Ottima trovata, aprire un hotel di estremo design in un derelitto di Little India a Singapore. Wanderlust Hotel, che letteralmente significa ‘voglia di girovagare’, sorge nella zona di un antico insediamento di immigrati contadini indiani, che allevavano bovini e altri animali, e la struttura, realizzata per una scuola, è del 1920. L’hotel conserva soltanto la facciata originale, dando una parvenza di edificio dal nostalgico fascino di “vecchio mondo”.
Il precursore albergatore Loh Lik Peng, ex-avvocato, ha rivitalizzato la scena dell’ospitalità alberghiera non convenzionale, in un progetto sperimentale di interior design, coinvolgendo quattro agenzie di design Asylum, Phunk Studio, DP Architects e fFurious, che hanno progettato in piena libertà. A primo impatto sembra un ammasso di idee messe alla rinfusa, in realtà, questo bizzarro hotel su quattro piani, è un appassionante luogo, tutto da scoprire.
29 “Pantone rooms”, dove gli ospiti sono catapultati in un design onirico con ambientazioni surreali e mobili stravaganti, come il divano che assomiglia ad una macchina da scrivere, le silouette di mobili in cartone retro-illuminati, le pareti ed il soffitto stellato per una stanza-navicella aerospaziale… un mix di massiccia genialità inventiva, che gioca di forti contrasti di stile e personalizzazione dalla pop-art al minimal, dal total white a quello caleidoscopico. Un boutique hotel ad impulso contemporaneo come nessun altro e soprattutto un banco di prova per la nuova generazione di magnati della ricettività.
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