Realtà virtuali del 2030

L'anno è il 2030 e il futurologo, nonché consulente del colosso British Telecom, Ian Pearson, ha stabilito in uno studio fatto per Travelodge, brand low cost del Wyndham Hotel Group, che il pernottamento in un hotel verterà tra tecnologia virtuale e benessere.

Tutto si evolverà in un contesto personale e personalizzabile di sensazioni e percezioni dal concierge, al fitness trainer, al consulente di lifestyle e perfino allo psicologo. La camera da letto sarà un momento sì, di relax e di riposo, ma anche d'intrattenimento per dedicarsi alle più svariate passioni come l'amore per lo shopping, per il gioco al casinò o addirittura per il appassionante momento di un “virtual love making”, che per l'epoca e per le strutture ricettive che offrono questo tipo di servizio, saranno certamente dotate di connessioni a distanza con partner distanti od immaginari e di ‘active skin’: sensori collegati al sistema nervoso periferico per emozioni pienamente condivise. Pannelli interattivi ed impianti per effetti sonori a 360°, occuperanno le pareti della propria stanza, con immagini animate 3D identiche al reale, scelte a discrezione del cliente.

E infine, perchè non avere anche un check up completo, con consigli sull’alimentazione per il peso forma, da parte di un discreto consulente medico, sotto le lenzuola? Attraverso sottilissimi cavi elettroconduttori si analizzeranno lo stato di salute del paziente-ospite durante il sonno come pulsazioni, pressione e respirazione, scongiurando tra l’altro un eventuale intervento medico.

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