La 15. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia è aperta al pubblico.
È il titolo dell’edizione di quest’anno, che fino al 27 novembre presenta lavori di 88 partecipanti provenienti da 37 Paesi di tutto il mondo, 50 dei quali per la prima volta in mostra a Venezia e 33 under 40. Alejandro Aravena è il direttore artistico, nonché l’architetto cileno che nel 2008 ha vinto il Leone d’Argento in occasione della 11. Biennale di Architettura e che ha scelto per presentare il suo lavoro un’eloquente metafora: "In un viaggio attraverso l’America del Sud, Bruce Chatwin incontrò una signora anziana che attraversava il deserto portando una scala di alluminio in spalla. Era l’archeologa tedesca Maria Reiche che studiava le linee Nazca. Viste in piedi sul terreno, le pietre non avevano alcun senso; sembravano nient’altro che pietrisco. Ma dall’alto della scala, le stesse pietre formavano un uccello, un giaguaro, un albero o un fiore. Vorremmo che la Biennale Architettura 2016 offrisse un nuovo punto di vista come quello di Maria Reiche dalla scala".
Allestita tra il Padiglione Centrale dei Giardini e l’Arsenale, l’esposizione presenta un tema solido, impegnato, pragmatico, che mette in mostra un’architettura da prima linea, che si sporca le mani e si confronta con la vita reale per affrontarne sfide ed urgenze: dall’inquinamento alle calamità naturali, dal degrado delle periferie alle grandi migrazioni. Alcuni esempi e primo tra tutti uno dei big dell’architettura, il portoghese Souto de Moura che racconta un interessante esempio di rigenerazione applicato al mercato di Braga da lui stesso progettato negli anni Ottanta e il VAV Studio che mostra, invece, come l’embargo USA imposto all’Iran e, quindi, l’impossibilità di importare materiali per l’edilizia abbia stimolato l’ingegno delle industrie locali. All’Arsenale, gli architetti dello studio norvegese TYIN Tegnestue propongono un’architettura manuale e artigianale, messa in pratica nei loro viaggi in Thailandia, Indonesia e nella Haiti post terremoto. L’occasione per vedere la grande mostra veneziana è percepire l’inversione delle logiche tradizionali, proponendo un nuovo di punto di vista, come nell’immagine simbolo dell’esposizione: una semplice scala nel deserto per guardare il mondo da una prospettiva diversa.
Non è mancata la consueta assegnazione dei Leoni d’Oro per il miglior partecipante alla 15. Mostra, al paraguaiano Gabinete de Arquitectura e alla carriera data all’architetto brasiliano Paulo Mendes da Rocha. Il Leone d’argento è stato consegnato al promettente studio olandese e una menzione speciale è stata data alla progettista siciliana Maria Giuseppina Grasso Cannizzo. Da segnalare i numerosi eventi collaterali alla Biennale che ampliano l’offerta culturale della kermesse veneziana: dall’Espace Louis Vuitton alla Fondazione Prada, dalla rassegna svedese The Forest of Venice alla retrospettiva dedicata dalla Fondazione Berengo a Zaha Hadid fino alla mostra Across Chinese Cities – China House Vision allestita negli spazi di Ca’ Tron, sede IUAV.
Foto credit della slide © Irene Fanizza.
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