanck a Londra, a Settembre per un’iniziativa di design chiamata Size & Matter, progetto facente parte del London Design Festival. I padiglioni resteranno fino al Frieze Art Fair a Ottobre. Entrambi i padiglioni saranno abbastanza ampie per ospitare il pubblico entrante. Il direttore del festival, Ben Evans: “Più di 13 milioni di persone passeggiano per le strade di South Bank, e Size & Matter è una grande opportunità per portare innovazione in architettura per un pubblico più ampio. Noi deliberatamente non abbiamo dato ai designers un progetto funzionale: questi padiglioni sono puramente un’ espressione di forma.”
Tutto è iniziato con due anelli e un paio di collant. Tees Valley Giants è il nome di quest’opera che una volta ultimata, nel Regno Unito, sarà il più grande progetto di arte pubblica al mondo. I due sono Anish Kapoor, artista contemporaneo e l’ingegnere strutturale Cecil Balmond, che ha spesso collaborato per i Serpentine Pavilion . Cinque enormi sculture formate da un elemento ad anello ed uno ad ellisse, alti circa 50 metri, uniti da una rete di cavi d’acciaio lunga 110 metri. Nel corso dei prossimi dieci anni saranno posizionate in cinque cittadine della valle, per prima Middlesbrough, dove l’opera – Temenos il titolo – richiederà un investimento di quasi quattro milioni di euro, in seguito sarà la volta di Stockton, Redcar, Hartlepool e Darlington, per un costo complessivo di oltre 20 milioni di euro.
E’ il primo W hotel in Europa ed è proprio Instambul, l’affascinante capoluogo turco ad ospitarlo. Luci soffuse ed eleganza sublime, uno staff impeccabile nella hall e alla reception, cristalli e pietre lavorate sono dovunque in stravaganti effetti . E ‘ un ‘harem capriccioso’ in cui stile ottomano e design moderno si fondono armonicamente. Indubbiamente spicca nel panorama alberghiero orientale. Alcune delle 134 camere sono dotate di mini terrazzo o di giardino, impianto hi-fi e letti che riportano l’indistinguibile marchio W.
Necker Island e Mosquito? Un’avventura che ha come pioniere Richard Branson, eclettico uomo d’affari fondatore della Virgin records e oggi anche di un eco resort a Mosquito, isola minore delle Isole Vergini. L’eco-resort consta di 22 cottages di legno in stile coloniale. Non c’è aria condizionata, ma naturali flussi d’aria della vegetazione lussureggiante in cui sono immersi cottages. Tutto è all’insegna dell’ energia rinnovabile, con la collaborazione di Ken Kao l’architetto fondatore del Kao Design Group. L’isola è ricca di risorse naturali quali sole e acqua, per l’utilizzo di turbine eoliche e pannelli solari.
David Byrne musicista, compositore e produttore discografico statunitense, fondatore e animatore dei Talking Heads e vincitore in carriera del premio Oscar, del Golden Globe e del Grammy per la sua produzione musicale, presenta Playing the Building. Musica, suoni e parole si coniugano alla bellezza delle strutture architettoniche più famose, iniziando proprio dai monumenti simbolo di New York. Con le note musicali vibranti, sinuose e oscillanti, grazie ad apposite installazioni, gli edifici diventano enormi strumenti musicali. Una sperimentazione ritmica di materiali senza precedenti.